Lunedì Yang Lian, il poeta della dissidenza cinese
Venerdi 7 Maggio 2010 alle 00:02Yang Lian è una delle bandiere della dissidenza cinese, ma è soprattutto uno dei più grandi poeti al mondo: per questo la serata conclusiva di Dire poesia di lunedì 10 maggio alle 18 a Palazzo Chiericati è di quelle assolutamente imperdibili. Candidato al Nobel nel 2002, tradotto in 25 lingue, Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza di esule. Una riflessione sulla condizione generale dell'uomo, ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia. Continua a leggere
Caffè poeticamente corretto in sette bar del centro
Lunedi 26 Aprile 2010 alle 15:45La caffetteria CioccoLATO in contrà Porti, il bar Minerva in contrà Santa Corona, l'Opera Cafè in piazza Matteotti, la pasticceria Sorarù in piazzetta Palladio, il bar Alle Colonne in piazza dei Signori, il Gran Caffè in corso Palladio e la pasticceria Bolzani in contrà XX settembre, sono gli esercizi che distribuiscono il caffè "corretto poesia": le bevande in tazza, infatti, durante i giorni della rassegna vengono accompagnate da un cartiglio in cui sono impressi alcuni frammenti tratti da poesie inedite presentate a Vicenza dai poeti ospiti di "Dire poesia". Continua a leggere
Dire Poesia: il 16 c'è la poesia di migrazione
Lunedi 12 Aprile 2010 alle 17:03Comune di Vicenza         Â
Per "Dire Poesia" a palazzo Chiericati la poesia di migrazione della sudamericana Candelaria Romero e del bosniaco Božidar Stanišić, con la regia di Mia Lecomte
Dire poesia, il ciclo di Incontri con i poeti contemporanei nei luoghi d'arte a Vicenza promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune e da Intesa Sanpaolo, per la cura di Stefano Strazzabosco, propone, per venerdì 16 aprile (inizio alle 17.30) a palazzo Chiericati uno dei suoi appuntamenti più innovativi.
All'incontro parteciperanno la sudamericana Candelaria Romero e il bosniaco Božidar Stanišić, con la regia di Mia Lecomte: l'evento è speciale perché i poeti invitati fanno parte della cosiddetta "letteratura della migrazione", ovvero sono tra gli intellettuali che pur di nazionalità straniera scrivono abitualmente nella nostra lingua.
Poeti e scrittori che hanno scelto l'idioma di Dante per esprimere i loro sentimenti e le loro storie, pur non essendo l'italiano la loro lingua madre. Romero e Stanišić sono degli stranieri che hanno fatto del nostro Paese non solo il luogo dove lavorare e vivere ma la loro vera casa culturale.
A presentare i due autori sarà Mia Lecomte, anche lei poetessa, scrittrice, autrice di fortunati libri per l'infanzia nonché traduttrice dal francese di numerosi autori. La Lecomte ha dedicato alla "letteratura della migrazione" un importante saggio-antologia nel quale ha raccolto alcune delle voci più interessanti di questo importante fenomeno culturale e sociale.
"La letteratura della migrazione in italiano - annota la studiosa - è nata all'inizio degli anni Novanta a opera di quegli scrittori stranieri che, stabilitisi in Italia, hanno iniziato a scegliere la nostra come lingua d'espressione letteraria. Sta assumendo sempre maggiore importanza nella realtà culturale del nostro paese, come in altri di più antica e consolidata immigrazione è già accaduto: gli scrittori migranti sono gli artefici di una radicale trasformazione, in termini tematici e linguistici, del panorama delle letterature nazionali. Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano, il mio libro, raccoglie in maniera sistematica e aggiornata, con tutti gli approfondimenti critici, la produzione poetica italofona di molti fra gli autori migliori: venti voci da diversi paesi del mondo per suggerirci nella nostra lingua l'avanguardia della nostra poesia".
A Vicenza, si avrà il piacere di ascoltare due di queste voci. La prima è quella di Candelaria Romero: nata in Argentina da genitori scrittori, a sette anni inizia la sua formazione artistica seguendo tra i tanti studi i laboratori T.E.A. (Taller de Esperimentaciòn Artìstica) a Stoccolma, dove si diploma. Dal 1992 risiede a Bergamo. Produce e presenta in giro per l'Italia Hijos, monologo teatrale sulla migrazione, Bambole, spettacolo sulla violenza di genere (i due patrocinati da "Amnesty International") e Pachamama - storia di una Madre Terra molto arrabbiata, spettacolo sulla tutela dell'ambiente e i diritti dei popoli indigeni, patrocinato da "Survival Italia".
Co-fondatrice della rivista web di letteratura della migrazione "El Ghibli", è inclusa in diverse antologie. Alcune sue raccolte sono state premiate da importanti istituzioni italiane, come risulta più volte premiata la sua produzione teatrale e la sua stessa attività di attrice.
