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Iorio, ottimista per il futuro di BPVi, vuole distanziare il suo operato da gestione Zonin e dice: "dovrebbe dimettersi da presidenza della Fondazione Roi"

Di Rassegna Stampa Sabato 23 Aprile 2016 alle 09:26 | 0 commenti

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«Gianni Zonin? Dovrebbe dimettersi dalla presidenza della Fondazione Roi». Francesco Iorio non esita nel rispondere alla domanda sul grande e discusso azionista della Popolare di Vicenza, che è ancora guidata dall’ex numero uno della banca. Il tentativo dell’amministratore delegato del gruppo veneto, che ieri ha presentato il progetto di quotazione, attesa per il 3 maggio, è chiaro: vuole smarcare l’operato del suo management team dalla precedente gestione, operazione che fin qui non è riuscita al presidente Stefano Dolcetta, ieri assente.

Iorio balla per un’ora rispondendo alle domande, ma in 15 minuti illustra il progetto di quotazione. Che si sostanzia in tre punti: la banca con l’aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro, la cui sottoscrizione si concluderà giovedì 28 alle 13, risolverà tutti i suoi problemi di liquidità, porterà il Cet1 ratio al 12,7% – ben oltre i limiti Bce – e potrà ripartire da una quota di mercato dell’8% in Veneto che la rendono prima banca della regione.
La prospettiva industriale esiste e i seri problemi legati alla perdita di fiducia da parte dei correntisti – un calo dei depositi nell’ordine dei 700 milioni nel primo trimestre dell’anno, circa il 6% del totale - sottolinea Iorio, si sostanzia «nella perdita di masse, non di clienti. Siamo fiduciosi che dal 3 maggio questi clienti potranno tornare a lavorare pienamente con noi».
La (dovuta) professione di ottimismo di Iorio si concretizza in «un piano industriale semplice: vogliamo distribuire, non produrre. Venderemo tutto ciò che non è direttamente collegabile alla distribuzione». In particolare, Iorio indica nel 19,9% di Arca (a bilancio per 38,7 milioni) e nella totalità di Prestinuova (35) le due società da cedere, che dovrebbero garantire «150 milioni di ulteriore patrimonio, da aggiungere ai 500 milioni di eccesso di capitale primario già evidenziabili».
Anche i crediti in sofferenza non preoccupano: «veniamo da 10 mesi di straordinario lavoro – ha detto Iorio – in totale condivisione con Bce e Bankitalia. Oggi più di due terzi dell’aumento sono riconducibili a un solo problema. E se, come spero, una parte di quel capitale finanziato tornerà in banca, ci rafforzerà ulteriormente». Infine, il miliardo di controvalore dei reclami già presentati: «Per 736 milioni questo capitolo è già spesato», evidenzia Iorio, guardando a una prospettiva che, per ora, vedono in pochi.
Di Stefano Righi, dal Corriere della Sera


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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