Sequestro alla BPVi, GdV: fu eseguito ma le casse erano vuote
Mercoledi 3 Gennaio 2018 alle 08:56I mesi concitati trascorsi dalla richiesta della procura alla decisione di agire. Quando i pubblici ministeri sono andati a porre i sigilli ai 106 milioni tutto il denaro contante era già passato nella disponibilità di Intesa
I pubblici ministeri Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori, titolari dell'inchiesta sul crac di BPVi, avevano provato a sequestrare i 106 milioni di euro, secondo la procura frutto dell'attività illecita della banca, ma quando si sono recati nella sede della Banca Popolare di Vicenza hanno trovato la cassa vuota. Tutto il contante, ovvero la banca "buona", era infatti già passato a Intesa Sanpaolo dopo la firma dell'accordo col governo.
Continua a leggereBPVi e conflitto di competenza, NordEst Economia: il 30 ottobre in Cassazione il "match" fra le procure di Vicenza e Milano
Mercoledi 6 Settembre 2017 alle 23:16Continua a leggere
La lettera ad Achille Variati di Noi che credevano nella BPVI: in base a quali informazioni valuta la Procura di Milano più lenta e meno efficace di quella di Vicenza?
Mercoledi 7 Giugno 2017 alle 23:17Pubblicato alle 17.33, aggiornato alle 23.17. Noi che credevano nella BPVI & in Veneto Banca in merito al gravissimo scontro istituzionale in atto sulla questione Procure, il 31 maggio ha inviato una lettera (qui l'originale) che pubblichiamo integralmente ed inviata al Sindaco di Vicenza, dr. Achille Variati, dopo le affermazioni che lo stesso ha fatto su tutti i mass media riguardo al trasferimento di un filone di indagini dalla Procura di Vicenza a quella di Milano e sulle quali il presidente dell'asociazione, Luigi Ugone, avanza profone perplessità .
Spett. Sig. Sindaco di Vicenza dr. Achille Variati e p.c. procura di Milano e Procura di Vicenza
Pregiatissimo Sig. Sindaco, apprendiamo dai giornali la Sua preoccupazione per la separazione dell'indagine penale nei confronti degli amministratori della Banca Popolare di Vicenza assegnati, in parte, alla Procura di Milano.
Continua a leggereAntonino Cappelleri, il procuratore di Vicenza sfiduciato per... incompetenza. Milano tranquillizza ma aiuterebbe un'ispezione a Vicenza, vero Moretti e Zanettin?
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 17:55Bocconiano Mauro Bini supervaluta tutto: azioni BPVi e attivi Gruppo 24 Ore. Suo rettore fu Mario Monti che certificò: banche italiane in salute! Chiudiamo la Bocconi?
Domenica 12 Marzo 2017 alle 15:34Tangenti Eni, botta e risposta tra accusatore e accusato: Armanna vs vicentino Paolo Scaroni
Mercoledi 8 Ottobre 2014 alle 13:59L'affare nigeriano resta inchiodato a un numero. Macroscopico. 200 milioni di dollari di mediazione su un contratto dal valore complessivo di poco più di un miliardo e 300 milioni. Riconosciuta dal gruppo Eni tra 2010 e 2011, a un "signor nessuno" di nome Emeka Obi. Mediazione priva di un logico motivo. Perché di nessuna economicità . E sprovvista di una spiegazione persuasiva, quantomeno di mercato. Almeno per quello sin qui accertato in poco più di due mesi di indagine dalla Procura di Milano.
Continua a leggereSequestro di beni per 65 mln ai Marzotto, Langella: paghi la crisi che ha evaso
Lunedi 5 Novembre 2012 alle 14:58Giorgio Langella, segretario regionale PdCI FdS Vicenza - La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 65 milioni di euro al gruppo Marzotto. Sono indagate 13 persone tra le quali Vittorio e Matteo Marzotto. L'accusa è che, nel 2008 con la vendita del marchio Valentino, sia stato eluso il fisco attraverso una società del Lussemburgo. Dopo il processo Marlane Marzotto, dopo le indagini sull'amianto negli stabilimenti vicentini, un'altra indagine investe il gruppo di Valdagno.
