Archivio per tag: Delocalizzazioni

Categorie: Politica

Esondazioni a Vicenza e delocalizzazioni della Fiat, Langella: accomunate dalla miopia

Domenica 11 Novembre 2012 alle 21:18
ArticleImage Giorgio Langella, Segretario regionale PdCI FdS  -  Mi sembra che ci siano stati pochi danni e poche esondazioni. Comunque è da rimarcare il fatto che ad ogni pioggia più o meno consistente, più o meno lunga, il pericolo di inondazione è ai massimi livelli. Segno che si è fatto poco o niente e che si fa poco o niente. Si aspetta l'evento e, poi, si spera che non sia devastante.

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Categorie: Politica

Delocalizzazioni, Rebesani: il 2 luglio Vendola con lavoratori Filivivi e Ceccato

Sabato 30 Giugno 2012 alle 17:50
ArticleImage Tomaso Rebesani, coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà  -  Il concetto di responsabilità d'impresa secondo Sinistra Ecologia Libertà non è quello di sfruttare una comunità attingendo dalle infrastrutture e dalla manodopera quando conviene, per poi lasciare intere famiglie in crisi quando questo non è più conveniente e si decide di trasferire il tutto in Romania, Bulgaria o in Cina.

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Categorie: Sindacati

Langella: da un paese del capitalismo reale 3

Martedi 27 Luglio 2010 alle 02:49
ArticleImage

Giorgio Langella, Federazione della Sinistra, PdCI, Prc - Ancora sulla FIAT e le delocalizzazioni.
Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha dichiarato durante un'intervista a Repubblica che "i sindacati devono garantire l'affidabilità" e che "devono assicurare il funzionamento della fabbrica". Geniale! La Fiat porta via il lavoro e vuole imporre un accordo che è, in pratica, un "contratto tra privati" che cancella i diritti costituzionali dei lavoratori e contrasta le leggi dello Stato, e la colpa è di quei sindacati che sono poco "affidabili" (la FIOM) perché non cedono.

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Categorie: Politica

Assessore Donazzan ... parole, parole, parole

Venerdi 28 Maggio 2010 alle 20:10
ArticleImage Giorgio Langella, Federazione della Sinistra, Prc, PdCI - L'assessore regionale Donazzan farà di tutto perché le aziende venete non delocalizzino. Si potrebbe dire finalmente. Ma vogliamo anche ricordare qualcosa. Noi comunisti diciamo, ormai da tanti anni e inascoltati, che le delocalizzazioni devono e possono essere fermate. Lo abbiamo scritto e lo scriviamo nei nostri documenti e, puntualmente anche per questo, siamo considerati "pericolosi estremisti". Abbiamo anche fatto innumerevoli proposte. Ne citiamo solo un paio: si vincolino (o si requisiscano) le aree delle aziende che delocalizzano per impedire speculazioni edilizie; si pretenda, dalle imprese che trasferiscono il lavoro, la restituzione dei contributi e delle agevolazioni che le stesse hanno ottenuto dallo Stato e dagli Enti locali.

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Categorie: Politica, Informazione

Disoccupazione in Veneto (e in Italia)

Lunedi 5 Aprile 2010 alle 21:14

Giorgio Langella    

Giorgio LangellaIl 2009 in Veneto, così come nel resto d'Italia, è stato un anno orribile soprattutto per chi vive del proprio lavoro.

Secondo i dati che vengono pubblicati dall'ISTAT, in Italia c'è un incremento della disoccupazione (specialmente di quella giovanile che si attesta al 28,2% più alta del 7,6% rispetto alla media europea) e un calo degli occupati.

La disoccupazione totale in Italia sale a 8,5%. A quanto ci dicono è inferiore a quella europea.

In Veneto, nel quarto trimestre del 2009, il tasso di disoccupazione è del 4,8% (1,2% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). In Veneto, quindi "stiamo meglio" rispetto al resto d'Italia. Tutto bene? Stiamo reggendo alla crisi? A prescindere del dramma di ogni lavoratore quando perde il lavoro, questo è quanto ci dicono. Quanto ci vogliono far credere. Bisogna essere ottimisti, il governo nazionale, quello regionale, quelli locali si "muovono bene".

