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A Vicenza serve un sindaco Responsabile

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 17 Giugno 2011 alle 15:13 | 0 commenti

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E’ partita a Vicenza la campagna per le provinciali del 2012 e le vittorie alle amministrative "nazionali" e ai referendum peseranno sulla possibile ricomposizione locale di un asse reale di centro sinistra. E partono subito le guerre di posizione: per la presidenza a sinistra Quero, Scalabrin etc., a destra Titti Bis, Dal Lago o, fa lo stesso, Busetti etc.. Mentre un Luigi Poletto che alza la voce (per la prima volta) contro il sindaco e contro il referendum locale senza quorum va letto, lo dicono in molti, come la conseguente richiesta di un posto sicuro al sole provinciale. Per attitudine alla gestione della Cosa pubblica, ovviamente.

Ma nel 2012 va rinnovata anche la giunta post amenduniana di Confindustria, dove oggi Roberto Zuccato ha fatto il suo salendo anche nel direttivo nazionale di Assindustria, accanto alla bella e brava Emma. Dagli equilibri (economici e finanziari) a Palazzo Bonin Longare e da quelli (politici e di assegnazione di “posti”) a Palazzo Nievo discenderà nel 2013 come, quasi, naturale conseguenza la scelta del primo cittadino del terzo Palazzo (non per importanza, anzi) della città, Palazzo Trissino.

Se nel 2008 il centro destra poteva solo suicidarsi per non vincere (come è successo con la candidatura, mai fino in fondo compresa o … spiegata, di Lia Sartori invece che di Manuela Dal Lago), oggi altrettanto si può dire di Variati, che, forte anche della non belligeranza con la Lia degli interessi, non farà il bis (anzi il tris, in attesa di uno strategico ritorno nel 2015 in Regione sullo scranno più alto) solo in caso di tsunami, anche se dovrà gestire i malumori della maggioranza di elettori del 2008, “ribaltati” in buona parte con l’abbraccio a Pecori e, soprattutto a Cicero, di alcuni rappresentanti eletti ma così birichini da voler pensare in proprio come Moretti (ma non c’è solo lei come assessore  a non gradire più di tanto l’invadente papà Variati …), Guaiti, Sgreva, Balzi etc.

E quelli del Partito democratico, che Variati certo non vuole contro, ma che gradirebbe svuotato ancora di più di quanto non lo sia oggi nonostante gli sforzi del giovane segretario Enrico Peroni, che deve lottare contro i navigati soloni della nomenklatura, ex Dc-Margherita ed ex Pci-Ds.

Eppure c’è chi vuol preparare il colpaccio a sorpresa, al posto di quella che sembrava la vera e unica alternativa, la malinconica Dal Lago, cioè, che a Roma scalderebbe un seggio, dicono i suoi nemici (anche in Lega) ma che a Vicenza riprenderebbe a tessere le trame del potere come solo lei sa, anche se Variati nei primi anni del mandato bis non ha patito sensi di inferiorità.

E chi sarebbero i Don Chisciotte? Un paio di settimane fa si sarebbero incontrati, in quel di Isola, magari da buoni rotariani, un po’ di figli della nuova ricchezza. Si usa il condizionale per dovere (anche perché in politica quello che oggi è rosso domani è bianco) ma non mancano riscontri, uno per tutti da parte di uno storicamente ben informato: “L’ho sentita anche io questa voce, ma voglio stare fuori da queste cose”.

E chi si sarebbe incontrato, oltre ai soliti, dicevamo, rampolli di seconda fila (seconda solo per età, per carità!)?

Ci dicono che c’era l’On. Massimo Calearo Ciman, l’ex n.1 di Confindustria Vicenza, partito da Vicenza come sostenitore di Nicola Tognana, candidato veneto, ma poi convertitosi sulla via di Roma a Montezemolo, che lo ha apprezzato come presidente di Federmeccanica nazionale, e alla sua Fiat, in grande necessità di antenne per auto. A quella cena, dicevamo, c'era Massimo, anche ex Pd, ex Api, ora scilipotiano ma, a pochi giorni dalla nuova conversione, soprattutto “consigliere personale” per il commercio estero del premier, sempre più occupato dalle sue ville nazionali.

Ad alzare le … antenne con lui (ma Massimo ha doppio cognome per fare con uno quello che l’altro contraddice?) ci sarebbe stato a cena un altro On., quasi ex Leghista e sempre più Responsabile, anche lui.

Quell’Alberto Filippi, reso noto, grazie alle sue qualità e all’azienda di papà e fratello, l’Unichimica, dalle sue scalate, quella fallita al Vicenza Calcio, quella in corso al Cis e quella, ad oggi stravinta, a n. 1 di “minacciatore” di sfide e querele a chi non lo assecondi (Bossi a parte).

Il disegno di Calearo Ciman e di Filippi Cispadano (quasi, d'obbligo, un secondo cognome) è di costruire un’alternativa Responsabile a Variati.

Calearo promette di guadagnare a Roma, via Berlusconi, il supporto dei pidiellini di Sartori (ma non è noto se Ciman e, soprattutto, Lia lo sappia, anche perché i suoi intrecci con Filippi-Cis peserebbero meno di quelli col Variati dal multiforme ingegno).

Filippi mette in campo le sue truppe di fedelissimi militanti. Ma ammesso che la Lega non li espella prima, forse molti di loro, lo controlli il furbo Filippi, stanno per … dileguarsi a fine mese, data burocratica per i rinnovi delle tessere dei militanti.

Ora che due personaggi come Calearo Ciman e Filippi Cispadano, per giunta deputati ma, soprattutto, Responsabili, vogliano lavorare per indirizzare e guidare il bene della città non potrebbe che far bene all’alternativa democratica.

Ma che in quella cena sia stato segnalato anche chi si è guadagnato con dure lotte i gradi di grande riformatore di Confindustria Vicenza post C.C. ci fa sinceramente sperare che solo di una cena si sia trattato.

E magari dell’ultima.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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