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Azione collettiva di 120 friulani contro la BPVi con Tlc Lawyers: risarcimento di 62,50 euro ad azione! Intanto l'aumento costa 60 milioni

ArticleImage Un esempio in più di come muoversi per cercare di recuperare i soldi persi con le azioni della banca Popolare di Vicenza, ora in via di quotazione in Borsa a 10 centesimi mentre erano state vendute fino a poco tempo fa ai soci ignari fino a 62,50 euro, arriva dal Friuli dove lo studio legale Tlc Lawyers con un team di una ventina di avvocati e grazie ad un'azione promossa dal Movimento difesa del cittadino, ha iniziato i passi per la richiesta di un risarcimento collettivo e integrale chiesto da 120 azionisti ora in lastrico. L'azione "friulana" si affianca (a seguire l'articolo su Il Messaggero Veneto) ad altre analoghe a Udine e Prato oltre che a quella di circa 3.000 soci sul piede di guerra a Vicenza e dintorni, un numero, però, ancora piccolo rispetto agli oltre 118.000 soci complessivi e da incrementare "con coraggio e determinazione" come ci ha detto l'avvocato Franco Conte, presidente di Codacons Veneto nella sua intervista video.

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Imprese in difficoltà causa azioni "azzerate" BPVi e Veneto Banca. Confartigianato, Confidi e Regione Veneto insieme per una soluzione

ArticleImage Popolare di Vicenza, torna l’allarme sul credito dopo il prezzo delle azioni. Il crollo dal picco dei 62,5 euro al(più che probabile) prezzo di 10 centesimi dell’aumento di capitale, con quanto è andato bruciato nei patrimoni di privati e imprese, è uno di quei casi in cui ci si trova di fronte a un disastro enorme, di cui si fatica subito a prender le misure. Dando per fatto l’aumento di capitale, l’approdo in Borsa e il rilancio dopo il 3 maggio così come l’ha spiegato l’altro giorno a Milano l’amministratore delegato Francesco Iorio, restano però intanto sul terreno le macerie prodotte dallo tsunami. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)

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Imprese in difficoltà causa azioni "azzerate" BPVi e Veneto Banca. Confartigianato, Confidi e Regione Veneto insieme per una soluzione

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Popolare di Vicenza, torna l’allarme sul credito dopo il prezzo delle azioni. Il crollo dal picco dei 62,5 euro al(più che probabile) prezzo di 10 centesimi dell’aumento di capitale, con quanto è andato bruciato nei patrimoni di privati e imprese, è uno di quei casi in cui ci si trova di fronte a un disastro enorme, di cui si fatica subito a prender le misure. Dando per fatto l’aumento di capitale, l’approdo in Borsa e il rilancio dopo il 3 maggio così come l’ha spiegato l’altro giorno a Milano l’amministratore delegato Francesco Iorio, restano però intanto sul terreno le macerie prodotte dallo tsunami. A partire dalla rilancio dall’allarme sul credito per le imprese, partito a dicembre con l’assemblea di Veneto Banca, quando il prezzo delle azioni di Montebelluna, col recesso, era sceso da 30,5 a 7,3 euro. 

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Iorio dice, Zonin fa... E lascia la Fondazione Roi. "Giusto il tempo di sbrigare le ultime pratiche" dice il suo legale Ambrosetti

ArticleImage Gianni Zonin si appresta a lasciare la sua ultima presidenza, quella della Fondazione Roi, dopo aver lasciato i vertici di Banca popolare di Vicenza, a novembre, e dell’azienda vinicola di famiglia un mese fa. Questione di giorni. Al massimo di settimane. Giusto il tempo di sbrigare le ultime pratiche dopo l’approvazione del bilancio consuntivo 2015, assicura Enrico Ambrosetti, avvocato di Zonin e della stessa fondazione culturale, che detiene lo 0,51% della banca vicentina, di cui è, in una spa con un capitale ancora molto polverizzato, il settimo maggior azionista. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)

