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C’è fiducia a Intesa Sanpaolo per l’aumento da un miliardo di Veneto Banca atteso sul mercato a giugno. Un po’ meno a UniCredit per quello di Popolare di Vicenza, se è vero che si sta valutando la possibilità di uno slittamento in attesa di condizioni di mercato più favorevoli. Attraverso Banca Imi, Intesa è alla guida del consorzio di garanzia e ieri - dopo i timori rilanciati dal Financial Times per l’operazione “cugina†di Vicenza - il ceo Carlo Messina è intervenuto sull’argomento: «L’operazione deve essere lanciata nei prossimi mesi - ha detto il manager -, quindi dipenderà dalle condizioni di mercato la possibilità di poter completare con successo il consorzio di garanzia. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)
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Veneto Banca mantiene fiducia di Intesa Sanpaolo, mentre Unicredit non è ancora convinta su Popolare di Vicenza

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Veneto Banca mantiene fiducia di Intesa Sanpaolo, mentre Unicredit non è ancora convinta su Popolare di Vicenza

C’è fiducia a Intesa Sanpaolo per l’aumento da un miliardo di Veneto Banca atteso sul mercato a giugno. Un po’ meno a UniCredit per quello di Popolare di Vicenza, se è vero che si sta valutando la possibilità di uno slittamento in attesa di condizioni di mercato più favorevoli. Attraverso Banca Imi, Intesa è alla guida del consorzio di garanzia e ieri - dopo i timori rilanciati dal Financial Times per l’operazione “cugina†di Vicenza - il ceo Carlo Messina è intervenuto sull’argomento: «L’operazione deve essere lanciata nei prossimi mesi - ha detto il manager -, quindi dipenderà dalle condizioni di mercato la possibilità di poter completare con successo il consorzio di garanzia.Â
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Il Gruppo Veneto Banca rende noto che alla data dell’Assemblea dei Soci prevista in unica convocazione il giorno 5 maggio 2016 giungerà a scadenza il mandato del Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca. In occasione dell’Assemblea, gli azionisti saranno quindi chiamati a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione, determinandone il numero di componenti tra 11 e 15, la durata in carica e il relativo compenso. All’elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione l’Assemblea procede sulla base di liste, che possono essere presentate dai Soci ovvero dal Consiglio di Amministrazione, ai sensi di legge e di statuto (art. 17 e 18). raccomandazione rivolta ai soci in vista del rinnovo del Consiglio
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Veneto Banca, le raccomandazioni ai soci in vista del rinnovo del cda

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Popolare di Vicenza, Borsa Italiana chiede di sostituire tre consiglieri. Mentre restano aperti gli interrogativi sui mercati intorno alla garanzia di Unicredit sull’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Nella corsa ad ostacoli che entro metà aprile dovrà chiudere ricapitalizzazione e quotazione in Borsa, spunta un nuovo nodo per Bpvi. Stavolta la richiesta viene da Borsa Italiana e riguarda la sostituzione di tre dei 18 consiglieri del cda. Richiesta per aumentare il tasso di competenza specifica del board di quella che si appresta a diventare una società quotata, pare il senso della richiesta. (Leggi in rassegna stampa l'articolo completo)
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La Borsa Italiana fa richiesta a BPVi: deve cambiare tre membri del cda. E Unicredit conferma possibile rinvio aumento di capitale

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Popolare di Vicenza, Borsa Italiana chiede di sostituire tre consiglieri. Mentre restano aperti gli interrogativi sui mercati intorno alla garanzia di Unicredit sull’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Nella corsa ad ostacoli che entro metà aprile dovrà chiudere ricapitalizzazione e quotazione in Borsa, spunta un nuovo nodo per Bpvi. Stavolta la richiesta viene da Borsa Italiana e riguarda la sostituzione di tre dei 18 consiglieri del cda. Richiesta per aumentare il tasso di competenza specifica del board di quella che si appresta a diventare una società quotata, pare il senso della richiesta.
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La Borsa Italiana fa richiesta a BPVi: deve cambiare tre membri del cda. E Unicredit conferma possibile rinvio aumento di capitale