Božidar Stanišić è nato a Visoko, in Bosnia, nel 1956. Già professore di Lettere a Maglaj (località a nord di Sarajevo), dal 1992, dopo lo scoppio della guerra in Bosnia-Erzegovina, vive con la sua famiglia in Friuli, a Zugliano (Udine). Oltre a offrire il suo contributo letterario, pubblicistico ed educativo a diverse iniziative di pace e non violenza per i diritti civili dei rifugiati e degli stranieri, Stanišić ha sempre collaborato alle iniziative culturali dell'Associazione - Centro di accoglienza "E. Balducci", con cui ha già pubblicato tre raccolte poetiche: Primavera a Zugliano, Non-poesie e Metamorfosi di finestre. Alla fine del 2008 è stata pubblicata l'antologia bilingue di sue non-poesie Kljuc na dlanu / La chiave sul palmo. Diverse di queste liriche sono state incluse nelle raccolte Quaderno Balcanico. Cittadini della poesia, collana diretta da M. Lecomte (1998); Conflitti. Poesie delle molte guerre, a cura di I. Landolfi (2001) e Ai confini del verso, a cura di M. Lecomte (2006), edita anche negli USA. In prosa, oltre a numerosi contributi letterari e saggistici in riviste e quotidiani, ha pubblicato la raccolta di racconti I buchi neri di Sarajevo (1993), Tre racconti (1998), Bon voyage (2003) e il testo teatrale Il sogno di Orlando (2006). Il cane alato e altri racconti (2007) è la sua opera narrativa più recente. Alcuni dei suoi testi sono stati tradotti in sloveno, inglese, francese, albanese e giapponese. Scrive sia in serbo-croato, sia in italiano.
Informazioni: Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, tel. 0444 222101 - 222114
[email protected] ; Beni culturali, Intesa Sanpaolo, tel. 800201782, [email protected], http://direpoesia.wordpress.com
Dire poesia: note bibiografiche
Sabato 6 Marzo 2010 alle 14:48Comune di Vicenza   Â
Dire Poesia 2010
incontri con poeti contemporanei
in luoghi d'arte a Vicenza
Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, Palazzo Chiericati,
l'Officina arte contemporanea,
AB23 - ex Chiesa dei Santi Ambrogio e Bellino
21 marzo - 7 maggio 2010
dire poesia 2010. I poeti e gli artisti
Titos Patrikios
Titos Patrikios è nato ad Atene nel 1228. Durante l'occupazione nazifascista della Grecia ha partecipato alla Resistenza, e nel 1944 ha rischiato l'esecuzione. Dal 1951 al 1954 è stato confinato nelle isole di Makrònissos e di Aghios Efstratios. Laureato in Giurisprudenza all'Università di Atene, dal 1959 al 1964 ha studiato Sociologia e Filosofia alla Sorbonne e all'École des Hautes Études di Parigi. Nel 1967, dopo il colpo di Stato dei colonnelli in Grecia, è vissuto in esilio a Parigi e a Roma, lavorando come avvocato, giornalista, sociologo e ricercatore. Dal 1976 vive ad Atene.
Ha pubblicato volumi di racconti e numerosi e importanti saggi letterari, sociologici e giuridici. Nel 1954 fu tra i fondatori dell'importante rivista letteraria «Epitheòrisi Technis». Ha tradotto, tra gli altri, testi di Spinoza, Lukács, Majakovskij, Neruda, Saint-John Perse, Valéry, Stendhal, Balzac.
I suoi versi, tradotti in molte lingue, sono raccolti nei seguenti volumi: Strada sterrata, (1954), Tirocinio (1963), Fermata a richiesta (1975), Poesie (1976), Mare promesso (1977), Controversie (1981), Specchi opposti (1988), Deformazioni (1989), Tirocinio, ancora (1991), Il piacere della dilazione (1992), Poesie I, II, III (1998), La resistenza dei fatti (2000), La Porta dei Leoni (2002), Il nuovo tracciato (2007), Poesie IV (2007), Amore che scioglie le membra (2008).
In Italia le sue poesie sono tradotte da N. Crocetti. Un'ampia antologia di suoi testi, La resistenza dei fatti, è uscita nel 2007 da Crocetti Editore di Milano (introd. di F. Pontani). Del 2009 è La casa e altre poesie, edita da Interlinea di Novara (Premio Festival di poesia civile "Città di Vercelli").
Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti da Patrikios va ricordato il Gran premio di Letteratura nazionale in Grecia nel 1994. Nel 2004, il presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica per il suo contributo allo sviluppo dei rapporti tra l'Italia e la Grecia.
Armando Romero
Armando Romero è nato a Cali (Colombia) nel 1944 e insegna presso l'Università di Cincinnati, in Ohio. Negli anni '60 ha fatto parte del gruppo fondatore del nadaismo, movimento colombiano di avanguardia letteraria. Ha viaggiato e vissuto in vari Paesi d'America, d'Europa e d'Asia, tra i quali il Messico e il Venezuela. In Grecia ha scritto il suo primo romanzo, Un dÃa entre las cruces (1993), e la raccolta poetica Cuatro LÃneas (2002). Tra gli altri suoi libri ricordiamo: per la poesia, Los móviles del sueño (Premio Mérida de PoesÃa, 1975); El poeta de vidrio (1979); A rienda suelta (1991), Agion Oros - El Monte santo (2001), A vista del tiempo (2005); per il racconto, El demonio y su mano (1975); La casa de los vespertilios (1982); La esquina del movimiento (1992); La raÃz de las bestias (2005); per il romanzo, La piel por la piel (1997) e La rueda de Chicago (2004; vincitore del Premio per il romanzo d'avventura al Latino Book Festival, New York, 2005). Inoltre, è autore dei saggi Las palabras están en situación (1985), El nadaÃsmo o la búsqueda de una vanguardia perdida (1988), Gente de pluma (1989) e Una gravedad alegre. AntologÃa de poesÃa latinoamericana al siglo XXI (2007). Nel 2008, l'Università di Atene lo ha proclamato Dottore Honoris Causa.
