Ci sono cose che si fa veramente fatica a capire
Lunedi 6 Febbraio 2012 alle 20:50 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario provinciale PdCI FDS Vicenza - La disoccupazione è in continuo aumento. I dati diffusi dall'ISTAT mettono in evidenza quello che è "il problema" del nostro paese: la mancanza di lavoro. In verità non sono necessari i dati ISTAT, basta percorrere le strade delle nostre regioni per vedere la drammaticità della situazione. Capannoni chiusi, stabilimenti in completo abbandono, operai che presidiano fabbriche chiuse, lavoratori che salgono sulle gru e sulle torri come forma di protesta perché non hanno più un lavoro ...
È la fotografia di un sistema produttivo in costante declino. Gli investimenti sono stati spostati (non certo dai lavoratori) dalla produzione alla finanza e alla speculazione. I soldi, spesso, sono stati sottratti al fisco e trasferiti (non certo dai lavoratori) nei paradisi fiscali.
Il lavoro manca. E, allora, cosa vogliono fare lorsignori? Si preparano a cancellare l'articolo 18, quello che non permette i licenziamenti senza giusta causa. Bizzarro: per trovare lavoro rendono più facili i licenziamenti. I giovani sono i più penalizzati? E, allora, lorsignori cosa fanno? Aumentano l'età necessaria per andare in pensione. Stupefacente: per dare posto di lavoro ai giovani obbligano i lavoratori anziani a continuare ad occupare il proprio posto di lavoro. Non c'è nulla per contrastare le delocalizzazioni. Non c'è niente per far tornare la produzione industriale in Italia. Sono scelte che si fatica a comprendere.
Ci spiegano che lavorare da vecchi e poter essere licenziati quando il padrone vuole è "la modernità ". Dicono che il posto fisso è monotono (come ha sostenuto Mario Monti). Dichiarano che "siamo fermi nella stessa città , vicino a mamma e papà " (è il pensiero del ministro degli interni Anna Maria Cancellieri). Affermano che si deve poter licenziare come, quando e chi si vuole. Lo dicono con altre parole (parlano di flessibilità in entrata e in uscita), sostengono che è la maniera di rilanciare l'economia. Vogliono cancellare i diritti costituzionali e ci spiegano che lo fanno "perché dobbiamo diventare europei in tutto" (Emma Marcegaglia parlando di necessità di rivedere l'articolo 18). È evidente che permettere "la flessibilità in uscita" (ovvero i licenziamenti come sono chiamati dal ministro Corrado Passera) non risolverà il problema della mancanza di lavoro. Anzi. Si creerà nuova disoccupazione. Forse è proprio questo che lorsignori vogliono. Una massa crescente di disperati e rassegnati pronti ad accettare qualsiasi condizione pur di guadagnare il necessario per sopravvivere. Non c'è nulla di "moderno" in tutto questo. È un ritorno a forme di lavoro servili di stampo ottocentesco. Quella di lorsignori è una scelta ideologica, di classe. Dobbiamo rendercene conto.
Questo governo fa cose ben peggiori del precedente. Non ha nessun timore perché risponde unicamente ai propri "datori di lavoro". Quello che fanno non è per il bene di tutti i cittadini. È per garantire il guadagno di chi è già enormemente ricco e potente. Intanto la forbice tra poveri e ricchi si allarga. Le fabbriche chiudono, i lavoratori vengono messi in cassa integrazione, in mobilità o licenziati. Si lavora di giorno in giorno, senza prospettive, senza più diritti. Una situazione insostenibile non certo per "lorsignori" ma per i lavoratori, i pensionati, i giovani.
Bisogna resistere, ricominciare ad alzare la testa e dire con fermezza NOI NON CI STIAMO.
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