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Il sempre "curioso" collega Marco Milioni, che abbiamo appena sentito al riguardo, azzardava ieri, 30 marzo, due ipotesi errate su tre sul 62.45% delle azioni intestate alla Banca Popolare di Vicenza nella visura camerale (vedi foto di copertina, ndr) con l'elenco dei primi 999 soci della Banca Popolare di Vicenza che noi stiamo pubblicando e commentando dal 20 marzo. In quel 62,45% non ci sono ad oggi nè ci potrebbero essere, visto che la questione è tutta da affrontare, azionisti "baciati" nè azioni ad oggi proprie consentite solo dal 5 marzo magari proprio per i "baciati" o per operare movimenti in Borsa per l'equilibrio delle quotazioni, se in Borsa la BPVi ci arriverà visto il "malessere" di Unicredit...). Quel 62,45% (che se fosse, tra l'altro, della BPVi le avrebbe portato un flop da oltre 3,5 miliardi di euro agli ultimi, fasulli valori delle azioni), come il collega ipotizzava in terza istanza, sono "raggruppate per una questione di semplicità nella stesura degli elenchi dei soci".
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"Soci top 999 BPVi": tra il 98° e il 137° posto due coop e il perchè Vi.Fin. fugga dal Vicenza Calcio. Ma nella visura Veneto Banca...

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Zonin a passeggio con un borsone, Unicredit non vorrebbe più aprire la borsa per aumento di capitale BPVi e un socio vuota il... sacco. Di improperi contro Iorio e gli Iorio boys
Mentre martedì 22 marzo scorso Gianni Zonin passeggiava con un borsone verso Corso Palladio (c'è chi dice, maliziosamente, che fosse ancora attivo nella raccolta di deleghe per l'assemblea del 26 in cui, grazie agli astenuti, non è passata la richiesta di azione di responsabilità verso il suo Cda) e dopo che anche Imi del Gruppo Intesa utilizza frasi più "sfumate" sul suo impegno con Veneto Banca a garantire l'aumento di capitale da un miliardo, si accavallano le voci, sempre più nette, di possibili tentativi di disimpegno da parte di Unicredit dalla garanzia per la copertura di 1,5 miliardi dei complessivi 1,763 chiesti agli investori dalla Banca Popolare di Vicenza.
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Non cessa di alimentare forti polemiche la decisione, assunta sabato scorso dall’assemblea dei soci della Bpvi, di non procedere con un’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori, quelli cioè che hanno portato la banca all’attuale situazione. Voci critiche si alzano dal fronte sindacale dei bancari («Dall’assemblea sono venuti segnali estremamente preoccupanti», ha dichiarato Fulvio Furlan, segretario nazionale della Uilca), ma anche la politica ci ha messo il suo carico. Jacopo Berti, capogruppo dei 5 Stelle in consiglio regionale, è andato giù piatto: «La prima mossa da Spa è subito una porcata. Sono peggio dei politici, che rubano e poi si salvano in Parlamento». (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)
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BPVi e il no all'azione di responsabilità: Uilca, M5S e l'arcivescovo di Udine protestano

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Non cessa di alimentare forti polemiche la decisione, assunta sabato scorso dall’assemblea dei soci della Bpvi, di non procedere con un’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori, quelli cioè che hanno portato la banca all’attuale situazione. Voci critiche si alzano dal fronte sindacale dei bancari («Dall’assemblea sono venuti segnali estremamente preoccupanti», ha dichiarato Fulvio Furlan, segretario nazionale della Uilca), ma anche la politica ci ha messo il suo carico. Jacopo Berti, capogruppo dei 5 Stelle in consiglio regionale, è andato giù piatto: «La prima mossa da Spa è subito una porcata. Sono peggio dei politici, che rubano e poi si salvano in Parlamento».
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BPVi e il no all'azione di responsabilità: Uilca, M5S e l'arcivescovo di Udine protestano

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“Quello che è successo sabato all’assemblea degli azionisti della Popolare di Vicenza è vergognoso, scandaloso e dannoso per l’intero settore bancarioâ€. Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi, il sindacato di maggioranza tra i bancari, non risparmia le parole: “Votando no all’azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, un manipolo di azionisti, il 18,64% del capitale intervenuto (serviva oltre il 50% del capitale rappresentato), si è schierato a favore dell’illegalità , del malaffare, dell’arroganza, forte della convinzione, tutta da dimostrare, che niente potrà essere punitoâ€. (Leggi in rassegna stampa l'artcolo completo)
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Lando Maria Sileoni, segretario Fabi: vergognoso votare no all'azione di responsabilità contro Zonin & co.