La sua opera è stata tradotta in inglese, francese, portoghese, greco, arabo, rumeno e tedesco. In italiano, la casa editrice Sinopia di Venezia ha pubblicato: La radice delle bestie (2004; trad. di C. Cinti); Hagion Oros (2006; trad. di A. Mistrorigo); Ritratti di un civilizzato in Cina (2007; trad. di C. Cinti); Incontro fortuito col Filosofo Fantasma (2007; trad. di N. Licciardello); Quartine (2008; trad. di A. Mistrorigo).
Ariadne Radi Cor
Arianna Corradi, in arte Ariadne Radi Cor, è nata nel 1985 a Pergine Valsugana (Trento). Vive e lavora tra Pergine, suo paese d'origine, Venezia e Londra. Giovane artista versatile, si occupa di poesia e di arti visive. Ha realizzato fotografie per i manifesti 2006/07 e 20007/08 della Federazione Cori del Trentino e del Cineforum Effetto Notte di Pergine; ha esposto i suoi lavori in numerose mostre fotografiche in Italia e all'estero, ha collaborato con varie riviste e ha partecipato a numerosi reading. Dal 2006, sue poesie e fotografie sono in esposizione permanente nel Vicolo dei Tintori "e dei Poeti" nel centro storico di Pergine e sulla facciata della Cederna, ex-fabbrica perginese.
Alessandra Conte
Alessandra Conte è nata a Vicenza nel 1978. Si è diplomata in Pianoforte e in Didattica della musica al Conservatorio "A. Pedrollo" di Vicenza. È finalista e vincitrice di concorsi poetici nazionali e ha partecipato a numerosi reading. Sue poesie, presenti in vari blog e riviste, sono state pubblicate in antologie edite da LietoColle (Il segreto delle fragole e Ti bacio in bocca, 2005) e da PoesiaFestival di Modena. Con la raccolta Polittico partecipa all'antologia Dall'Adige all'Isonzo. Poeti a Nord-Est, edita da Fara Editore (Rimini 2008). Ha pubblicato nel 2009 la sua opera prima, Breviario di novembre, edito da Raffaelli Editore di Rimini, Premio Guido Gozzano nello stesso anno.
Roberto Cogo
Roberto Cogo è nato a Schio (Vicenza) nel 1963. Si è laureato in Lingue e letterature anglo-americane all'Università Cà Foscari di Venezia. Ha pubblicato: Möbius e altre poesie (Editoria Universitaria, Venezia 1994); In estremo stupore (Edizioni del Leone, Venezia 2002; finalista al Premio Lorenzo Montano 2003); Nel movimento (Edizioni del Leone, Venezia 2004); Di acque / di terre (Edizioni Joker, Novi Ligure 2006; finalista al Premio Montano 2008); Io cane (L'arcolaio, Forlì 2009); e le raccolte: Confondi il vento (in «La Clessidra», n. 1, 2007); Mai identico riproporsi (in «Italian Poetry Review», vol. II, 2007); Ancora nel luogo neutro e Il cielo dentro la montagna, nell'antologia Dall'Adige all'Isonzo. Poeti a Nord-Est (Fara Editore, Rimini 2008). Ha tradotto Shakespeare, John. F. Deane, Charles Olson, Les Murray, Gary Snyder. Alcuni suoi testi (poesia, critica e traduzioni) sono presenti su note riviste italiane e straniere.
Mia Lecomte
Mia Lecomte è nata nel 1966 e attualmente vive a Roma. Poeta, autrice per l'infanzia e di teatro, tra le sue pubblicazioni si ricordano: le raccolte poetiche Poesie (Napoli 1991), Geometrie reversibili (Salerno 1996), Litania del perduto / Litany of the lost (Prato 2002, testo a fronte in inglese; con incisioni di E. Shuttleworth), Autobiografie non vissute (Lecce 2004), Terra di risulta (Milano 2009); il volume fotografico Luoghi poetici (Firenze 1996, realizzato con il fotografo Sebastian Cortés); il saggio Animali parlanti. Le parole degli animali nella letteratura del Cinquecento e del Seicento (Firenze 1995); e i libri per bambini La fiaba infinita e La fiaba impossibile (Torino 1987), Tiritiritère (Bergamo 2001), Come un pesce nel diluvio (Roma 2008), L'Altracittà (Roma 2010). È membro onorario per l'Italia, con Milo De Angelis e Gabriela Fantato, dell'Associazione francese "Confluences poétiques". Le sue poesie sono state pubblicate all'estero e in Italia in raccolte antologiche, tra cui Italian poets in translation (John Cabot - Un. of Delaware 2008), e in riviste come «Poesia», «Semicerchio», «La Mosca di Milano», «Confluences poétiques» (Francia), «Gradiva» e «Journal of Italian Traslation» (USA), «Arquitrave» (Colombia), «Oroboro» (Brasile).
