È stato un venerdì diverso nella Striscia di Gaza. Animazione per le strade, lungo la lingua d'asfalto sulla costa che arriva fino a sud, fino a Rafah, la città tagliata in due dal confine con l'Egitto. La notizia ha percorso la Striscia come un fulmine. I frutti dell'accordo raggiunto al Cairo - fra Hamas e le altre fazioni palestinesi di Gaza, e Israele con l'Anp di Abu Mazen a fare da spettatore - grazie alla mediazione dell'Egitto e alla "generosità " dell'emirato del Qatar sono arrivati (nella foto Yahya Sinwar -al centro - leader di Hamas, Ansa).Â
Gerusalemme, 1 aprile 2018. In migliaia nelle strade della Striscia di Gaza hanno partecipato ieri ai funerali dei manifestanti uccisi nel venerdì di sangue, negli scontri lungo la frontiera dove l'esercito israeliano ha ucciso 16 palestinesi e ne ha feriti oltre 1300. Il giorno più sanguinoso dalla guerra del 2014. In diverse città della Striscia una folla compatta ha accompagnato le bare dei manifestanti uccisi. Cinque di loro "erano uomini delle Brigate Ezzedin Al Qassam", ha annunciato l'ala armata del movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza dal 2007.
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Lo strabismo dei media nazionali e internazionali, che insistono nell'accollare ad Hamas la colpa dei morti Palestinesi sul confine della Striscia di Gaza con Israele, ha qualcosa di incredibile. La Marcia per la Terra, la marcia del Ritorno, che si sta svolgendo in questi mesi in tutti i Territori Occupati è stata organizzata dai rappresentanti del popolo palestinese in ricordo del settantesimo anniversario della Nakba ("la catastrofe" in arabo).
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Quello che sta succedendo al confine tra Israele e la Striscia di Gaza è qualcosa di tremendo, il risultato di discriminazione, di diritti negati, di odio verso un popolo. L'esercito israeliano che spara contro decine di migliaia di palestinesi che si avvicinavano alla linea di confine partecipando alla "Marcia per il ritorno" ha ben poco a che fare con la giustizia e il "restare umani" (nella foto soldati Israeliani: quello di colore è un Falasha, ebreo di origine etiope di seconda generazione. Si chiamano anche Beta Israel e dichiarano di discendere da Menelik, figlio si Salomone e della regina Saba, ndr).
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Alla fine della conferenza di Gideon Levy martedì 1 dicembre sulla questione isreliana/palestinese si è aperto un dibattito che ha viste coinvolte molte persone. La maggior parte si è complimentata con Levy per il coraggio con cui espone le sue idee, senza avere paura, senza temere ripercussioni. Il giornalista israeliano ha confessato di avere avuto bisogno di una guardia del corpo per un periodo. Ma non per questo si è fermato o ha “abbassato il tono†della voce.
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In vista della Marcia Nazionale per la Pacedel 31 dicembre a Vicenza stanno arrivando adesioni da tutta Italia e una testimonianza di prestigio, quella di Abuna Raed, responsabile della Caritas di Gerusalemme, che sarà a Vicenza venerdì 5 dicembre al Palazzo Opere sociali con inizio alle 20.30 sul tema "Vedere la pace da Oriente".
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PdCI-FdS Vicenza - Il governo israeliano ha comandato, l'aviazione ha eseguito. Da ieri ci sono stati raid aerei israeliani sulla striscia di Gaza. Il risultato è di almeno 14 morti palestinesi e di una ventina di feriti. Non si può continuare a difendere un governo (quello israeliano) che compie azioni terroristiche contro una popolazione colpevole solo di essere palestinese e di essere stata confinata in un pezzo di terra che è diventato un vero e proprio campo di concentramento.
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