Bulgarini: liete notizie dall'OdG Veneto
Martedi 24 Agosto 2010 alle 18:42Riceviamo dal collega Jacopo Bulgarini d'Elci (direttore di Citylights e portavoce del sindaco) e pubblichiamo integralemnte come da nostra anticipazione.
Cari COLLEGHI,
e non uso la parola a caso, poche righe per informarvi della mia piena - ma non certo sorprendente - riammissione nell'Ordine dei Giornalisti del Veneto.
Jacopo Bulgarini d'Elci: 'tornato' pubblicista
Martedi 24 Agosto 2010 alle 17:21OdG:grave stop agevolazioni postali abbonamenti
Martedi 17 Agosto 2010 alle 09:50Bulgarini a PdL su OdG:solo problemi burocratici
Lunedi 16 Agosto 2010 alle 19:05"Piú che la direzione di Citylights, per la quale non ricevo alcun compenso, c'entra una mia disattenzione, che ha prodotto un problema burocratico, in via di risoluzione. Una vicenda modesta e tecnicamente noiosa, sulla cui soluzione sarà però mia cura soddisfare l'appassionata curiosità dei consiglieri" Continua a leggere
Slittata a fine novembre tv digitale in Veneto
Giovedi 5 Agosto 2010 alle 17:29OdG Veneto - Posticipata di oltre un mese la data in cui si effettuerà in Veneto il passaggio definitivo dalla tecnica analogica alla tecnologia digitale, con il graduale spegnimento di tutte le trasmissioni televisive in analogico.
Continua a leggereNo al Ddl bavaglio, sì alla libertà d'informazione
Giovedi 27 Maggio 2010 alle 02:06Ordine dei giornalisti del Veneto - Dibattito pubblico venerdì 28 maggio ore 10.30, Palazzo Turlona calle Pezzana 2162 campo San Polo - Venezia
Ordine dei giornalisti del Veneto, Fnsi, Sindacato Veneto e Unione Cronisti hanno organizzato per venerdì 28 maggio, alle 10.30, nella sede di Venezia di Ordine e Sindacato, San Polo 2162, un'assemblea pubblica per discutere del Disegno di legge Alfano, passato in Commissione giustizia al Senato che, richiamandosi in maniera strumentale ad una privacy fatta su misura solo per i potenti, di fatto sancisce la censura preventiva delle notizie, impedisce ai giornalisti di esercitare il diritto-dovere di cronaca e decreta la cancellazione del diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati.
Manifestazione a Venezia contro Ddl intercettazioni
Martedi 27 Aprile 2010 alle 14:07OdG del Veneto - Il Gruppo Cronisti Veneti, il Sindacato Giornalisti del Veneto e l'Ordine Giornalisti del Veneto hanno promosso per domani mercoledì 28 aprile, alle 10, in campo San Giacometo, Rialto, a Venezia (fermata Actv Rialto Mercato della Linea 1 - di fronte all'ingresso del tribunale) una manifestazione regionale di protesta contro il cosiddetto Ddl sulle intecettazioni, che il collega Gian Antonio Stella ha definito "disegno di legge per l'introduzione della censura".
Continua a leggereDdl Intercettazioni, in piazza il 28 aprile
Domenica 25 Aprile 2010 alle 22:47I giornalisti: Alice nel paese delle meraviglie
Lunedi 15 Marzo 2010 alle 01:03Ordine dei giornalisti del Veneto   Â
Lorenzo Del Boca: "I giornalisti sono come Alice nel paese delle meraviglie".
"I giornalisti in Italia rischiano di diventare come Alice nel paese delle meraviglie raccontando un mondo che non c'è": le parole del presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, sono riferite alla difficoltà con cui l'intercultura stenta a farsi largo nel mondo dell'informazione, come dimostra una ricerca presentata oggi a Torino.
"I giornali - osserva Del Boca - per definizione devono raccontare il mondo e la società che oggi è multietnica e quindi interculturale. Invece non lo fanno e, quando lo fanno, lo fanno male perché non siamo sufficientemente preparati. La formazione è una criticità della categoria".
"Gli editori - aggiunge Del Boca - dovrebbero imporre l'intercultura, invece pensano solo a chiedere soldi al governo e sacrifici ai giornalisti".