Continua a leggereI Marzotto nel mirino della procura di Milano: sequestri anche a Trissino
Lunedi 5 Novembre 2012 alle 12:16Cominciano subito anche contro ... i sussurri
Venerdi 2 Aprile 2010 alle 18:24
Secondo i dati ISTAT il rapporto deficit/pil sale al 5,2%. È il dato peggiore dal 1996. Nel 2008 era al 2,7%. La disoccupazione in Italia (stima di febbraio 2010) sale a 8,5%, con una crescita di 1,2 punti percentuali rispetto a febbraio 2009. La disoccupazione giovanile è particolarmente preoccupante: 28,2%. Il 7,6% in più rispetto alla media dei 27 paesi dell'Unione Europea. È il risultato di una politica che penalizza il lavoro e lo rende sempre più precario. È il risultato di scelte che prevedono, con l'aumento dell'età pensionabile, più lavoro per gli anziani, meno lavoro per i giovani e sempre minori diritti per tutti. Chi deve lavorare diventerà sempre più ricattabile. Una situazione disastrosamente senza futuro.
Intanto
1. I due nuovi "governatori" leghisti di Veneto e Piemonte annunciano che si opporranno all'uso della pillola RU486. Zaia dichiara "Per quel che ci riguarda non daremo mai l'autorizzazione a poter acquistare e utilizzare questa pillola nei nostri ospedali". Cota dice "Sono pronto a farla rimanere nei magazzini". Il Vaticano chiede, la Lega "trionfante" (nelle elezioni) risponde, il Vaticano ringrazia. Alla faccia dell'autonomia e dell'indipendenza.
2. Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, che sta indagando su casi di pedofilia, dichiara (in un'intervista a il Giornale): "Nei tanti anni in cui ho trattato l'argomento non mi è mai arrivata una sola denuncia, né da parte dei vescovi né da parte dei singoli preti e questo è un po' strano", aggiungendo che "la lista dei sacerdoti inquisiti per reati sessuali non è corta", ma in nessun caso la denuncia è partita dall'ambiente ecclesiastico, bensì dai familiari delle vittime "dopo che si sono rivolti all'autorità religiosa e questa non ha fatto assolutamente niente". Immediatamente il ministro Alfano manda gli ispettori a "verificare" il comportamento della procura di Milano. E il deputato PDL Maurizio Lupi attacca dicendo che "le parole di Forno sono gravissime e assolutamente fuori luogo ... È ora di smetterla con questi attacchi strumentali che, colpendo la Chiesa, minano le basi stesse della nostra società ". A proposito, ma l'Italia non dovrebbe essere uno stato laico?
3. Il direttore di TG1 Minzolini, subito dopo il risultato elettorale, solleva dall'incarico di conduttori al Tg1 tre giornalisti "per dare un segnale di cambiamento": Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso. Il "caso" vuole che i tre giornalisti rimossi non avevano firmato una lettera in favore del direttore (che aveva dato la notizia non vera dell'assoluzione dell'avvocato Mills, che invece era stato "prescritto"). La giornalista Maria Luisa Busi rilascia un'intervista a Repubblica nella quale esprime critiche e preoccupazioni sulla situazione della RAI. Dopo poche ore riceve una lettera di richiamo da parte dello stesso Minzolini.
Dopo aver incassato il risultato elettorale, "lorservitori" sentono forte il richiamo di "lorpadroni" e dimostrano loro gratitudine iniziando subito la "normalizzazione". Stiamo scivolando verso un regime al quale danno fastidio le voci di dissenso, anche i sussurri. Per quanto ci riguarda continueremo a gridare.
Giorgio Langella, Federazione della Sinistra, Prc, PdCI