Svolge attività critica ed editoriale nell'ambito della comparatistica, e in particolare della letteratura della migrazione: ha curato per anni la collana poetica "Cittadini della poesia", è curatrice dell'antologia Ai confini dei verso. Poesia della migrazione in italiano (Le Lettere, Firenze 2006), e ha tenuto conferenze sull'argomento in Università italiane e straniere, come la State University of New York, e negli Istituti Italiani di Cultura di New York e São Paulo (Settimana della Lingua, ottobre 2004).
Traduttrice dal francese, è curatrice, tra le altre, della raccolta poetica La casa del respiro del poeta cileno francofono Luis Mizon (Milano 2008).
È redattrice del semestrale di poesia comparata «Semicerchio», del quadrimestrale di poesia internazionale «Pagine» e di alcune riviste letterarie online. Collabora a «Le Monde Diplomatique», inserto mensile del quotidiano «Il manifesto».
Candelaria Romero
Candelaria Romero è nata nel 1973 a San Miguel de Tucumán (Argentina). Cresciuta e formatasi in Svezia, dove la sua famiglia, in fuga dalla dittatura, ha ottenuto asilo politico, si è diplomata nel 1991 presso il Ginnasio d'Arte Drammatica di Stoccolma. Dal 1992 risiede e lavora a Bergamo, dove svolge attività teatrale e di scrittura nell'ambito della cosiddetta letteratura della migrazione.
In collaborazione con "Amnesty International" e "Survival Italia", produce e interpreta gli spettacoli Hijos, monologo teatrale sulla migrazione, Bambole, spettacolo sulla violenza di genere e Pachamama, sulla tutela dell'ambiente e i diritti dei popoli indigeni.
Sue poesie sono incluse nell'antologia Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano (Le Lettere, Firenze 2006; a cura di M. Lecomte). Per il Premio "Popoli in cammino", edizione 2007, è stata segnalata la sua raccolta inedita di poesie S.O.S. Poesie di emergenza e, per lo stesso premio, nel 2008, si è distinta con la raccolta poetica Disegnavo bambini giocando con me. L'immigrazione spiegata agli adolescenti. Riceve il premio della critica per la poesia Madri di Plaza de Mayo, al XII Concorso Internazionale di Poesia "Il Saggio - Città di Eboli" (2008).
È inoltre co-fondatrice della rivista online di letteratura della migrazione «El Ghibli».
Božidar Stanišić
Božidar Stanišić è nato a Visoko (Bosnia) nel 1956. Già professore di Lettere a Maglaj (località a nord di Sarajevo), dal 1992 vive con la sua famiglia in Friuli, a Zugliano (Udine). Oltre a offrire il suo contributo letterario, pubblicistico ed educativo a diverse iniziative di pace e non violenza per i diritti civili dei rifugiati e degli stranieri, Stanišić ha sempre collaborato alle iniziative culturali dell'Associazione-Centro di accoglienza "E. Balducci", con cui ha già pubblicato tre raccolte poetiche Primavera a Zugliano (1994), Non-poesie (1995) e Metamorfosi di finestre (1998). Alla fine del 2008 è stata pubblicata l'antologia bilingue di sue non-poesie Kljuc na dlanu / La chiave sul palmo. Diverse di queste liriche sono state incluse nelle raccolte Quaderno Balcanico. Cittadini della poesia, collana diretta da M. Lecomte (1998); Conflitti. Poesie delle molte guerre, a cura di I. Landolfi (2001) e Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano, a cura di M. Lecomte (Le Lettere, Firenze 2006), edita anche negli USA. In prosa, oltre a numerosi contributi letterari e saggistici in riviste e quotidiani, ha pubblicato la raccolta di racconti I buchi neri di Sarajevo (1993), Tre racconti (1998), Bon voyage (2003) e il testo teatrale Il sogno di Orlando (2006). Il cane alato e altri racconti (2007) è la sua opera narrativa più recente. Alcuni dei suoi testi sono stati tradotti in sloveno, inglese, francese, albanese e giapponese. Scrive sia in serbo-croato, sia in italiano.
Yang Lian
Yang Lian è uno dei maggiori poeti cinesi contemporanei, candidato al Nobel nel 2002. È nato nel 1955 a Berna, in Svizzera (i suoi genitori erano funzionari d'ambasciata in quel Paese), e lo stesso anno è ritornato con la famiglia a Pechino. Dopo un lungo periodo di lavoro in campagna, come succedeva alla maggior parte dei giovani cinesi dell'epoca, ha iniziato a scrivere versi nel 1976, e quello stesso anno ha iniziato a lavorare in una casa editrice di Pechino. A partire dal 1979, i suoi testi iniziano a uscire sulla rivista indipendente «Jintian» [Oggi], portavoce di un gruppo di autori (Bei Dao, Mang Ke, Gu Cheng, etc.) definiti dalle autorità cinesi "menglong", cioè oscuri, vaghi, imprecisi, perché la loro poesia non obbediva più alle leggi del socialismo reale e del romanticismo rivoluzionario imposte dai funzionari del Partito comunista. In questi anni, Yang Lian scrive i poemi Taiyang meitian dou shi xin de [Il sole è nuovo ogni giorno, 1981]; Zi bai. Gei Yuanmingyuan feixu [Confessione. Alle rovine dello Yuanmingyuan, 1981]; Norlang (dal nome di una divinità tibetana, 1983; criticato dalle autorità culturali del governo, che ostacolarono la pubblicazione delle sue opere in Cina per più di un decennio); Xizang [Tibet, 1984] e Yi (dal 1985; il titolo è la trascrizione di un pittogramma inventato dallo stesso Yang Lian), oltre a vari volumi di prose poetiche, tra cui Haibian de haizi [Il bambino in riva al mare, 1982] e Shizhe [Colui che passa, 1985]. Nel 1986 fonda il gruppo poetico Xincunzhe [I sopravissuti], che pubblica l'omonima rivista. Nel 1989, mentre si trova ad Auckland, in Nuova Zelanda, condanna pubblicamente gli avvenimenti di Piazza Tien'anmen e per questo è costretto a un lungo esilio in varie città : Berlino (dove riceve una fellowship come artista residente da parte della DAAD), New York (presso la Fondazione Yaddo), Sydney (dove insegna Lingua e Letteratura cinese all'Università ) e, dal 1994, Londra, dove tuttora risiede. Oltre alle opere già citate, ha pubblicato diversi altri libri di prosa e di poesia, tra cui ricordiamo Mianju yu eyu [Maschere e coccodrilli, 1989]; Wurencheng [Impersonale, 1991]; Dahai tingzhi zhichu [Dove si ferma il mare, 1992]; Tongxinyuan [Cerchi concentrici, 1997]; Naxie yi [Tutti quegli uno, 1999]; Lihegu de shi [Poesie di Lea Valley, 2001].
