Comune condannato a pagare 227.000 euro, Meridio al vice Moretti: metta in mora Variati
Mercoledi 25 Luglio 2012 alle 20:41 | 0 commenti
 
				
		
Gerardo Meridio, Consigliere Comunale Pdl - Interrogazione
Nella stampa odierna è comparso un articolo, a commento della sentenza della Corte d'Appello, che ha condannato il Comune di Vicenza a risarcire i sig.i Pendin Delio e Luigina Lotto, per i danni causati dallo svincolo che dalla Stanga porta a Camisano. Il progetto è stato approvato il 15 ottobre 1991 dal Comune di Vicenza, proposto dalla Giunta dell'epoca guidata dal Sindaco Variati. Dopo vent'anni la conclusione della causa e la condanna del Comune.
Sempre dalla stampa, si apprende che la giunta ha deciso di non  ricorrere in Cassazione, perché la decisione della Corte d'appello "non  lascia spazi" e quindi delibera di pagare la somma di 227.131 € .  L'assessore Pecori parla di vicenda "ereditata", peccato che il Sindaco  attuale sia lo stesso che ha dato origine alla vicenda. In situazioni  come queste (condanna per fatto illecito) è obbligo verificare, se gli  amministratori, all'epoca, abbiano agito con dolo o colpa grave,  segnalando i fatti alla Corte dei conti. L'amministrazione attuale  quindi, deve mettere in mora gli amministratori dell'epoca, per evitare  la prescrizione del presunto danno erariale e segnalare il tutto alla  Corte dei Conti del Veneto.
 
"Qualora la prescrizione del diritto al risarcimento, sia maturata a  causa di omissione o ritardo della denuncia del fatto, rispondono del  danno erariale i soggetti che hanno omesso o ritardato la denuncia. In  tali casi, l'azione è proponibile entro cinque anni dalla data in cui la  prescrizione è maturata." (art. 1 comma 3 Legge 14 gennaio 1994, n. 20 -  Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei  conti)
Per quanto sopra il sottoscritto Consigliere Comunale Interroga il Vicesindaco 
Per conoscere :
Se abbia inviato la segnalazione alla corte dei Conti e messo in mora gli amministratori dell'epoca.
Invita,  il Sindaco Variati, ad astenersi da qualsiasi atto in merito alla  vicenda, in quanto parte interessata, ricoprendo la carica di sindaco  proprio all'avvio della procedura che ha portato alla condanna del  Comune.
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