"La CUB (Confederazione Unitaria di Base) - scrive nella nota che pubblichiamo Mario Barbieri di CUB - Federazione di Vicenza - ha partecipato ieri mattina (6 novembre) al presidio informativo che le RSU della fabbrica dei veleni Miteni hanno tenuto all'entrata dello stabilimento di Trissino (VI). Siamo stati informati dai rappresentanti dei lavoratori che l'azienda non ha avuto nemmeno il coraggio di avvisarli direttamente di averli licenziati a seguito della istanza di fallimento depositata in Tribunale, e di averlo saputo a mezzo stampa".
Nel solito giro in questura di Vicenza (cliccaQuestura News per quelle da noi riprese), che da un po' di tempo stiamo (ri)facendo anche noi per capire se Vicenza, a parte, ad esempio, le sacche di eccellenza ben note dei vertici della fu banca Popolare, di chi ha svenduto la Fiera e di chi ogni giorno pianta mattoni al posto del verde a qualche centimetro da due fiumi, è per il resto veramente la città di frontiera selvaggia, che parte dei media ci dipingono "ogni altro giorno" come in mano a bande di scippatori (non di azioni azzerate) e drogati (non di potere) ovviamente stranieri e, se possibile, di colore e mussulmani.Â
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"Ci sono 270 uomini lì sotto- disse l'ingegnere direttore dei lavori- e se il fuoco si muove nella direzione del vento saranno 270 morti". I morti furono 262 nella miniera di Marcinelle, in Belgio, in quei giorni di agosto 1956, 62 anni fa. Ma il ricordo resta indelebile. Di loro ben 136 erano italiani, 95 belgi e c'erano tedeschi, francesi, greci, polacchi, ungheresi, inglesi, olandesi, russi, ucraini. Quella catastrofe era rivelatrice del fatto che i belgi non avevano nessuna politica dell'immigrazione. I lavoratori che arrivavano a Charleroi e in tutta la Vallonia da ogni angolo d'Europa venivano trattati come bestie.Â
Questa mattina è stata data, dai mass media nazionali, questa notizia (il titolo riportato è quello di ansa.it): "India, crolla edificio: almeno 3 i morti. Altri dieci operai sarebbero dispersi tra le macerie a New Delhi". Una notizia che è giusto mettere in risalto. Una tragedia del lavoro che parla di lavoratori sfruttati, con scarse protezioni, che operano in condizioni pericolose e che muoiono. È avvenuto in India, un paese grande, lontano... e si sa che là le condizioni di lavoro sono quelle che sono.
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Martedì 17 luglio a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, è stato convocato un tavolo istituzionale sulla sicurezza del lavoro per la firma del patto strategico per la prevenzione del rischio e degli infortuni sui luoghi di lavoro. Al tavolo regionale, istituito dal presidente Luca Zaia all'indomani dell'incidente mortale verificatosi nelle Acciaierie Venete di Padova, hanno partecipato Regione, Spisal, Arpav, Inail,Ispettorato Interregionale del lavoro, Vigili del Fuoco, Ance, Anci e Upi, parti sociali e datoriali (Qui sopra l'intervista a Luca Zaia a fine tavolo e a seguire le decisioni concordate).
Martedì 17 luglio a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, è stato convocato un tavolo istituzionale sulla sicurezza del lavoro per la firma del patto strategico per la prevenzione del rischio e degli infortuni sui luoghi di lavoro. Al tavolo regionale, istituito dal presidente Luca Zaia all’indomani dell’incidente mortale verificatosi nelle Acciaierie Venete di Padova, partecipano Regione, Spisal, Arpav, Inail, Ispettorato Interregionale del lavoro, Vigili del Fuoco, Ance, Anci e Upi, parti sociali e datoriali.
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Sta prendendo forma in Veneto - comunica una nota della Giunta Regionale - il piano strategico regionale per la sicurezza sul lavoro, frutto del tavolo di coordinamento tra tutti gli enti preposti voluto dal presidente della regione e convocato dieci giorni fa. Oggi il coordinamento degli enti preposti, di cui fanno parte Regione, Spisal, Arpav, Inail, Ispettorato Interregionale del lavoro, Vigili del Fuoco e parti sociali, ha esaminato a palazzo Balbi una prima bozza di obiettivi e azioni specifiche, che fa sintesi delle prime proposte avanzate.
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Nella seduta di giovedì 24 maggio, la Quinta Commissione consiliare permanente ha votato all'unanimità il Progetto di Legge della Giunta relativo alle modifiche alla L.R. 23 aprile 2013, n. 5, ‘Interventi per prevenire e contrastare la violenza contro le donne', che approderà ora in aula consiliare per l'esame. Le modifiche approvate recepiscono le indicazioni della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, adottata a Istanbul il 7 maggio 2011 e ratificata dall'Italia con Legge del 27 giugno 2013, e aggiornano la normativa regionale all'evoluzione della legislazione nazionale in materia.
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"Combattere l'aumento di morti sul lavoro riducendo medici e tecnici a disposizione degli Spisal è una strada indubbiamente originale, ma non è certo quella giusta. Ecco un altro effetto, drammaticamente negativo, dell'accorpamento delle Ulss inserito nella riforma sanitaria voluta da Luca Zaia e dalla sua maggioranza". L'amaro commento è di Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico che ha presentato un'interrogazione a risposta immediata sottoscritta anche dai colleghi Bruno Pigozzo, Orietta Salemi, Francesca Zottis e da Cristina Guarda della Lista AMP chiedendo chiarimenti sugli organici di Medicina del lavoro e sui loro numeri, pre e post riforma della sanità .
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