Asproso (Sel): sul Laghetto "nessun coraggio né trasparenza"
Domenica 24 Aprile 2011 alle 12:38 | 0 commenti
Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 212 in distribuzione (con altro articolo dettagliato sul progetto "nascosto" Green Way e sugli interessi in gioco)
Ma a voi di Laghetto era giunta voce che la giunta Variati voleva riproporre, riveduto, corretto e ribattezzato col nome più ecosostenibile di "Green Way", il vecchio Pp10? Ciro Asproso, abitante del quartiere ed ex consigliere comunale dei Verdi, oggi capofila vicentino di Sinistra e Libertà (Sel), si fa una risata. Lui la lunga vicenda della lottizzazione residenziale-commerciale fra Marosticana e Saviabona la conosce bene, per essere stato il referente politico del nutrito e agguerrito comitato cittadino che per ben tre volte ha bloccato i tentativi del precedente sindaco Hüllweck. «Una settimana prima che su VicenzaPiù uscisse la notizia, con una delegazione ufficiale di Sel avevamo parlato con l'assessore all'urbanistica Francesca Lazzari per parlare dei piani previsti nel Pat. Ci disse che bisogna aspettare il Piano del Sindaco, che dovrebbe essere reso noto tra fine aprile e inizio maggio".
"Sul Pp10 ci rassicurò che non c'è, perché non c'è più un piano di iniziativa pubblica com'era quello. Però, così ci fu detto, la zona rimane un'area di sviluppo preferenziale e i privati stavano preparando una proposta ancora da valutare». Il fiuto di Asproso si mise in allarme: «Se si mettono cifre nero su bianco com'è poi uscito sulla stampa con tutti i dettagli, vuol dire invece che si era già a una fase avanzata». L'amministrazione potrebbe far presente che i privati hanno dalla loro diritti acquisiti. «Una sentenza del Consiglio di Stato del 2009 su un caso analogo a Perugia ha decretato che se l'iter non è concluso non è vero che il Comune deve ritenersi soccombente. Insomma si poteva benissimo fare una scelta in controtendenza e tutelare un'area agricola. Con tutto lo sfitto e l'invenduto che c'è e con la base al Dal Molin che cambia tutto lo scenario, non c'è certo bisogno di edificare ancora». L'ipotesi che le nuove case servano ai civili americani «non è poi così peregrina», ma secondo Asproso dietro la decisione di Variati&Co ci sono «forti pressioni di proprietari come Cestaro e Fioretto e progettisti come Sergio Carta». Sotto il profilo politico, secondo lui "Laghetto 2" è un esempio della «volontà di dare discontinuità non alla passata amministrazione, ma alla propria opposizione, per non apparire "ideologici": Rolando oggi è irriconoscibile, e potrei mostrare 4 o 5 interrogazioni di Dalla Pozza in merito». Asproso annuncia che i cittadini si raduneranno per dare battaglia, «che non sarà di contrapposizione frontale ma cercherà comunque la collaborazione. Di rospi, però, non vogliamo mandarne giù».
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