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Da 24 processo Marlane Marzotto, a giudizio in 13: omicidio colposo e disastro ambientale

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 22 Giugno 2011 alle 20:13 | 0 commenti

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Alberto Cunto, SLAI Cobas Coordinamento CS - Archiviata la falsa partenza d'aprile, prende il via giovedì presso il tribunale di Paola l'atteso processo penale a carico della Marzotto di Valdagno. Dei quindici dirigenti e tecnici indagati due sono nel frattempo deceduti, ma i restanti tredici, rinviati a giudizio per omicidio colposo plurimo e disastro ambientale, dovranno rispondere ai giudici di ciò che la Marlane di Praia a Mare ha prodotto in termini di decessi e di ammalati attribuibili alle sostanze in uso nelle lavorazioni.

Essi dovranno anche dar conto della mancata tutela dei lavoratori, dell'esiziale inquinamento dell'area circostante e dello specchio di mare a ridosso del sito produttivo. E dovranno farlo al cospetto delle centinaia di parti civili e in tale veste si registra la presenza dello SLAI Cobas, il sindacato che ha avviato e poi gestito in solitaria per oltre un decennio la lotta approdata al processo in itinere. Anche gli enti locali di Tortora e Praia a Mare, la provincia di Cosenza e la regione Calabria, pur se tardivamente hanno deciso di aderire dimentichi alcuni di aver concesso all'azienda ogni genere di privilegio e autorizzazione e, se risponde al vero, anche lo sversamento a mare dei liquami e l'interramento dei fanghi nel terreno di pertinenza. Eppure negli anni lo SLAI Cobas alla Provincia e alla Regione c'era stato a più riprese, aveva dialogato con vari presidenti ed assessori, li aveva edotti vanamente di ciò che di strano accadeva nella fabbrica Marlane. Nella lista degli aderenti anche la presenza dell'associazione Medicina Democratica, reduce dai risultati positivi del petrolchimico di Porto Marghera, dell' amianto e della Tyssen Krupp. Tra le altre costituzioni si registra quella della CGIL, pur presente in fabbrica col suo rappresentante nella gestione diretta dell'indotto, e mentre lo SLAI Cobas si spendeva senza risparmio questa si girava dall'altra parte ergendosi spesso a difesa dell'azienda. La storia della Marlane è tutta da scrivere, al di là delle conferenze stampa contornate da incredibili autoincensamenti e millantati meriti e ciò non giova al buon andamento del processo, come non giovano gli sterili tentativi dell'ultimo minuto di far cambiare l'impalcato accusatorio. Il processo Marlane sarà anche questo.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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