Le sue opere sono state tradotte in 25 lingue. In Italia, i suoi versi sono stati pubblicati da Einaudi nell'antologia Nuovi poeti cinesi (Torino 1996; a cura di C. Pozzana e A. Russo) e nel 2004 è uscita la raccolta Dove si ferma il mare (Scheiwiller - Playon, Milano; a cura di C. Pozzana).
Edoardo Sanguineti
Edoardo Sanguineti, nato a Genova nel 1930, è uno dei maggiori rappresentanti della poesia italiana ed europea del secondo Novecento. È stato docente di Letteratura italiana a Torino e a Salerno, e vive nella città natale. Come narratore, è autore di tre romanzi importanti: Capriccio Italiano (1963), il Giuoco dell'Oca (1967) e il Giuoco del Satyricon (1970). La sua fama è anche legata alla straordinaria attività di teorico e di critico che ha svolto sia all'interno che al di fuori del "Gruppo 63". Di essa va ricordata, oltre ai vari saggi (Tra liberty e crepuscolarismo, Ideologia e linguaggio, Guido Gozzano, La missione del critico, Il chierico organico, Dante reazionario, etc.), una memorabile antologia della poesia italiana del ‘900 (1969). Ha scritto i libri di poesia Laborintus (1956), Opus metricum (1960), Triperuno (1964), Renga (con O. Paz, J. Roubaud e C. Tomlison; 1971), Wirrwarr (1972), Postkarten (1978) e Alfabeto Apocalittico (1984); un libro di poesie, teatro e testi teorici, K e altre cose (1962); un volume di teatro (1969). Numerosi sono i suoi interventi giornalistici, raccolti in volumi quali Giornalino (1976), Giornalino secondo (1979), Scribilli (1985), Ghirigori (1988) e Gazzettini (1993). Sanguineti ha collaborato con il compositore Luciano Berio, scrivendo i libretti delle opere Passaggio e Laborintus II e i testi di Esposizione e A-ronne. Per il teatro, ha tradotto Le Baccanti e Le Troiane di Euripide, la Fedra di Seneca, e ha preparato per Luca Ronconi una celebre riduzione dell'Orlando Furioso di Ariosto. Le sue traduzioni poetiche sono riunite nel Quaderno di traduzioni. Lucrezio, Shakespeare, Goethe (2006). Le sue poesie più recenti sono invece raccolte in Segnalibro (1982), Novissimum Testamentum (1986), Bisbidis (1987), Corollario (1997), Il gatto lupesco (2002) e Mikrokosmos. Poesie 1951-2004 (2004).
Stefano Scodanibbio
Stefano Scodanibbio, contrabbassista e compositore, è nato a Macerata nel 1956.
Ha studiato contrabbasso con Fernando Grillo, composizione con Fausto Razzi e Salvatore Sciarrino, musica elettronica con Walter Branchi.
Il suo nome è legato alla rinascita del contrabbasso negli anni Ottanta e Novanta: ha infatti suonato nei maggiori festival di musica contemporanea numerosi pezzi scritti appositamente per lui da compositori quali Bussotti, Donatoni, Estrada, Ferneyhough,Frith, Globokar, Sciarrino, Xenakis.
Nel 1987, a Roma, ha tenuto una maratona di 4 ore non-stop suonando 28 brani per contrabbasso solo di 25 autori.
Ha collaborato a lungo con Luigi Nono ("arco mobile à la Stefano Scodanibbio" è scritto nella partitura del Prometeo) e Giacinto Scelsi.
John Cage, in una delle sue ultime interviste, ha detto di lui:
"Stefano Scodanibbio is amazing, I haven't heard better double bass playing than Scodanibbio's. I was just amazed. And I think everyone who heard him was amazed. He is really extraordinary. His performance was absolutely magic".
Suona regolarmente in duo con Rohan de Saram e Markus Stockhausen.
