Crac del Veneto dietro quello di BPVi e Veneto Banca. Il Fatto: un fallimento politico e culturale di chi avrebbe dovuto accorgersi e obiettare, ma non l'ha fatto
Domenica 16 Luglio 2017 alle 14:16 
				
			
			
			Nel Veneto bianco il territorio è sacro. Non quello vero, violentato in ogni modo dai capannoni, dalle concerie e dal progresso scorsoio di cui parlava il poeta Andrea Zanzotto: è sacra la retorica del territorio. Le "realtà produttive del territorio", garantite e supportate in primo luogo dagli istituti di credito locali, piccoli, belli e sicuri. Volano della "nostra" economia. È ormai acclarato che alcune di queste banche ammannivano al territorio (e ai loro strapagati CdA) denari e utili che non avevano; e da molti mesi ormai, accanto a chi ha perso tanto o tutto, si vedono legioni di piccoli risparmiatori non sinistrati che corrono ad aprire negli istituti superstiti - fiducia o non fiducia - conti correnti di piccolo taglio, sotto i 100mila euro, quelli che dovrebbero essere al riparo da ogni sorpresa.
Continua a leggereIl decreto col turbo che salva Zonin & c., Il Sole 24 Ore Plus: la norma «domenicale» scongiura le più gravi conseguenze penali. Poco ci manca che soci debbano chiedere scusa...
Sabato 8 Luglio 2017 alle 23:05 «Una liquidazione coatta amministrativa, quella di BpVi e VB costruita per non lasciare alcuna traccia di insolvenza e rendere così vana (o comunque smontabile) ogni iniziativa delle procure. Un decreto giuridicamente così raffinato da rasentare il luciferino». È il commento di un affermato civilista esperto in procedure concorsuali alla lettura del «turbodecreto» 99 firmato domenica 25 giugno. Un dissesto «o quasi dissesto» (come recita il decreto) ma nessuna bancarotta, e dunque nessuna par condicio creditorum da rispettare. Anzi continuità aziendale garantita dallo Stato per i rapporti debito credito delle due banche e nessuno squilibrio, neppure per la parte relativa agli Npl: i liquidatori saranno assistiti dallo Stato che verserà denaro onde consentire un' "ordinata" procedura di recupero.
				
			
			
