Utente: Alessandro Pagano Dritto (AlessandroPaganoDritto)
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Inviato Sabato 27 Luglio 2013 alle 10:53
Gentile signor Paruta, la ringrazio del suggerimento.
Per quanto riguarda l'appellativo "nomadi" nella frase da lei contestata, l'ho preferito a "sinti" perchè nel caso specifico gli appartamenti non vengono assegnati a sinti in quanto tali ma a persone che hanno intrapreso un percorso di stanzializzazione. Che poi queste siano anche sinti non ha alcuna influenza, come spiega lo stesso Assessore Martino, perchè i parametri delle graduatorie per l'assegnazione sono altri che non l'etnia di appartenenza. Ho creduto meglio, quindi, indicare queste famiglie come "nomadi" ma riconoscere subito l'improprietà del termine, perchè di fatto nomadi non sono più.
Cordiali saluti,
Alessandro Pagano Dritto.
Per quanto riguarda l'appellativo "nomadi" nella frase da lei contestata, l'ho preferito a "sinti" perchè nel caso specifico gli appartamenti non vengono assegnati a sinti in quanto tali ma a persone che hanno intrapreso un percorso di stanzializzazione. Che poi queste siano anche sinti non ha alcuna influenza, come spiega lo stesso Assessore Martino, perchè i parametri delle graduatorie per l'assegnazione sono altri che non l'etnia di appartenenza. Ho creduto meglio, quindi, indicare queste famiglie come "nomadi" ma riconoscere subito l'improprietà del termine, perchè di fatto nomadi non sono più.
Cordiali saluti,
Alessandro Pagano Dritto.
Accolgo con piacere i suggerimenti bibliografici di "zingara", così una prossima volta potrò essere più preciso.
Riguardo l'uso della parola "nomadi", già rilevato in passato da "francescoparuta", vorrei chiarire che, pur nella sua imprecisione, la preferisco in questo caso a "rom" o "sinti". L'attrito che si crea tra chi vive nei campi e chi invece ne sta fuori non è infatti dovuto in primo luogo all'etnia, ma proprio al fatto di risiedere nei suddetti campi. Che non voglio chiamare "campi rom" perchè non ci vivono solo i rom. Continuando a indicare chi abita nei campi come "rom" e "sinti", anche quando non è strettamente necessario perchè non si sta discutendo di etnie, credo si fomenti ancora di più questa separazione tra un - falso - "noi" non rom e non sinti e un "loro" rom e sinti. Parlando nella vita quotidiana della questione con persone che non vivono nei campi, ho recepito piuttosto una diffidenza verso la cultura nomade - o ritenuta tale -, raramente verso l'etnia in sè, che per altro si tende generalmente a indicare come "rom". Semmai il fastidio verso i "rom" avviene proprio perchè si identifica la minoranza di cittadini che vive nei campi come "rom" e quindi si connotano etnicamente tutti i reati di cui questa minoranza è ritenuta responsabile.
Preferisco quindi concedermi questa imprecisione - io stesso nell'articolo chiarisco che fenomeni di sedentarizzazione come quelli descritti da "zingara" nel suo intervento sono in qualche modo più che prevedibili - che non dare una connotazione a mio parere inutilmente etnica.
Infine, sì, "entropia" è un semplice errore di distrazione di cui mi scuso; il termine corretto, usato anche dalla Nussbaum, è "empatia".
Alessandro.