Nel 1996 è stato insegnante di contrabbasso ai Darmstadt Ferienkurse. Inoltre ha impartito Master Class e Seminari in diversi luoghi (Rice University di Houston, Berkeley University, Stanford University, Oberlin College, Musikhochschule Stuttgart, Conservatoire de Paris, Conservatorio di Milano e altri).
Attivo come compositore, ha scritto più di 50 lavori principalmente per strumenti ad arco (Sei Studi per contrabbasso solo, Six Duos per tutte le combinazioni dei quattro archi, Concerto per contrabbasso, archi e percussioni, 4 Quartetti, ecc.) e per quattro volte le sue composizioni sono state selezionate dalla Società Internazionale di Musica Contemporanea (Oslo 1990, Città del Messico 1993, Hong Kong 2002, Stoccarda 2006).
Nel giugno 2004 ha eseguito la prima esecuzione della Sequenza XIVb di Luciano Berio, una propria versione per contrabbasso dall'originale Sequenza XIV per violoncello.
Il suo lavoro di Teatro Musicale Il cielo sulla terra è stata eseguito a Stoccarda nel giugno 2006, replicato a Tolentino nel luglio dello stesso anno e ripreso a Città del Messico nell'agosto del 2008.
Attivo nella danza e nel teatro, ha lavorato con coreografi e danzatori come Virgilio Sieni, Hervé Diasnas e Patricia Kuypers e con l'autore Rodrigo GarcÃa,
Ha registrato per Montaigne Auvidis, Col legno, New Albion, Dischi di Angelica, Ricordi, Stradivarius, Wergo, Mode.
Di particolare rilievo le sue collaborazioni con Terry Riley e con Edoardo Sanguineti.
Nel 1983 ha fondato la Rassegna di Nuova Musica di Macerata, di cui è direttore.
Antonella Bukovaz
Antonella Bukovaz è nata a Cividale del Friuli (Udine) nel 1963. È originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo-sloveno, nelle valli del Natisone. Lì ha cresciuto le sue figlie, e scritto poesie che sono confluite in un libro, Tatuaggi, edito da Lietocolle (2006). Dal 1995 ha partecipato a diverse rassegne di arte contemporanea in Italia e in Slovenia; dal 2005 si dedica prevalentemente alla poesia e alle interazioni tra parola, suono e immagine in forma di lettura, videopoesia e video-audioinstallazione. Ha realizzato i suoi lavori collaborando con i musicisti Sandro Carta, Marco Mossutto, Hanna Preuss, Antonio Della Marina, Teho Teardo. Nel 2008 ha scritto Storia di una donna che guarda al dissolversi di un paesaggio (Premio Antonio Delfini 2009) che è diventato un video con le musiche di Teho Teardo. Ha scritto per il teatro il poema breve Maipiù-Nikolivec rappresentato al Cankarjev dom di Ljubljana (Slovenia) e al Teatro Miela di Trieste. Suoi versi sono pubblicati su diverse riviste web e cartacee. Sue poesie sono tradotte in sloveno e tedesco. Collabora alla realizzazione del festival Stazione di Topolò/Postaja Topolove. Insegna, in lingua slovena, nella scuola bilingue di San Pietro al Natisone. Vive a Cividale del Friuli.
Hanna Preuss
Hanna Preuss è un'artista del suono e una compositrice. La sua attività ha avuto un'enorme influenza sulla scena slovena degli ultimi trent'anni, anche per le collaborazioni con i maggiori registi della cinematografia di quel Paese in più di 100 film, per le quali ha ricevuto numerosi premi internazionali. Da molto tempo è attiva anche nel campo dell'insegnamento. Nel 2006 ha fondato l' "Hanna's Atelier for Sonorous Art", col quale esplora l'utilizzo del suono nel teatro, nel cinema, nelle arti visive, la danza contemporanea, l'architettura e il design. Vive e lavora a Ljubljana (Slovenia).
Patrizia Valduga
Patrizia Valduga è nata nel 1953 a Castelfranco Veneto. Vive a Milano.
È una fra le voci più significative della poesia contemporanea italiana. Ha esordito nel 1982 con Medicamenta (Guanda). Sono seguiti: La tentazione (Crocetti, 1985), Medicamenta e altri medicamenta (Einaudi, 1989), Donna di dolori (Mondadori, 1991); Requiem (Marsilio, 1994; poi in versione ampliata Einaudi, 2002), Corsia degli incurabili (Garzanti, 1996), Cento quartine e altre storie d'amore (Einaudi, 1997); Prima antologia (Einaudi, 1998); Quartine. Seconda centuria (Einaudi, 2001), Manfred (Mondadori, 2003), Lezione d'amore (Einaudi, 2004), Postfazione a Ultimi versi di Giovanni Raboni (Garzanti, 2006).
È notevole la sua attività di traduzione: John Donne, Canzoni e sonetti (Studio Editoriale, l985); Stéphane Mallarmé, Poesie (Mondadori, 1991); Paul Valéry, Il Cimitero marino (Mondadori, 1995); Molière, Il Misantropo e Il Malato immaginario (Giunti, 1995); Riccardo III di Shakespeare (Einaudi, 1998); Respice et crede di Pierre Ronsard (Il Faggio, 2005); e per il teatro: Féerie di Céline, L'Avaro e Tartuffe di Molière, Gli imprevisti accanto al fuoco di Crébillon fils, La voce umana di Cocteau, Macbeth di Shakespeare, Non io, Compagnia e Monologo di Beckett.
