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Cantone promuove a metà i numeri di Zaia per la Pedemontana? No, li boccia almeno a metà... Qui il documento integrale dell'Anti Corruzione

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 8 Dicembre 2017 alle 13:35 | 0 commenti

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Che le dimenticanze del quotidiano locale di Confindustria a trazione ex sodali di Gianni Zonin (in sequenza temporale Roberto Zuccato, Giuseppe Zigliotto e Luciano Vescovi) siano frequenti se confrontate con le notizie che dà sempre, comunque e a prescindere un quotidiano web come il nostro, sia pure di  risorse modeste quanto tutte spese per l'indipendenza dell'informazione, lo sappiamo noi e, soprattutto, i sempre più numerosi e, quindi, influenti lettori. Sono altrettanto note le differenze di lettura dei fatti e fattacci tra VicenzaPiù e il GdV.

Vedi, tanto per citarne alcuni, l'ospedale di Santorso, il sistema Galan, le vicende di Matteo Marzotto, l'alienazione della Fiera di Vicenza, i morti della Marlane Marzotto, il crac della Banca Popolare di Vicenza, la demolizione della Fondazione Roi, la Tac Tav, il fondo immobiliare...

Oggi il, letteralmente, vecchio quotidiano locale pubblica un commento al documento dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) di Raffaele Cantone sulla questione  "Superstrada Pedemontana Veneta s.r.l. - ATI SIS Scpa - Itinere Infraestructuras S.A." sollevata dal "Movimento 5 stelle, primo firmatario Sen. Cappelletti, da soggetti privati e associazioni di cittadini e dall'Associazione Tutela Territorio Breganze" e lo titola significativamente "Cantone promuove a metà i numeri della Pedemontana" aggiungendo nel sommario "Per l'Anac la Regione ha aggiustato errori precedenti
e ha di certo ridotto lo squilibrio che favoriva il privato
" e accennando solo nell'occhiello a "critiche su flussi di traffico e rinvii".

Se fosse possibile sintetizzare così le conclusioni dell'Anac non capiamo perche limitarsi a promuovere a metà l'operato di Luca Zaia e della sua Giunta, che meriterebbero una promozione con ben più elevata percentuale di consenso.

Ma... ma il documento dell'Anti Corruzione che qui vi rendiamo disponibile per intero (ci piace sempre, lo sapete cari lettori, che, in attesa magari di nostri approfondimenti, vi facciate voi un'idea in base a fatti e documenti) sembra (il sembra è per rispetto del collega Piero Erle che ha firmato l'analisi) che tutto faccia piuttosto che promuovere la Regione Veneto.

Nelle conclusioni che estraiamo dal documento integrale e che pubblichiamo di seguito per chi volesse leggere solo quelle (oggi è festa e compio anche 67 anni perciò non... infierisco sulla vostra pazienza con i dettagli) sono chiarissime le forti obiezioni alla non proprietà pubblica dell'infrastruttura finale, ai volumi di traffico sovrastimati, alla "metodologia utilizzata per la quantificazione del canone di disponibilità al 2020 (stimato in € 153.946.814,27 + IVA)", base per i calcoli futuri, e, "amarus in fundo", sullo sbilanciamento nell'impiego delle "risorse pubbliche rispetto alla mobilitazione delle risorse private da parte del Concessionario"...

Così che l'invito rivolto alla fine del documento al "Concedente Regione Veneto a comunicare all'Autorità Nazionale Anticorruzione le misure che si intendono adottare alla luce dei rilievi dinanzi evidenziati", noi siamo tentati, oggi è festa, a considerarlo una mezza bocciatura.

P.s. Per correttezza pubblichiamo in fondo anche l'articolo completo del collega Erle *

 

Le conclusioni del documento dell'Anac

...

