Aumento Ferak socia di Generali, Amenduni bloccato in tribunale dai soci di minoranza
Venerdi 22 Giugno 2018 alle 00:47
Il tribunale delle imprese di Venezia, si legge su la Repubblica, ha confermato la sospensiva dell'aumento di capitale Ferak, decisa dal giudice in prima battuta lo scorso febbraio. La richiesta di sospensiva è stata avanzata dai soci di minoranza - Enrico Marchi, la famiglia Zoppas e Veneto Banca in liquidazione - in contrapposizione con quanto aveva deciso il socio di maggioranza Amenduni. Il quale a sua volta ha già presentato ricorso contro l'ordinanza attuale; la prossima udienza si terrà il 20 settembre.
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Guerra Ferak. Il Mattino di Padova: gli Amenduni non mollano
Sabato 3 Marzo 2018 alle 15:53
Il decreto del Tribunale di Venezia, che ha sospeso la delibera sull'aumento di capitale di 70 milioni di Ferak, è per sua natura provvisorio perché può essere confermato, modificato o revocato all'esito di udienza, fissata per il 28 marzo. Così il cda di Ferak ieri in una nota in risposta ai soci di minoranza che si sono rivolti al giudice per fermare la capitalizzazione. La holding del Nordest, controllata dalla famiglia Amenduni, promette battaglia in aula «contestando fermamente la narrativa e gli argomenti spesi dai soci ricorrenti» (nella foto la famiglia Amenduni con Antonella, Maurizio, Michele, Nicola e Mariuccia). L'aumento, si precisa, è «solo nell'interesse di Ferak; con l'obiettivo, in particolare, del più corretto ed ordinato sviluppo».
Continua a leggereFerak con 1.37% di Generali, aumento da 70 mln voluto da Amenduni impugnato da soci di minoranza Veneto Banca in Lca, Marchi e Zoppas
Domenica 25 Febbraio 2018 alle 08:23
I soci di minoranza di Ferak puntano i piedi sulla delibera di aumento di capitale della mini- holding del Nord Est che custodisce l' 1,37% di Generali. La decisione di dotare di mezzi freschi la finanziaria era stata presa a fine dicembre con il voto determinante del socio dimaggioranza, la famiglia Amenduni, che ha il 63% di Ferak ( dopo aver rilevato il 24% di Palladio per 60 milioni). Ma secondo fonti che seguono da vicino la vicenda gli altri tre soci, Veneto Banca in liquidazione, Enrico Marchi e la famiglia Zoppas, circa una settimana fa avrebbero depositato unitariamente un ricorso al tribunale delle imprese di Venezia, contestando le ragioni dell'aumento e le caratteristiche tecniche con cui viene eseguito (nella foto la famiglia Amenduni: Antonella, Maurizio, Michele, Nicola e Mariuccia)..
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BPVi e Veneto Banca in LCA, CorVeneto: due uffici Sga in Veneto, parte la gestione dei crediti difficili
Venerdi 12 Gennaio 2018 alle 09:28
Ex popolari, Sga apre due uffici in Veneto per gestire i crediti difficili. Il distacco del personale da Intesa Sanpaolo alla Società gestione attivi del Tesoro dovrebbe essere ufficializzata la prossima settimana. Ma è già stato annunciato ai sindacati nell'incontro dell'altro ieri. Così a quasi sette mesi dal decreto di liquidazione di Banca Popolare Vicenza e Veneto Banca del 25 giugno, entra finalmente nel vivo la gestione dei 18 miliardi tra sofferenze e crediti deteriorati delle due venete, rimasti fin qui in una pericolosa situazione di limbo.
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Save di Marchi, Agorà Investimenti: in Consob documento Opa a 21 euro su società di gestione degli scali di Venezia e Treviso
Mercoledi 30 Agosto 2017 alle 00:05
Agorà Investimenti rende noto di aver depositato oggi presso la Consob la bozza del documento relativo all'Offerta pubblica di acquisto obbligatoria promossa sulla totalita' delle azioni ordinarie di Save, diverse dalle azioni gia' detenute, direttamente o indirettamente, dall'offerente e dai soggetti che agiscono di concerto con Agorà Investimenti (clicca qui per il documento). Prosegue quindi l'iter relativo al riassetto di Save, la societa' che gestisce gli scali di Venezia e Treviso. A inizio agosto e' arrivato il via libera di Bankitalia e il 9 agosto scorso Enrico Marchi ha liquidato il socio storico Andrea De Vido.