Ha fondato nel 1988 il mensile «Poesia», che ha diretto per un anno.
Dire Poesia, l'intervento di Francesca Lazzari
Sabato 6 Marzo 2010 alle 14:45
L'intervento di Francesca Lazzari alla presentazione di Dire Poesia 2010
L'anno scorso l'Assessorato alla Cultura del Comune e Intesa Sanpaolo lanciarono una scommessa: riproporre, ricordando anche le felici esperienze del passato, una rassegna di poesia a Vicenza con alcuni nomi tra i più importanti del panorama nazionale e internazionale.
Nonostante la composizione del cartellone fosse di tutto rispetto e il fascino dei luoghi che ospitavano gli incontri certamente suggestivo, ci si attendeva una partecipazione significativa sì, ma non certo così numerosa come in effetti fu: Palazzo Leoni Montanari, Palazzo Chiericati, L'Officina, a stento riuscirono a contenere un pubblico trasversale, composto sì da studiosi e docenti, ma anche da tanti giovani e da appassionati diversi per ceto e formazione culturale.
Una scommessa vinta, dunque. Un successo che ci ha spinto a dare continuità al progetto e a proporre questa seconda edizione di "DirePoesia" che tra marzo e maggio porterà a Vicenza nomi di primissimo piano quali Edoardo Sanguineti, Patrizia Valduga, Titos Patrikios, Yang Lian.
E poiché squadra che vince non si cambia, abbiamo riconfermato alla direzione artistica Stefano Strazzabosco e mantenuto la riuscita formula degli incontri in luoghi d'arte emblematici della città : gli stessi che ho appena citato, con l'aggiunta di AB23, il suggestivo spazio espositivo che ospita da un anno (dopo il riallestimento interno) le mostre d'arte contemporanea dell'Assessorato alla Cultura. Qui è in programma un singolare appuntamento di videopoesia, denominato "on/off", novità di questa stagione assieme a uno speciale appuntamento interamente riservato ai poeti stranieri che scrivono in lingua italiana.
Per aprire con il migliore auspicio "DirePoesia" 2010, si è anche realizzata una pubblicazione a tiratura limitata, contenente gli inediti presentati dai poeti nella passata edizione. Un modo, quindi, per documentare il valore culturale del progetto, ma anche per ricordare chi di questo progetto fu promotrice entusiasta e convinta: Fatima Terzo, a cui voglio rivolgere un affettuoso pensiero a poco meno di un anno dalla scomparsa.
Un ringraziamento sincero va ovviamente a Stefano Strazzabosco e a Isabella Sala, Elena Milan, Romina Elia di Intesa Sanpaolo, che collaborano con lo staff dell'Assessorato alla Cultura per la realizzazione di questa rassegna. E un grazie particolare va anche al pubblico che ci ha seguito con passione lo scorso anno e che ci auguriamo possa rinnovare la propria partecipazione a un progetto che rappresenta, per la nostra città , un momento di grande respiro internazionale.
FRANCESCA LAZZARI
Assessore alla Cultura
Continua a leggere
Dire poesia 2010, dal 21-3 al 7-5 a Vicenza
Sabato 6 Marzo 2010 alle 14:44Comune di Vicenza    Â
Presentata la rassegna Dire poesia 2010, dal 21 marzo al 7 maggio a Vicenza
Dal 21 marzo al 7 maggio, a Vicenza torna sovrana la Poesia.
Questa mattina, a Palazzo Leoni Montanari, l'iniziativa è stata presentata dall'assessore alla cultura Francesca Lazzari, da Isabella Sala per Banca Intesa San Paolo e dal curatore della rassegna Stefano Strazzabosco.
L'omaggio all'arte di Calliope, Erato e Euterpe inizierà il 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia, per dipanarsi nelle settimane successive con appuntamenti in luoghi diversamente emblematici della città .
Il richiamo alle tre Muse non è casuale, visto che Vicenza ospita in questi mesi alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo, una preziosa mostra dedicata alle raffigurazioni della femminilità nel mondo greco antico.
Dire poesia, nata lo scorso anno per iniziativa dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza e di Intesa Sanpaolo, è stata rinnovata, dopo quel positivo collaudo, anche per il 2010.
La formula è quella che alla sua prima proposta ha goduto di un così ampio consenso. Con alcune importanti innovazioni, un incontro interamente riservato ai poeti non italiani che scrivono poesia nella nostra lingua, oppure la sezione "on/off" aperta a giovani artisti poliedrici e sperimentali che contaminano la poesia con il suono e i video. Si è voluto in questo modo dare voce ad artisti che si esprimono poeticamente attraverso vari mezzi alternativi alla scrittura.
Fulcro della manifestazione restano gli incontri con i grandi poeti, italiani e non, incontri giocati come piacevoli, stimolanti confronti tra autori e pubblico.
La poesia italiana sarà rappresentata da due nomi di altissimo rilievo, Edoardo Sanguineti e Patrizia Valduga. Ad ospitare l'incontro con Sanguineti saranno, il 28 aprile, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari. La sua poesia, nota per un ardito sperimentalismo che produce stupefacenti soluzioni formali, si intreccerà alla perizia musicale di Stefano Scodanibbio, importante compositore e contrabassista marchigiano. L'eccezionale duo proporrà una lettura musicata di due sue composizioni storiche: "Postkarten" e "Alfabeto apocalittico". La musica creata da Scodanibbio non sarà un semplice ornamento, ma si incaricherà di aggiungere significati e suggestioni a testi di per sé già molto ricchi.
