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Luciano Colombini è il nuovo ad di Banca Finint: nel 2007 intuì quello che sarebbe successo e lasciò BPVi in contrasto con Gianni Zonin e il suo "pupillo" Sorato

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 4 Luglio 2016 alle 21:04 | 0 commenti

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Lo spezzino ma con forti radici vicentine Luciano Colombini è il nuovo ad di Banca Finint, dopo essere uscito sbattendo la porta nel 2007 dalla Banca Popolare di Vicenza per il suo totale disaccordo con la linea di Gianni Zonin e dato pochi giorni fa, erroneamente, come successore di Francesco Iorio in Via Btg Framarin. Al manager, ricco di relazioni sul territorio e profondo conoscitore del sistema bancario (ultimamente è stato alla testa del Banco di Desio ai cui successi ha fortemente contribuito prima di uscirne in accordo con la famiglia Gavazzi) sono affidate le deleghe di Andrea De Vido, socio al 50% di Enrico Marchi ma in allontanamento dalla sua linea,  per portare l'istituto di Conegliano a diventare una sorta di Mediobanca del Nordest.

Banca Finint nel 2015, a chiusura del primo bilancio, «è un istituto composto da oltre 300 professionisti, con un margine finanziario e da servizi di 29,5 milioni di euro, un utile lordo consolidato di 8,1 milioni di euro e un utile netto di 4,8 milioni».

Colombini, classe 1955, è uomo di finanza che si è fatto in Banca Popolare di Vicenza. Istituto nel quale entra nel 1984 per uscirne, dopo fortissimi contrasti con Gianni Zonin nel 2007, due anni dopo (era stato nominato nel 2005) essere diventato direttore generale. Nel 2007 passa al Gruppo Banco Popolare, ricoprendo la carica di Direttore Generale di Banca Popolare di Verona San Geminiano e San Prospero. Nel dicembre 2008 diviene Direttore Generale di Unipol Banca, negli ultimi due anni Colombini ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale di Banco di Desio e della Brianza SpA.

Di origine ligure, è nato a La Spezia, la sua ascesa nella banca che fu del dominus Zonin è silenziosa. Inizia dallo sportello della filiale di Arzignano (una delle zone più ricche del vicentino), salendo gli scalini uno per volta, dalla direzioni d'area, alla direzione in aree strategiche nel quartier generale di via Framarin. Nel 2005 Zonin lo nomina direttore generale, ma i due non si prenderanno mai. L'ex presidente gli affianca nel 2007 un giovane Samuele Sorato come condirettore, una mossa che inasprisce un rapporto già non idilliaco. La miccia che fa detonare l'esplosione tra i due è la mancata acquisizione di Banca Popolare Intra (soffiata dai cugini di Veneto Banca). Poi con il pallino di Zonin per le acquisizioni degli sportelli si cerca di comprare filiali Intesa, ma va male. La vera rottura arriva con l'acquisizione di alcune agenzie Ubi, pagate carissime (e aveva ragione Colombini, ndr) dalla Vicenza. La rottura tra Zonin e Colombini si consuma nell'autunno del 2007, qualche mese dopo lui entrerà nella concorrente Banca Popolare di Verona (partecipata dal Banco).


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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