L'incapacità dei media a rappresentare la realtà è evidente - secondo il presidente dell'Ordine nazionale - anche da un certo modo di fare informazione molto concentrata sui gossip, preoccupata più di sapere se il presidente francese ha un'amate o se c'è l'ha la first lady Carla Bruni che non a raccontare i problemi reali della società francese. La ricerca è il primo passo dell'Antenna Informazione Intercultura (nata su iniziativa dell'Istituto Paralleli, con il sostegno di regione Piemonte, Università di Torino e Ordine dei giornalisti del Piemonte) che si propone di promuovere il rispetto della Carta di Roma su informazione e stranieri e a lavorare in stretto contatto con la Rete dell'Osservatorio Nazionale. (ANSA).
LA CARTA DI ROMA, ovvero il "Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti", è stata approvata nel giugno del 2008 dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti (dopo essere stato approvato dal Consiglio Nazionale della Federazione della Stampa) recependo le preoccupazioni espresse dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, e le esigenza di un'informazione accurata, responsabile, non sensazionalistica.
Nella Carta, che fa perno sul fondamentale criterio deontologico del "rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati", si invitano fra l'altro i giornalisti a "adottare termini giuridicamente appropriati", a "evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte" e "comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare allarmi ingiustificati".
I soggetti promotori si impegnano ad inserire le tematiche relative all'immigrazione tra gli argomenti trattati nelle attività di formazione dei giornalisti, e ad istituire un Osservatorio indipendente, d'intesa con istituti universitari e di ricerca e altri organismi, che sottoponga a periodico monitoraggio l'evoluzione del modo di informare su un fenomeno di rilievo crescente.
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Sui giornali mai più "Vù cumprà"
Domenica 14 Marzo 2010 alle 22:34Ordine dei Giornalisti del Veneto    Â
Informazione rispettosa degli stranieri: sui giornali mai più "Vù cumprà "
Sono stati i giornalisti a inventarsi l'espressione vù cumprà , poi è sparita dal linguaggio, segno che qualcosa sta maturando nella lotta agli stereotipi: può essere questa la sintesi della ricerca presentata venerdì a Torino su mass-media e intercultura che ha analizzato il linguaggio di 1.852 articoli e 3.412.339 parole mettendo in luce che ostilità e diffidenze, paure e intolleranze passano proprio attraverso le parole.
A proporla è stato Sergio Miravalle, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte tra i finanziatori della ricerca.
Promosso dall'Istituto Paralleli e condotta da tre ricercatori dell'Università di Torino (Marinella Belluati, Cristopher Cepernich e Michelangelo Conoscenti) lo studio fa emergere che immigrati, extracomunitari, rifugiati, stranieri, clandestini, sono termini sinonimi.
Ma il messaggio - hanno spiegato i docenti - passa attraverso l'associazione, costantemente ripetuta, di alcune parole, quali i binomi ridondanti quali problema, sicurezza, lavoro, organi di polizia. Finisce che s'identifica sempre il male con l'illegalità e l'illegalità con la devianza e la criminalità . "Siamo noi responsabili della formazione dell'opinione pubblica - ha osservato Miravalle - e se abbiamo come Ordine regionale finanziato questa ricerca è per avere un ruolo di affermazione di una cultura libera da pregiudizi, di una coscienza critica che deve trovare nel giornalismo una delle sue forze principali".
Dalla ricerca si nota la crescita di una barriera tra italiani e immigrati da cui traspare - notano i ricercatori - la preoccupazione dei primi a non perdere o a ridefinire la propria identità .
Perciò di immigrati si scrive non soltanto quando sono coinvolti nella cronaca nera, ma anche in relazione ad alcune tematiche ricorrenti, come la scuola e la religione.
La scuola però quasi mai è considerata un ambiente di integrazione, anzi i mezzi d'informazione ridimensionano questo essere luogo d'incontro fra bambini, ragazzi che spesso, invece, non hanno i pregiudizi degli adulti e sono più disponibili a conoscersi.
Anche la religione è una tematica ricorrente ma è intesa non tanto come promotrice di solidarietà , se non nella stampa d'ispirazione religiosa o in alcuni articoli isolati, ma come una difficoltà all' integrazione.
Dall'analisi si evidenzia, anche, che i più attenti all'intercultura sono i media locali, in particolare televisioni e radio, molti dei quali, in sintonia con i tempi, hanno attivato programmi per i migranti e in diverse lingue.
La strada dell'intercultura - concludono i ricercatori - è però ancora lunga, anche perché sono ancora pochi i giornalisti stranieri all'interno delle redazioni.
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