Patrizia Valduga, i cui testi sanno coniugare l'intemperanza dei sentimenti con il temperamento della forma, sarà la protagonista, ancora a Palazzo Montanari, dell'incontro conclusivo della manifestazione, il 7 maggio.
Tre gli ospiti internazionali della rassegna vicentina. Aprirà il festival il 21 marzo, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, Titos Patrikios, straordinario autore ateniese la cui poesia si distingue per una vigorosa valenza civile; Palazzo Leoni Montanari fungerà da ideale cornice all'esibizione di Patrikios, data la concomitanza, presso le Gallerie, della già citata mostra di una selezione di ceramiche attiche e magnogreche di proprietà di Intesa Sanpaolo. L'evento saprà tessere un suggestivo dialogo tra parole e immagini provenienti dalla cultura ellenica.
Il calendario della manifestazione prevede poi, il 25 marzo, Armando Romero, poeta, narratore e saggista colombiano, estroverso letterato la cui opera poetica è ispirata soprattutto dai suoi numerosi viaggi (Gallerie di Palazzo Leoni Montanari); e Yang Lian, uno dei maggiori poeti cinesi contemporanei, voce della dissidenza, candidato al Nobel nel 2002 (22 aprile, Palazzo Chiericati).
Un incontro, che cade nel cuore della rassegna (16 aprile, Palazzo Chiericati), sarà dedicato al fenomeno letterario della poesia della migrazione italofona. Interverranno autori che, costretti ad abbandonare la loro terra natale, hanno deciso di scrivere in italiano (come l'argentina Candelaria Romero) o hanno mantenuto i contatti profondi con la loro cultura attraverso l'idioma (come il bosniaco Božidar Stanišić). Ad accompagnarli e introdurli sarà presente Mia Lecomte, poetessa in proprio e curatrice della fortunata antologia Ai confini dei verso. Poesia della migrazione in italiano.
La rassegna di quest'anno è stata pensata nel segno della pluralità delle voci e delle esperienze italiane e straniere, in continuità con la linea tracciata l'anno scorso.
Questa volta, però, si è voluto mettere l'accento sulla poesia che parla di spaesamenti geografici (l'esilio di Patrikios, Yang Lian, Candelaria Romero, Stanišić) e linguistici (Patrizia Valduga che recupera soluzioni metriche tradizionali e vi attorciglia attorno le parole dell'oggi; Sanguineti che inscrive labirinti verbali nella mappa di quelli esistenziali, minotauri compresi), se non geolinguistici (il colombiano Armando Romero che scrive della e dalla Grecia).
All'interno dell'iniziativa trovano spazio i giovani poeti emergenti, per i quali è stato creato un apposito contesto, denominato Dire poesia "off ", sulla falsariga del teatro off di Broadway. I vicentini Alessandra Conte e Roberto Cogo saranno, il 9 aprile, all'Officina arte contemporanea. Per la sezione "on/off" parteciperanno invece Ariadne Radi Cor (6 aprile, Officina arte contemporanea) e Antonella Bukovaz con Hanna Preuss (5 maggio, AB23). La friulana Antonella Bukovaz, che sarà accompagnata dalla compositrice slovena Hanna Preuss, si muove al confine tra parola, suono e video, e la sua performance avrà luogo in uno spazio espositivo non tradizionale come AB23.
La giovane trentina Ariadne Radi Cor porterà all'Officina di Vicenza un suo particolarissimo "film noir", incrociando ancora una volta parole e immagini, e aggiungendo una singolare esposizione di cucchiaini poeticamente etichettati.
Il progetto Dire poesia mira a far sì che la poesia, da fatto privato, assuma una dimensione il più possibile collettiva, e che la sua eco, dalle sale dei luoghi d'arte di Vicenza, si sparga in uno spazio il più possibile esteso. È con questo intento che alcuni dei poeti ospiti si recheranno nelle scuole della città per incontrare gli studenti, portando la loro esperienza e la loro voce alle generazioni più giovani.
E ancora: nei giorni che precederanno le letture poetiche, nei caffè del centro, luoghi di comune frequentazione, saranno distribuiti piccoli biglietti, sui quali saranno impressi frammenti di poesie degli autori in programma.
L'edizione 2010 di Dire poesia approfondisce il dialogo fra le arti che era stato al centro degli interessi e dell'azione della sua promotrice iniziale, l'indimenticabile Fatima Terzo, aggiungendo un ulteriore tema sempre più pressante e indispensabile: quello fra culture, lingue, tradizioni, punti di vista diversi, nel segno del rispetto reciproco e della bellezza che la poesia sa ancora regalarci a piene mani, se vogliamo ascoltarla.
Nei luoghi delle letture saranno disponibili per il pubblico i libri degli autori ospiti. L'ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Informazioni:
Comune di Vicenza - Assessorato alla Cultura
tel. 0444 222101 - 222114 - [email protected] Â
Beni culturali - Intesa Sanpaolo
tel. 800.201782 [email protected] Â
http://direpoesia.wordpress.com/
Continua a leggere