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Confartigianato scrive al Ministro della Giustizia per proporre un tribunale delle imprese a Bassano

Di Note ufficiali Mercoledi 1 Febbraio 2017 alle 16:22 | 0 commenti

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Un vuoto dagli effetti preoccupanti non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche economico e sociale. Sono queste le conseguenze della soppressione del Tribunale di Bassano, a seguito della riforma giudiziaria del 2012, e che ora le Confartigianato, si legge in una nota, delle province di Vicenza e della Marca Trevigiana intendono nuovamente denunciare. Appesantimento delle procedure a Vicenza, aumento delle prescrizioni (con gravi danni erariali e sociali) e poca certezza del diritto sono solo alcune delle conseguenze di una scelta che pesa anche sulle imprese e ostacola la competitività del territorio. "Di qui la decisione - spiega Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza - di inviare una lettera aperta proprio al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che abbiamo predisposto coinvolgendo anche le associazioni contermini (Marca Trevigiana, Asolo Montebelluna e Padova) in un'ottica di sistema regionale e in rappresentanza di parte rilevante di un territorio, quello dell'area Pedemontana, che non si arrende, nonostante tutto e tutti".

A dare forza alle parole del presidente sono i numeri dell'area Pedemontana, illustrati da Luca Romano, ricercato economico sociale e direttore di Local Area Network: 154 i Comuni che la compongono, 1.128.792 abitanti (22,9% della popolazione regionale), 16mila imprese industriali (pari al 30% dell'interno Veneto) e oltre 32mila aziende artigiane (ovvero il 38,7% delle imprese dell'area e circa un quarto delle imprese artigiane della regionale). Una realtà che meglio di altre ha retto la crisi e che ha saputo offrire ai laureati, e ai diplomati, occasioni e opportunità di lavoro a riprova che l'industria 4.0. qui è già realtà.
"La politica e l'amministrazione statale devono capire - aggiunge Sandro Venzo, presidente del Mandamento Confartigianato di Bassano del Grappa - che il Paese è composto da una varietà di realtà territoriali, che meritano adeguata attenzione. Non è possibile che gli imprenditori non siano messi nelle condizioni di operare al meglio possibile e la vicenda del Tribunale di Bassano è l'ultima, in ordine di tempo, di una serie di interventi che colpiscono, in questo caso direttamente, anche le imprese. Sono loro che ogni giorno devono fare i conti non solo con il mercato, sempre più complicato e complesso, ma anche con lungaggini burocratiche, infrastrutture carenti e scelte che paiono non tenere nessun conto delle specificità locali, compreso il funzionamento delle aule di giustizia".
"È indiscutibile che un sistema di giustizia efficiente assicura un sano sviluppo imprenditoriale - afferma in una nota Vendemiano Sartor, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana -. La certezza del diritto rende un territorio meta degli investitori stranieri e delinea le prospettive per un rinnovato sviluppo economico e sociale del Paese. Non possiamo permettere che le nostre imprese, le nostre città, le nostre province perdano occasioni e opportunità di sviluppo e di business a causa dell'inefficienza di uno dei pilastri su cui deve reggere il nostro ordinamento. La riforma della giustizia e la lotta alla corruzione rappresentano le principali leve perché il nostro Paese possa tornare a essere competitivo. Una giustizia certa e funzionante, quindi, è alla base del buon funzionamento del libero mercato e, sicuramente, rappresenta il miglior antidoto per combattere la corruzione e l'illegalità." Nella lettera al Ministro Confartigianato non solo torna a sottolineare i disagi amministrativi e sociali che la scelta di sopprimere il Tribunale di Bassano ha portato, ma formula anche una precisa proposta: aprire proprio a Bassano - data la sua posizione baricentrica e la presenza di una struttura edilizia inutilizzata - una sede distaccata del "Tribunale delle Imprese" facente capo al Tribunale di Venezia. Una soluzione che verrebbe incontro anche alle richieste espresse da Regione e Province di Vicenza, Treviso e Padova, da 75 Amministrazioni Comunali e da collegi e ordini interessati, per un riequilibrio della struttura giudiziaria del territorio.
Un Tribunale delle Imprese a Bassano, infatti, oltre a rappresentare un polo specializzato, porterebbe notevoli vantaggi quali: riduzione della durata dei processi, redistribuzione del flusso dei fascicoli tra Vicenza, Treviso e Padova, risposte rapide e certe per le aziende, specializzazione degli uffici giudiziari locali, coerenza con le prospettive di sviluppo della Pedemontana Veneta.
"Chiediamo un tribunale a servizio delle nostre realtà economiche, perché la giustizia operi a sostegno dell'economia del territorio. L'attivazione di un Tribunale dell'impresa è una prima soluzione ad un disservizio che purtroppo incide anche nella quotidianità delle nostre aziende. Tra gli effetti positivi ricorda anche una maggiore accessibilità ad un servizio "fuoriporta", più vicino e comodo. Una proiezione di certo positiva per tutti, nella speranza che possa poi in futuro stabilirsi una sezione ordinaria", conclude Fausto Bosa presidente del Mandamento di Confartigianato Asolo Montebelluna.
 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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