Tutto ciò considerato e ritenuto

Delibera

- che la modifica della modalità di remunerazione del Concessionario, così come introdotta dalla Regione Veneto, sia da riguardare con favore laddove contribuisce a un più chiaro equilibrio dell'allocazione dei rischi nell'ambito del rapporto concessorio esistente;
- che la modifica introdotta con il Terzo Atto Convenzionale non appare incidente sulla precedente allocazione del rischio di domanda che era e resta, solo oggi senza ambiguità, in capo al Concedente anche per l'intervenuto trasferimento alla Regione delle tariffe dei pedaggi che prima erano di spettanza del Concessionario;
- che avuto riguardo alla corretta allocazione del rischio di costruzione sul Concessionario, inteso come rischio che l'esecuzione dei lavori possa non avvenire nei tempi e con i costi previsti dal progetto redatto dallo stesso Concessionario, non è ammissibile lo slittamento del termine di ultimazione dei lavori al 30.9.2020 senza una corrispondente/adeguata riduzione del termine di durata della gestione;
- che avuto riguardo alla corretta allocazione del rischio di disponibilità sul Concessionario, ovvero la capacità di erogare le prestazioni contrattuali pattuite sia per volume che per standard di qualità, appaiono impostate adeguatamente le nuove previsioni contrattuali; tuttavia, è nella fase di gestione che dovranno concretamente trovare applicazione le disposizioni pattuite a tutela dell'interesse pubblico nella fruizione dell'infrastruttura secondo standard e qualità attesi;
- che l'incremento del contributo pubblico in conto costruzione di ulteriori 300,00 Mln€ mediante la sottoscrizione da parte della Regione Veneto di un apposito mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, pur se legate alla chiusura del closing finanziario, ormai avvenuta, e alla prioritaria destinazione della somma per il pagamento delle ditte espropriate e dei subappaltatori, non appare ammissibile alle sole nuove condizioni contrattuali esaminate. Pertanto, nonostante l'ulteriore aumento del contributo pubblico, oggi pari a circa il 40% del costo dell'investimento, non sembri violare specifiche norme del codice dei contratti, al fine di non configurarsi quale vantaggio competitivo riservato al concessionario teso anche a falsare la concorrenza, dovrebbe essere controbilanciato con un obbligo del Concessionario di affidare con procedure di evidenza pubblica il corrispondente importo, come
peraltro prevedeva l'originario bando di gara della concessione;
- che la nuova previsione contrattuale, se da un lato presenta caratteristiche peculiari che potrebbero in ipotesi trasmodare in un "contratto di disponibilità" ex art. 160-ter del d.lgs. n. 163/2006 (ora art. 217 del d.lgs. n 50/2016) dall'altro se ne discosta sia per le modalità di finanziamento tipiche di un project financing dove il project bond rappresenta la parte prevalente in termini di valore delle fonti complessive di finanziamento dell'intervento, sia perché la proprietà della realizzanda infrastruttura non è privata ma rimane in capo al Concedente pubblico, dovendo costituire parte integrante del demanio stradale fin dalla sua venuta in esistenza;
- che auspicabile un riesame della stima sui volumi di traffico sviluppata dalla società Area Engineering da effettuarsi anche alla luce di parametri più oggettivi circa la velocità di progetto utilizzata e l'incremento stimato riferito al cd. traffic calming;
- che debba essere adeguatamente motivata la metodologia utilizzata per la quantificazione del canone di disponibilità al 2020 (stimato in € 153.946.814,27 + IVA), che assume anche la funzione di "canone di disponibilità base - CDBASE" per il calcolo dei successivi canoni per tutti gli anni della concessione, anche al fine di poter valutare l'incidenza sullo stesso dell'esenzione di pedaggio per traffico leggero residente offerta in sede di gara dal Concessionario;
- che sia ancora sbilanciato a sfavore del soggetto pubblico, anche se più attenuato rispetto a quanto accertato in precedenza, l'impiego delle risorse pubbliche rispetto alla mobilitazione delle risorse private da parte del Concessionario. Appare comunque rassicurante che il closing finanziario sia stato ottenuto e che il PEF possa quindi ricevere l'asseverazione come prescritto dal NUVV nel parere reso in data 15.5.2017;
- che le misure adottate in tema di procedura espropriativa possano essere ritenute idonee a superare la contestazione formulata in precedenza con la precisazione che debba essere monitorato puntualmente dalla Regione Veneto il rispetto degli adempimenti contrattuali assunti dal Concessionario;
- invita il Concedente Regione Veneto a comunicare all'Autorità Nazionale Anticorruzione le misure che si intendono adottare alla luce dei rilievi dinanzi evidenziati;
- dà mandato all'Ufficio istruttore di inviare la presente delibera alla Regione Veneto, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Concessionario ed all'esponente;
- dà mandato di inviare la presente delibera alla Procura della Corte dei Conti competente, ai fini dell'indagine avviata sullo stato di avanzamento dei lavori della Superstrada Pedemontana Veneta.

