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L'odio, la Giornata della Terra e la Marcia per il ritorno

Di Note ufficiali Sabato 31 Marzo 2018 alle 11:12 | 1 commenti

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Quello che sta succedendo al confine tra Israele e la Striscia di Gaza è qualcosa di tremendo, il risultato di discriminazione, di diritti negati, di odio verso un popolo. L'esercito israeliano che spara contro decine di migliaia di palestinesi che si avvicinavano alla linea di confine partecipando alla "Marcia per il ritorno" ha ben poco a che fare con la giustizia e il "restare umani" (nella foto soldati Israeliani: quello di colore è un Falasha, ebreo di origine etiope di seconda generazione. Si chiamano anche Beta Israel e dichiarano di discendere da Menelik, figlio si Salomone e della regina Saba, ndr).

Ieri, con la Giornata della Terra, si ricordava l'esproprio da parte del governo israeliano di terre di proprietà araba in Galilea, il 30 marzo 1976. Le notizie che arrivano ci raccontano di almeno 16 palestinesi uccisi e di oltre 1.400 feriti. Un massacro destinato a diventare più pesante di ora in ora. La rabbia e la ribellione cresce contro l'azione brutale delle truppe israeliane che, come dichiarano alcuni portavoce dell'esercito "rispondono con mezzi di dispersione e sparando verso i principali istigatori" della "sommossa" in atto. Si risponde sparando contro una massa di manifestanti che, sempre secondo le autorità militari israeliane "bruciano gomme e lanciano sassi" contro la barriera di sicurezza e i soldati.

Chiediamoci se questo può giustificare la carneficina? Domandiamoci se quanto scrive (in arabo) il ministro della difesa Avigdor Lieberman sul suo profilo Twitter "ogni palestinese che da Gaza si avvicina alla barriera di sicurezza con Israele metterà la propria vita a rischio" possa, forse, giustificare il massacro perché "tanto vi avevamo avvisato"?

E si può, forse, far finta di niente di fronte a questa brutalità e a dichiarazioni che ricordano quelle, indifendibili, fatte dall'esercito inglese dopo la troppo dimenticata "Domenica di sangue" quando, a Derry in Irlanda del Nord nel 1972, il primo Battaglione del Reggimento Paracadutisti dell'esercito britannico aprì il fuoco contro una folla di manifestanti uccidendone 13? Ricordiamo che, se quello di Derry fu un massacro che scatenò quella che può essere considerata una guerra civile in Irlanda del Nord, la carneficina in atto a Gaza è una delle tante che il popolo palestinese subisce da troppi anni in un conflitto che non si vuole risolvere riconoscendo che i palestinesi vivono in condizioni di profonda ingiustizia e oppressione.

Dare la "colpa" di quanto sta succedendo al confine della Striscia di Gaza ad Hamas e alle autorità palestinesi o considerare "terroristi" le decine di migliaia di persone che manifestano non può nascondere la verità. Non si può restare indifferenti. Siamo al fianco del popolo palestinese senza chiudere gli occhi di fronte alla totale e inequivocabile responsabilità del governo e dell'esercito israeliano.

 

VicenzaPiù, nel fare propria questa nota scritta da Giorgio Langella per Potere al Popolo! Vicenza, ha chiesto, per avere e darvi un quadro per quanto possibile completo, un articolo a Paola Farina, la propria opinionista vicentina di religione ebrea.


Commenti

Inviato Sabato 31 Marzo 2018 alle 14:34

Io avrei ricordato anche l'attentato del 27 marzo del 2002, a Natania all’interno del Park Hotel durante le celebrazione della festività di Pesach, Pasqua ebraica. L'episodio fu rivendicato da Hamas. Un uomo, mandato dal reclutatore di Hamas Muhaned Taher, si fece esplodere in un albergo uccidendo 29 persone e ferendone 159, molti feriti civili sono ora mutilati. La verità non sta mai da una sola parte.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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