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Gianni Alemanno, il sindaco col bavaglio. Matteo Quero il consigliere di Ogni Pratica

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 4 Novembre 2011 alle 21:23 | 1 commenti

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L'articolo di Francesco Merlo, da La Repubblica lo pubblichiamo a seguire e lo dedichiamo a Matteo Quero, che ci accusa su Facebook di praticare le arti dell'allusione, della provocazione e, oddio!, della presunzione solo perché ci eravamo inseriti in una discussione sull'inopportunità dell'investimento della Provincia nell'Autostrada Serenissima. Lì ci eravamo, pensate un po', augurati che al posto di Schneck (di cui Quero aveva scritto «Deve tenersi "solo" lo stipendio di Presidente della Provincia, circa euro 95.000 lordi l'anno, oltre ai benefit che non sono dati sapere») andasse lui.

Anche per ridurre gli emolumenti di un ente che il Pd, di cui fa parte (e per cui ho votato al ballottaggio!), dichiarava nel programma di voler abolire salvo poi salvarlo in parlamento, prima di dire ad alta voce: "Ci siamo sbagliati scusateci". Poi Matteo Quero, stasera forse un po' nervoso lui che, ce lo ha facebookkato, "vive del suo lavoro" (se fosse un po' spiritoso, ma non è serata, gli diremmo "escusatio non petita, accusatio manifesta"), ha cominciato a piccarsi perchè lo ritenevamo candidabile alla presidenza della provincia (è un'offesa?) e ad appellarsi alla sua libertà di frequentare i ristoranti che vuole (ma che c'azzecca?! E' delicato di ... Boccone?). Ma, ecco il motivo della dedica a lui dell'articolo sul "moccioso Alemanno": dopo aver espresso (confesso, fondati) dubbi sul fatto che chi scrive fosse un "bravo giornalista" (mai detto di esserlo, anche perché se lo dicessi con la presunzione di cui mi accusa Quero, direi di essere ... Perfetto), Matteo Quero ha definito "fuori luogo" il post su Facebook. Ora se la rete ha un pregio, dovrebbe saperlo il Democratico Quero, è che tutti dovrebbero poter dire tutto, Nessuno Escluso. Ma se il Consigliere Quero, esperto di Ogni Pratica, non ricordasse più né il significato di democratico né quello di liberale (io amo i democratici e liberali, sempre!) ecco l'articolo di Francesco Merlo sul "bavaglino" del "camerata" Alemanno. Prosit.

Giovanni Coviello

 

Ecco allora di Farncesco Quero, da la Repubblica

Alemanno, il sindaco col bavaglio

Abbiamo conosciuto ogni genere di potente, ma non ci era mai capitato il potente moccioso. Il sindaco di Roma tiene il broncio a Repubblica: «Con voi non ci parlo». E però noi non ce la sentiamo di appellarci alla violazione della libertà di stampa perché, più che a una censura, il suo scappare dalle conferenze stampa e il suo negarsi alle domande dei nostri cronisti somiglia al capriccio infantile di un marmocchio prepotente che irride innanzitutto se stesso e il proprio ruolo. Un sindaco della Capitale che frigna, digrigna e pesta i piedi non si era infatti mai visto. «A lei non rispondiamo» dicono gli assessori e il portavoce sventolando sul viso della collega gli articoli del nostro giornale che non sono piaciuti al sindaco. Ed è una farsa che ogni giorno si arricchisce di trovate esilaranti. Una volta l' assessore al Bilancio ci mostra la schiena e una volta quello allo Sport che si nasconde la faccia. Persino i portaborse ci spiegano che «un diktat è un diktat!, volete capirlo?». È un divertimento ascoltare le telefonate che abbiamo registrato. Da un lato ci sono i giornalisti che vorrebbero sapere e parlare. Dall' altro c' è l' ammiccare e il ridacchiare degli addetti stampa, se ne percepiscono l' imbarazzo e il disagio dinanzi alla politica ridotta a dispetto infantile. Ed è una infervorata regressione che disarma persino la mia penna. Io infatti so bene che ad Alemanno piacerebbe che gli dessi del fascista, che lo paragonassi, sia pure attraverso la coazione a ripetere, al Mussolini che isolava e mandava al confino gli oppositori e Gramsci in galera. Ma non è proprio possibile. Qui fascismo e antifascismo non c' entrano se non come parodia puerile. L' intolleranza bambinesca del sindaco è al di sotto delle categorie politiche classiche: il camerata Alemanno non si comporta da virile centurione, ma da coniglio. Certo, le nostre critiche e i nostri rimproveri non sono passati inosservati. Quando per esempio ha distribuito posti, prebende e consulenze ad amici, famiglie camerati. E ci siamo persino arrabbiati quando ha definito l' autunno «una calamità naturale» pur non arrivando a scrivere, come avremmo dovuto, che la vera calamità naturale di Roma è il suo sindaco. Soloa Roma infatti la pioggia uccide i cittadini, solo a Roma il sindaco si occupa di grandi strategie politiche e trascura la manutenzione della città, il diametro dei tombini, i canali di scolo.... E quando la fila per acquistare elettrodomestici e tablet a prezzi ridotti ha trasformato la città in un inferno di auto abbiamo detto che la colpa non era dell' iPhone né genericamente del consumismo che, in occasione dei saldi, si scatena in tutte le città del mondo occidentale, da Londra a New York. Abbiamo invece scritto che la colpa era della mancanza di parcheggi e della miopia amministrativa nel concedere e negare le licenze, dell' incapacità di governare la folla, di canalizzare il traffico, di disciplinare gli orari delle vendite. Il sindaco ha mille strumenti per rispondere e dimostrare che le nostre critiche sono faziose, che noi non capiamo la complessità di Roma e che, per pregiudizio, gli imputeremmo di tutto, anche la mancanza di porte al Colosseo. Alemanno potrebbe rilasciare interviste, andare in tv, indire conferenze stampa e convegni, usare il sarcasmo, chiedere dei "faccia a faccia" pubblici con il nostro capocronista, sfidare a duello dialettico qualche giornalista e se proprio gli piace la coazione a ripetere al posto della marcia su Roma spedire le quadrate legioni sulla Cristoforo Colombo, dove ha sede Repubblica. E invece no. Non si controlla e piagnucola, distribuisce un video precotto dove dice che Repubblica lo insulta e dunque si sottrae «perché non mi sento rispettato»: fugge dal confronto e dal suo ruolo, si rifugia nel comunicato che è la tana del pavido, il sogno di ogni politico di parlare con il burocratese, di mettere una distanza tra sé e il mondo, di eliminare la mediazione del giornalista. Eppure questo sindaco, oggi ingrugnito come un bamboccio, un giorno ci parve interessante. La sua vittoria alle elezioni, avvenuta con molti voti di sinistra, ci sembrò una sfida ai nostri stessi preconcetti e dunque allargammo il credito nei suoi confronti. Ecco come è finita. Alemanno che diserta, fugge, si nasconde e strilla per la stizza è la politica con il moccio al naso. E dà definitivamente ragione alle critiche che via via gli abbiamo fatto e che, prima di questa pantomima, potevamo sintetizzare in una sola parola: inadeguato. Adesso sappiamo che è comicamente inadeguato.


Commenti

Anonimo
Inviato Sabato 5 Novembre 2011 alle 02:22

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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