Depositata presso la Segreteria del Consiglio in data 6 dicembre 2017 Il Segretario, Maria Esposito
Il Presidente
Raffaele Cantone

 

VENERDI 8 DICEMBRE 2017
SUPERSTRADA. Delibera dell'Autorità: critiche su fluissi di traffico e rinvii
Cantone promuove a metà i numeri della Pedemontana
Per l'Anac la Regione ha aggiustato errori precedenti e ha di certo ridotto lo squilibrio che favoriva il privato



di Piero Erle

Dire che l'Anac-Autorità anticorruzione del magistrato Raffaele Cantone ha dato la sua piena benedizione alla superstrada Pedemontana veneta, è sicuramente esagerato. Anche se è vero che nelle 41 pagine della delibera divulgata ieri dall'Anac emergono almeno due punti generali evidenti. Primo, la superstrada «rappresenta un'opera di fondamentale importanza per il territorio». Secondo, l'azione della Regione che ha preso in mano la gestione diretta a inizio anno dell'opera è «da guardare con favore laddove contribuisce a un più chiaro equilibrio» della spartizione dei rischi tra ente pubblico e costruttore privato (consorzio Sis). Per il resto, però, va detto che Cantone firma un documento carico anche di critiche e rilievi, sicuramente relativi al passato ma che riguardano anche la situazione attuale.IL PASSATO. Di sicuro l'Anac boccia fortemente la gestione attuata durante gli anni della struttura commissariale, e sottolinea che la gravità della situazione è venuta alla luce solo quando gli investitori che avrebbero dovuto finanziare il costruttore privato hanno messo in luce «l'incertezza della stima dei flussi di cassa». La Regione, sottolinea Cantone, con il nuovo accordo dell'anno scorso ha sicuramente posto in atto «correttivi» e fatto chiarezza su un punto fondamentale: Venezia stava rischiando di trovarsi in futuro un conto da pagare di oltre 14 miliardi e quindi andare in default perché - ormai l'hanno capito tutti - in base ai contratti già firmati prima, l'incertezza sui futuri reali incassi dei pedaggi avrebbe comunque gravato tutta su Venezia. E invece la Regione è riuscita a giungere a un accordo che le dà la prospettiva di guadagnarci, a conti fatti nel ventennio futuro, circa 167 milioni. Morale: la gestione commissariale «non si ritiene abbia perseguito il preminente interesse pubblico». Ci sono però punti precisi che Cantone e i suoi contestano anche oggi, a partire dal fatto che la Regione «non si ritene abbia ottenuto vantaggiose concessioni» dal privato.COSA NON VA. Primo: non va l'aver fatto slittare la conclusione dei lavori dal 2018 al 2020 e quindi anche la concessione «non può ritenersi ammissibile». Perché l'offerta con cui Sis si era aggiudicata l'opera prevedeva anche tempi di costruzione precisi, e quindi anche se i lavori sono in ritardo - sostiene l'Anac - la Regione avrebbe dovuto accorciare i tempi di concessione dell'opera al privato. Non è secondario perché, sottolinea, non viene lasciato al privato «il rischio di costruzione» in tempi e costi concordati. Viceversa l'Anac promuove la Regione sul nuovo accordo per un altro punto: adesso, e solo adesso, il "rischio di disponibilità", e cioè l'obbligo di erogare le prestazioni pattuite, è in carico al privato, che infatti rischia sanzioni precise. Ma Cantone bacchetta la Regione pure sui flussi di traffico, che vengono calcolati come se l'opera fosse per mezzi che sfrecciano a 130 km l'ora (mentre almeno per ora è un'opera da 110 km orari) e come se una serie futura di divieti di transito nei paesi, tutta da verificare, potesse portare a un +12-15% i flussi di traffico futuri. Critiche dure anche sulla rinuncia all'esenzione del pedaggio per il transito dei residenti. Infine: non è giustificato il come si è calcolato il canone di 153 milioni l'anno (poi aggiornati) da dare al privato come "canone di disponibilità", e «non appare ammissibile» in base ai nuovi accordi il contributo di altri 300 milioni a fondo perduto che la Regione ha concesso a Sis. Anche se Cantone giudica che adesso il rapporto di spesa tra pubblico e privato sia «meno sbilanciato» di prima. Su tutto questo la Regione dovrà «comunicare all'Anac le misure che si intendono adottare».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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