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Berti si lancia con parapendio nonostante il meteo: "basta devastazione territorio"

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 3 Maggio 2015 alle 19:56 | 0 commenti

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Il Movimento 5 Stelle Veneto racconta il lancio con il parapendio del candidato alla presidenza della Regione Veneto per il Movimento 5 Stelle, Jacopo Berti

L'iniziativa, che va a concludere il “tour ambiente” trevigiano del Movimento 5 Stelle, era a rischio a causa delle condizioni meteo non ideali. Berti si è lanciato dal Monte Grappa questo pomeriggio alle ore 16, dando vita a un atto simbolico per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla devastazione del territorio.

Nel mirino del candidato c'è inoltre la necessità di promuovere una nuova politica territoriale che tuteli la salute dei cittadini, difenda l’ambiente, incentivi il turismo e valorizzi i luoghi di interesse paesaggistico e storico.

Berti è atterrato attorno alle 16.20 nell'area di atterraggio del volo libero di Semonzo.

Il tour ha toccato Pederobba, dove si è parlato di cementifici, cave e centri commerciali. Il gruppo si è spostato quindi a Montebelluna per discutere della cattiva gestione del sito archeologico di Posmon. A Spresiano è tornato d'attualità il problema della Pedemontana, assieme a quello del velodromo di Mosole. Sul Piave si è puntato il dito contro l'escavazione di ghiaia, lo sfruttamento idrico, i depositi abusivi e lo scarico di reflui. A Vittorio Veneto i 5 Stelle hanno approfondito i temi della viabilità e dei lavori pubblici, assieme a quelli dell'inquinamento. A Farra di Soligo, quindi, sono entrate nel mirino le monocolture intensive, l'uso di pesticidi e i dissesti idrogeologici.

"Se un uomo dice basta e decide che è ora di cambiare, se questa persona non è sola, ma ha molti compagni accanto a lui, altrettanto onesti e determinati, allora quell'uomo e quella gente non hanno limiti – spiega Berti - questo è il M5S. Lanciandomi in volo dal monte Grappa l'ho voluto simbolicamente rappresentare”.

“Treviso è stata il teatro della nostra marcia, ma da lassù sentivo di abbracciare il Veneto intero – sottolinea il candidato - e tutti i suoi cittadini. "Tutti uniti", questo è il nostro messaggio. Niente è impossibile se lo siamo, come abbiamo dimostrato in centinaia di Comuni di tutta Italia dove abbiamo restituito parte del potere al popolo – conclude Berti - il nostro limite è il cielo, possiamo mandare a casa questa classe politica e restituire il Veneto ai veneti".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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