Tentiamo di analizzare i dati allora. La fonte è ufficiale, "Veneto Lavoro" che recentemente ha pubblicato il documento sulle "Tendenze del mercato del lavoro veneto" con tanto di tabelle e dati su quanto è successo nel 2009.

Intanto, a quanto si legge, la produzione dell'industria manifatturiera "continua a mettere in evidenza la dinamica tendenziale negativa".

Nel quarto trimestre del 2009 c'è stato un calo del 7,5% per le imprese con 10 o più addetti e un "crollo" del 13,5% per le imprese più piccole. Un disastro, specialmente se si considera che i dati del terzo trimestre erano già estremamente negativi.

Ma torniamo ai dati relativi a occupazione e disoccupazione.

Veneto Lavoro ci informa che la variazione tendenziale degli occupati (4° trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008) è negativa. I dipendenti sono 55.000 in meno e anche gli "indipendenti" sono 9.000 in meno. La flessione occupazionale è pari a 64.000 unità (circa il 3% in meno). Le tabelle riassuntive finali evidenziano come il rapporto tra occupati e disoccupati è ben peggiore del tasso di disoccupazione ufficiale (sia in Italia che in Veneto).

Infatti se gli occupati in Veneto sono 2.113.000 (in Italia 22.922.000) e i disoccupati sono 107.000 (in Italia 2.145.000), esiste anche un numero molto alto di persone che, pur non lavorando, cercano lavoro o sono disponibili a lavorare (senza rientrare tra i disoccupati ufficiali). Queste persone sono, in Veneto, 105.000 e in Italia 2.907.000.

Il rapporto tra disoccupati e "non lavoratori" (ma che cercano lavoro o che vorrebbero lavorare) e occupati è, quindi in Veneto, di circa 1 a 10 (il 10%).

Sono numeri che andrebbero analizzati e resi pubblici con la dovuta attenzione.

Tutti i cittadini dovrebbero essere messi in grado di conoscere la realtà, senza i falsi ottimismi di regime. La situazione del lavoro è molto più drammatica di quella che ci vogliono far credere.

Le soluzioni vanno cercate e trovate cambiando radicalmente anche la maniera di affrontare i problemi e indicando le vere priorità. Non si può affrontare questa crisi con l'assistenza, gli ammortizzatori sociali (pur necessari in questa difficilissima fase, ma non risolutivi), i proclami, il "parlar d'altro". Non si può chiedere sempre ai lavoratori e ai pensionati di salvare il paese dal disastro provocato dai capitalisti (e dai governi inetti e loro succubi).

È ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità a partire da quei partiti, come la Lega, che hanno occupato le poltrone dei governi locali e di quello nazionale da ormai troppi anni per non essere coinvolti ed essere considerati esenti da responsabilità.

La mancanza di lavoro è il problema principale e va risolta con scelte di campo nette e con un piano del lavoro rigoroso che preveda il diretto intervento dello stato e degli enti locali. Facciamo una proposta: il Governo nazionale e quelli locali contrastino con la necessaria severità le delocalizzazioni. Chiediamo a chi delocalizza (e a chi ha delocalizzato) di ridare allo stato i finanziamenti ricevuti sotto qualsiasi forma. Si vincolino le aree produttive dimesse al fine di impedire speculazioni edilizie e finanziarie.

Deve essere ben chiaro che chi trasferisce il lavoro all'estero inseguendo maggiori profitti, sfruttando la povertà di quei paesi e sottraendo il lavoro nel nostro territorio compie un atto condannabile dal punto di vista etico e morale. Dobbiamo iniziare a considerare la delocalizzazione un vero e proprio crimine contro la società. Un reato simile a chi trasferisce all'estero la ricchezza e a chi, evadendo le tasse, impoverisce ogni cittadino.

Giorgio Langella
Federazione della Sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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