			«Una liquidazione coatta amministrativa, quella di BpVi e VB costruita per non lasciare alcuna traccia di insolvenza e rendere così vana (o comunque smontabile) ogni iniziativa delle procure. Un decreto giuridicamente così raffinato da rasentare il luciferino». È il commento di un affermato civilista esperto in procedure concorsuali alla lettura del «turbodecreto» 99 firmato domenica 25 giugno. Un dissesto «o quasi dissesto» (come recita il decreto) ma nessuna bancarotta, e dunque nessuna par condicio creditorum da rispettare. Anzi continuità aziendale garantita dallo Stato per i rapporti debito credito delle due banche e nessuno squilibrio, neppure per la parte relativa agli Npl: i liquidatori saranno assistiti dallo Stato che verserà denaro onde consentire un' "ordinata" procedura di recupero. Continua a leggere
Il Fatto: i timori del Colle sulla commissione d’inchiesta
Venerdi 7 Luglio 2017 alle 09:44 Ormai è quasi un caso. Sedici giorni dopo la sua approvazione definitiva alla Camera, la legge che istituirà una commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario ancora non è finita in Gazzetta ufficiale. Manca infatti ancora la firma del Quirinale, necessaria per far percorrere l'ultimo miglio al provvedimento. Ma è proprio sul Colle dove siede Sergio Mattarella che il processo ha rallentato vistosamente. Il motivo è il timore per quello che da quella commissione potrà uscire, e per questo si lavora a un esame dettagliato sul mandato che potrà avere.			
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			Ormai è quasi un caso. Sedici giorni dopo la sua approvazione definitiva alla Camera, la legge che istituirà una commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario ancora non è finita in Gazzetta ufficiale. Manca infatti ancora la firma del Quirinale, necessaria per far percorrere l'ultimo miglio al provvedimento. Ma è proprio sul Colle dove siede Sergio Mattarella che il processo ha rallentato vistosamente. Il motivo è il timore per quello che da quella commissione potrà uscire, e per questo si lavora a un esame dettagliato sul mandato che potrà avere.			
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			Fondazione Roi, ecco tutti i contributi erogati e "conosciuti" nell'era Zonin: solo in minima parte al Chiericati come prevede lo Statuto
Lunedi 3 Luglio 2017 alle 00:07 "C'eravamo tanto amati" ma, inevitabilmente, dopo il divorzio, per giunta non consensuale. arriva il momento di fare i conti. Succede anche per la lunga relazione tra l'ex presidente di tutto Gianni Zonin e la Fondazione Roi, che, pur avendo voltato pagina, si trova alle prese con un pesante passato. Andando oltre la più che comprovata capacità di Zonin di condizionare le decisioni del Cda e le regole dello statuto (cfr. "Roi. La  Fondazione demolita"), ci concentriamo, in attesa che il nuovo cda almeno presenti il  bilancio 2016 come promesso e mai fatto dal 7 giugno quando sarebbe stato approivato, su altri misteri dei conti della Roi. In quanto fondazione, la Roi non ha gli obblighi di trasparenza a cui sono tenuti gli enti pubblici e anche lo strumento delle visure camerali risulta inutile.			
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			"C'eravamo tanto amati" ma, inevitabilmente, dopo il divorzio, per giunta non consensuale. arriva il momento di fare i conti. Succede anche per la lunga relazione tra l'ex presidente di tutto Gianni Zonin e la Fondazione Roi, che, pur avendo voltato pagina, si trova alle prese con un pesante passato. Andando oltre la più che comprovata capacità di Zonin di condizionare le decisioni del Cda e le regole dello statuto (cfr. "Roi. La  Fondazione demolita"), ci concentriamo, in attesa che il nuovo cda almeno presenti il  bilancio 2016 come promesso e mai fatto dal 7 giugno quando sarebbe stato approivato, su altri misteri dei conti della Roi. In quanto fondazione, la Roi non ha gli obblighi di trasparenza a cui sono tenuti gli enti pubblici e anche lo strumento delle visure camerali risulta inutile.			
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			Banche venete, Lannutti (Adusbef): "Azione di rivalsa su Bankitalia e Consob"
Giovedi 29 Giugno 2017 alle 10:06 La procura di Roma, che non brilla certo per solerzia quando si tratta di banchieri e potentati economici, a poche ore dal regalo delle banche venete ad Intesa San Paolo, con la dote inziale di 5 miliardi di euro come caparra dei 17 mld impegnati dal ministro Padoan per salvare, a spese della collettività e di 207.000 famiglie frodate  Intesa San Paoloe BpVi dello spiccia faccende di Bankitalia Zonin,  ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex AD di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, l'ex presidente Flavio Trinca e altri nove tra amministratori e manager, per le irregolarità nella gestione dell'istituto di credito tra il 2012 ed il 2014.			
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			La procura di Roma, che non brilla certo per solerzia quando si tratta di banchieri e potentati economici, a poche ore dal regalo delle banche venete ad Intesa San Paolo, con la dote inziale di 5 miliardi di euro come caparra dei 17 mld impegnati dal ministro Padoan per salvare, a spese della collettività e di 207.000 famiglie frodate  Intesa San Paoloe BpVi dello spiccia faccende di Bankitalia Zonin,  ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex AD di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, l'ex presidente Flavio Trinca e altri nove tra amministratori e manager, per le irregolarità nella gestione dell'istituto di credito tra il 2012 ed il 2014.			
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			BPVi e Veneto Banca subito made in Intesa? No, operazioni e scontrini Bancomat ancora con i vecchi nomi. Intanto è "matto" chi tenta il suicidio a Montbelluna, ma è premiato che ha "suicidato" le due banche venete
Lunedi 26 Giugno 2017 alle 23:02 
				
			
			
			Oggi, a dispetto di quanto ci si aspettava dopo la cessione per un euro a Intesa Sanpaolo della non poca "ciccia" residua di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, poste in "liquidazione coatta amministrativa" con tanto di tre commissari liquidatori a testa, e che cioè "tutto" nelle loro ex filiali fosse made in Intesa, se si andava in una sede qualunque o se si prelevava ad un bancomat le relative operazioni erano tutte ancora targate con i nomi e i codici delle banche "liquidate". Normale e/o lecito? In Italia tutto è possibile ritardi ed errori compresi. Anzi in quelli non ci batte nessuno come dimostra il disastro dei due Istituti nato prima della crisi, come ha confermato domenica Paolo Gentiloni, ma moltiplicato da anni di decisioni in ritardo oltre che da "decisioni" errate e/o a dir poco sospette di Ad di razza come Francesco Iorio e Cristiano Carrus.
Continua a leggereCdm ha approvato DL per "regalare" a Intesa il buono di BPVi e Veneto Banca senza fare accenni ai soci che non hanno transato. Un Paese normale si sarebbe rivalso su eventuali responsabilità di vecchi cda e/o di Bankitalia & c.
Domenica 25 Giugno 2017 alle 18:08 
				
			
			