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Iorio dice, Zonin fa... E lascia la Fondazione Roi. "Giusto il tempo di sbrigare le ultime pratiche" dice il suo legale Ambrosetti

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Veneto Banca: assorbiti esuberi, contratti di solidarietà e pensionamenti anticipati volontari

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Contratti di solidarietà e pensionamenti anticipati volontari. Sono i punti principali dell'accordo firmato tra sindacati e Veneto Banca che chiude la procedura sugli esuberi presentata lo scorso 16 marzo. Inizialmente i lavoratori a rischio erano 730, ma per 300 di loro è stato fin da subito previsto un ricollocamento all'interno nel gruppo. L'accordo prevede giornate di solidarietà per i dipendenti di Veneto Banca e Bancapulia (che fa parte del gruppo): una media di 22 giorni a testa dal 2016 al 2018 (con una prima fase in cui ogni lavoratore potrà volontariamente scegliere un numero maggiore di giorni, in modo da abbassare la quota che spetta ai colleghi). E' poi prevista la possibilità di pensionamento anticipato volontario per un centinaio di dipendenti.

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Sfida per il nuovo cda di Veneto Banca: in corsa la consulente del governo Renzi. E Carrus potrebbe perdere il posto

ArticleImage Carlotta De Franceschi è un economista stimata, laureata alla Bocconi, attiva per anni in alcune prestigiose merchant bank (Goldman Sachs, Morgan Stanley e Credit Suisse) prima di approdare a palazzo Chigi. Come consulente del governo Renzi si è occupata della riforma delle banche popolari, nel febbraio del 2015. A fine agosto scorso il suo contratto è scaduto e non è stato rinnovato a causa di rapporti non oliatissimi con il sempre più litigioso “giglio magico”. I suoi rapporti con il premier sono rimasti ottimi, ed è indicata tra i compagni di avventura del viaggio di Renzi di questi giorni in Messico e Stati Uniti. Grazie alle, queste sì, oliatissime porte girevoli che tanto piacciono alla politica italiana, De Franceschi sarà con tutta probabilità eletta nel consiglio d’amministrazione di Veneto Banca all'assemblea del prossimo 5 maggio. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)

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Sfida per il nuovo cda di Veneto Banca: in corsa la consulente del governo Renzi. E Carrus potrebbe perdere il posto

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Iorio, ottimista per il futuro di BPVi, vuole distanziare il suo operato da gestione Zonin e dice: "dovrebbe dimettersi da presidenza della Fondazione Roi"

ArticleImage «Gianni Zonin? Dovrebbe dimettersi dalla presidenza della Fondazione Roi». Francesco Iorio non esita nel rispondere alla domanda sul grande e discusso azionista della Popolare di Vicenza, che è ancora guidata dall’ex numero uno della banca. Il tentativo dell’amministratore delegato del gruppo veneto, che ieri ha presentato il progetto di quotazione, attesa per il 3 maggio, è chiaro: vuole smarcare l’operato del suo management team dalla precedente gestione, operazione che fin qui non è riuscita al presidente Stefano Dolcetta, ieri assente. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)

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Iorio, ottimista per il futuro di BPVi, vuole distanziare il suo operato da gestione Zonin e dice: "dovrebbe dimettersi da presidenza della Fondazione Roi"

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«Gianni Zonin? Dovrebbe dimettersi dalla presidenza della Fondazione Roi». Francesco Iorio non esita nel rispondere alla domanda sul grande e discusso azionista della Popolare di Vicenza, che è ancora guidata dall’ex numero uno della banca. Il tentativo dell’amministratore delegato del gruppo veneto, che ieri ha presentato il progetto di quotazione, attesa per il 3 maggio, è chiaro: vuole smarcare l’operato del suo management team dalla precedente gestione, operazione che fin qui non è riuscita al presidente Stefano Dolcetta, ieri assente.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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