Bruno e Santo Mastrotto continuano a "patteggiare": punta il dito Giorgio Langella
Sabato 19 Maggio 2012 alle 11:06 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI FdS - Bruno e Santo Mastrotto continuano a "patteggiare". I "re della concia", così, hanno trovato il modo, poco tempo fa nel procedimento civile, di pagare molto poco rispetto a quanto richiesto dall'erario e accertato dalla guardia di finanza e adesso, in quello penale, pur condannati rispettivamente a 20 e 15 mesi di reclusione, non faranno un minuto di detenzione. La pena, ridotta grazie al patteggiamento, viene sospesa con la condizionale.
I Mastrotto, evidentemente, hanno ammesso la loro colpa ma patteggiando possono farla franca. Non è certo un bell'esempio. Questa vicenda dimostra che si può evadere, commettere illeciti, delinquere e poi, grazie a un "patteggiamento", non pagare il dovuto ma molto meno.
L'evasore, in questi casi, ammette la colpa ma sempre dopo essere stato scoperto. E dopo, sempre "dopo", dichiara che è stato un "incidente di percorso", che condurrà una vita onestissima, che non farà più quello che ha fatto (anche se quello che ha commesso l'ha fatto, generalmente, per colpa di qualcun altro). L'evasore, il grande evasore, non sapeva, non immaginava ... è stato consigliato male.
Intanto i lavoratori, quelli che non evadono e le tasse le pagano tutte, andranno in pensione sempre più vecchi e pagheranno tutta l'IMU. Lo faranno senza patteggiamenti.
Se vogliono cambiare qualcosa e difendere i propri diritti, dovranno lottare a lungo e fare enormi sacrifici. Perché, lo sanno bene, nessuno regalerà loro nulla.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.