Ieri davamo notizia in anteprima locale (a Rimini ne aveva parlato solo la Voce di Romagna con gli altri media silenti a mo' di un certo quotidiano nostrano stavolta, però, costretto, dal nostro lancio?, a scrivere due righette all'interno) dell'interrogazione di un consigliere d'opposizione di Rimini su certe "coincidenze" sull'asse politico-economico tra il centro adriatico e la nostra città , la cui Fiera starebbe finendo nelle mani di quella riminese che, a detta dell'interrogante, non sarebbe poi così solida come si vorrebbe far credere e la cui ex banca avrebbe finanziato "a rischio" anche la Rimini Congressi Srl mentre Matteo Marzotto, indicato come futuro vice presidente delle due fiere unite, era ancora nel Cda della Banca Popolare di Vicenza.
«Marino Breganze presidente Fondazione Maria Teresa Mioni in quota BPVi, Liliana Zaltron e M5S: comprò azioni della Popolare di Vicenza?»: così titolavamo ieri i dubbi e la richiesta di informazioni alla Fondazione stessa, dedita per statuto a finanziare attività e strutture per Anziani, e al "poteri" vicentini di Liliana Zaltron, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Comune di Vicenza oltre che funzionaria di una BCC locale. I dubbi nascono forse, dal normale buon senso dell'esponente pentastellata messa sul chi vive dal caso delle decine di milioni "fatti investire" e perdere alla ben più grande Fondazione Roi da Gianni Zonin e dal suo storico braccio (mal)destro locale, Marino Breganze, il primo e il secondo all'epoca degli acquisti di "azioni di fatto proprie" presidente e vice della Popolare vicentina e con lo stesso ruolo anche nella Fondazione voluta dal marchese Giuseppe Roi per promuovere la cultura vicentina (nella foto da sx Elena Donazzan, Marino Breganze e Remo Sernagiotto il 14 febbario 2001 presso la Fondazione Mioni, ndr).
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“Piazza un libro†è l'iniziativa che si svolgerà a Vicenza il 23 aprile in occasione della Giornata mondiale del libro. Presenti a Palazzo Cordellina il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, Giorgio Lotto, direttore Biblioeca civica Bertoliana; Adriana Maltauro, presidente della fondazione Adone e Rina Maltauro, sponsor dell'iniziativa; Alberto Galla, titolare della Libreria Galla; Valentina Traverso, titolare della Libreria Traverso. E in collegamento skype  c'è anche Antonio Monaco, delegato AIE.
Sono tutti a Palazzo Cordellina (piano nobile, salone centrale) il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, Giorgio Lotto, direttore Biblioeca civica Bertoliana; Adriana Maltauro, presidente della fondazione Adone e Rina Maltauro, sponsor dell'iniziativa; Alberto Galla, titolare della Libreria Galla; Valentina Traverso, titolare della Libreria Traverso.  E in collegamento skype  c'è anche Antonio Monaco, delegato AIE.
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Le inchieste su Mose e Expo, in molti lo pensano, qualcuno in meno lo scrive, tra cui pochissimi qui da noi, sono per ora solo all'inizio prima di una seconda ondata, che per il Mose sarà quella "inarginabile" dei rifiuti e, soprattutto, della sanità in Veneto, mentre per l'Expo 2015 è già in corso. Dopo i domiciliari per l'ex dirigente della Regione Veneto Fabio Fior, coinvolto nel filone veneziano dei rifiuti, oggi nell'ambito del caso dell'Expo 2015 l'inchiesta colpisce di nuovo e duramente in Veneto e, per quel che ci tocca più da vicino, a Vicenza.
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Con una nota ufficiale il Gruppo Maltauro, coinvolto tramite Enrico Maltauro (da ieri dopo quattro mesi e mezzo nuovamente libero dopo la revoca dei domiciliari) in alcuni filoni dell'inchiesta sulle tangenti per Expo 2015, motivo per cui l'esponente della famiglia era stato rimosso dalla carica di amministratore delegato ed è oggetto anche di una un'azione di responsabilità , di cui ad oggi non sono note le eventuali conclusioni, ha comunicato la cessione integrale della quota «detenuta da Enrico Maltauro in Maltauro Partecipazioni»
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