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BPVi di Zonin e Sorato, Finint di Marchi e De Vido e la Manaco sa di Madame Sophie Erk, onnipresente fiduciaria lussemburghese
Mercoledi 16 Agosto 2017 alle 18:42
La banca ha finanziato l'acquisto di proprie azioni attraverso tre società veicolo. Costituite dal gruppo di Conegliano. E riconducibili alla Manaco Sa, coinvolta già in passato in controverse vicende nostrane.
di Giovanna Faggionato, da Lettera43.it
Tre misteriose società lussemburghesi. Una fiduciaria che spunta a più riprese nelle cronache bancarie e giudiziarie italiane. E «investitori esteri» di cui non si vogliono rivelare i nomi. Sono questi gli elementi dell'ultimo intrigo sulle operazioni illecite della Banca Popolare di Vicenza guidata per trent'anni da Gianni Zonin. Nella lettera con cui a febbraio 2017 la Bce ha multato la banca vicentina e che Lettera43.it ha potuto consultare, le autorità di sorveglianza hanno elencato diverse operazioni con cui BPVi ha prestato denaro per acquistare azioni proprie.
Continua a leggereIl Mattino di Padova e verbali da noi pubblicati: sotto la lente gli appuntamenti di Gianni Zonin con gli imprenditori Vip, da Marzotto a Marchi e Meneguzzo
Martedi 1 Agosto 2017 alle 10:01
Ricordandovi che i testi integrali dei verbali di interrogatorio di Gianni Zonin sono stati da noi pubblicati in precedenza e senza commenti vi proponiamo oggi un articolo di Sabrina Tomè su Il Mattino di Padova che riguarda una parte degli appuntamenti eccellenti, di per se stessi "normali" ma di cui i pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi hanno chiesto conto all'ex presidente dalla Banca Popolare di Vicenza.Le agende dell'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza sotto la lente della Procura. I pm Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori, che la scorsa settimana hanno chiuso l'inchiesta sul dissesto dell'istituto di credito, hanno esaminato giorno per giorno il diario del Cavaliere soffermandosi in particolare sugli appuntamenti del 2015 e chiedendo conto degli incontri con alcuni imprenditori.
Continua a leggereDa BPVi al Fontego dei Tedeschi, i Benetton si riprendono il Veneto
Martedi 4 Ottobre 2016 alle 09:36
Chissà cosa si sono detti al Fontego dei Tedeschi Gilberto Benetton ed Enrico Marchi. Chissà , cioè, se i presidenti di Edizione, la «cassaforte» di Ponzano, e di Save, oltre i sorrisi di circostanza, si sono confrontati sul senso da dare al blitz di metà settembre, con cui la Atlantia controllata da Edizione s'è presa il 21% della società aeroportuale veneta. Non secondo chi c'era: il tourbillon della serata, giovedì scorso, che inaugurava il centro dello shopping di lusso a Rialto non avrebbe permesso di approfondire.In ogni caso il faccia a faccia al Fontego, che fa coincidere le due partite, basta da sola a testimoniare il ritorno al centro della scena veneta della famiglia trevigiana. Come non si vedeva da tempo. Continua a leggere
Blitz della holding Benetton, Atlantia rileva il 21% di Save
Martedi 20 Settembre 2016 alle 09:34
Aeroporti, scatta il blitz dei Benetton su Save. Atlantia stacca un assegno da 174 milioni e compra il 21% dal fondo Amber. La notizia è esplosa all’improvviso ieri sera dopo le 18 (pubblicata su VicenzaPiù Economia tramite Ansa), con un comunicato di poche righe di Atlantia, la società infrastrutturale che detiene il 100% di Autostrade per l’Italia e il 95,9% di Aeroporti di Roma, di cui Edizione, la holding della famiglia Benetton, è socia di controllo con il 30,25% attraverso Sintonia. Notizia che rimette in moto all’improvviso il quadro intorno alla società quotata presieduta da Enrico Marchi, che gestisce gli scali di Venezia e Treviso, e che ha aggiunto da due anni il 40% del «Catullo» di Verona, creando il polo del Nordest.
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Luciano Colombini è il nuovo ad di Banca Finint: nel 2007 intuì quello che sarebbe successo e lasciò BPVi in contrasto con Gianni Zonin e il suo "pupillo" Sorato
Lunedi 4 Luglio 2016 alle 21:04
Lo spezzino ma con forti radici vicentine Luciano Colombini è il nuovo ad di Banca Finint, dopo essere uscito sbattendo la porta nel 2007 dalla Banca Popolare di Vicenza per il suo totale disaccordo con la linea di Gianni Zonin e dato pochi giorni fa, erroneamente, come successore di Francesco Iorio in Via Btg Framarin. Al manager, ricco di relazioni sul territorio e profondo conoscitore del sistema bancario (ultimamente è stato alla testa del Banco di Desio ai cui successi ha fortemente contribuito prima di uscirne in accordo con la famiglia Gavazzi) sono affidate le deleghe di Andrea De Vido, socio al 50% di Enrico Marchi ma in allontanamento dalla sua linea, per portare l'istituto di Conegliano a diventare una sorta di Mediobanca del Nordest.
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