			Il Consiglio dei minstri ha appena approvato il decreto per il "salvataggio" di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca in una riunione lampo. Il DL, scrive l'Ansa, crea la cornice normativa per la 'liquidazione ordinata' (liquidazione coatta amministrativa) delle due ex Popolari venete, con il conseguente passaggio della parte sana delle due venete a Intesa Sanpaolo. Il varo del decreto, ha detto il premier, Paolo Gentiloni, in una conferenza stampa al termine del CdM, "è una decisione molto importante, molto urgente, e necessaria e io confido che questa decisione avrà in Parlamento il sostegno che merita, cioè il più ampio possibile". La crisi delle banche venete, ha detto ancora Gentiloni, risale a prima della crisi economica (tornero su questo condivisibile e importante passaggio così come sull'assenza di ogni riferimento alle decine di migliaia di soci che non hanno aderito all'Offerta Pubblica di Transazione e che hanno in corso azioni di rivalsa) e "ha raggiunto livelli che hanno reso necessario un intervento di salvataggio, per evitare i rischi evidenti a tutti di un fallimento disordinato".
Continua a leggereDue mld e 300.000 euro di danni per Veneto Banca o due mld per BPVi, la differenza fa "danno spaventoso". E danni d'immagine di Consoli & c. per un mld? #denicolastaisereno, tutti recuperati da Iorio e Carrus made in BCE
Domenica 18 Giugno 2017 alle 00:58 Continuano a stupire dei dietrologhi come noi le disparità di trattamento, bankitaliota, giuridico e mediatico, tra la Banca Popolare di Vicenza di Gianni Zonin, l'ingenua vittima di infidi collaboratori da lui scelti per aiutare la povera gente, e Veneto Banca di Vincenzo Consoli, il figlio diretto di Belzebù che i suoi soci li ha scuoiati. Un altro indizio del nostro retro pensiero? Parte l'azione di responsabilità contro amministratori e sindaci di BPVi per due miliardi, cifra di cui si viene a sapere con una certa... calma, e pare che nessuno se ne accorga o se ne meravigli. Parte l'analoga azione di Montebelluna e un decimo di secondo dopo quantifica il danno "in circa 2 miliardi e 300 milioni di euro" Alessandro De Nicola, senior partner dello studio Orrick, il rappresentante nelle assemblee di Quaestio sgr che gestisce il Fondo Atlante e uno dei consulenti di cui si è avvalsa Veneto Banca nel mettere a punto l'atto di citazione. 			
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			Continuano a stupire dei dietrologhi come noi le disparità di trattamento, bankitaliota, giuridico e mediatico, tra la Banca Popolare di Vicenza di Gianni Zonin, l'ingenua vittima di infidi collaboratori da lui scelti per aiutare la povera gente, e Veneto Banca di Vincenzo Consoli, il figlio diretto di Belzebù che i suoi soci li ha scuoiati. Un altro indizio del nostro retro pensiero? Parte l'azione di responsabilità contro amministratori e sindaci di BPVi per due miliardi, cifra di cui si viene a sapere con una certa... calma, e pare che nessuno se ne accorga o se ne meravigli. Parte l'analoga azione di Montebelluna e un decimo di secondo dopo quantifica il danno "in circa 2 miliardi e 300 milioni di euro" Alessandro De Nicola, senior partner dello studio Orrick, il rappresentante nelle assemblee di Quaestio sgr che gestisce il Fondo Atlante e uno dei consulenti di cui si è avvalsa Veneto Banca nel mettere a punto l'atto di citazione. 			
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			Veneto Banca notifica azione responsabilità ad ex amministratori e sindaci, Gabriele Piccini è nuovo Ad di Banca Nuova controllata da BPVi
Mercoledi 14 Giugno 2017 alle 21:44 Veneto Banca ha comunicato che, facendo seguito a quanto deliberato dall'Assemblea degli Azionisti dell'Istituto il 16 novembre del 2016, è in corso di notifica l'atto di citazione con il quale la Banca dà corso all'Azione di Responsabilità nei confronti degli ex Amministratori e Sindaci (a sinistra dell'immagine in copertina Vincenzo Consoli, ndr) alternatisi in carica fino al 26 aprile 2014. "E' stato un lavoro preciso, dettagliato e approfondito: una necessaria risposta a quell'esigenza di giustizia che i territori richiedevano" ha commentato Massimo Lanza, Presidente di Veneto Banca. "Proprio per queste ragioni  - ha sottolineato il Presidente - abbiamo voluto dedicargli l'adeguata attenzione". Intanto Banca Popolare di Vicenza ha annunciato, sempre oggi, la revisione della struttura organizzativa della controllata siciliana Banca Nuova.			
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			Veneto Banca ha comunicato che, facendo seguito a quanto deliberato dall'Assemblea degli Azionisti dell'Istituto il 16 novembre del 2016, è in corso di notifica l'atto di citazione con il quale la Banca dà corso all'Azione di Responsabilità nei confronti degli ex Amministratori e Sindaci (a sinistra dell'immagine in copertina Vincenzo Consoli, ndr) alternatisi in carica fino al 26 aprile 2014. "E' stato un lavoro preciso, dettagliato e approfondito: una necessaria risposta a quell'esigenza di giustizia che i territori richiedevano" ha commentato Massimo Lanza, Presidente di Veneto Banca. "Proprio per queste ragioni  - ha sottolineato il Presidente - abbiamo voluto dedicargli l'adeguata attenzione". Intanto Banca Popolare di Vicenza ha annunciato, sempre oggi, la revisione della struttura organizzativa della controllata siciliana Banca Nuova.			
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			BPVi e Veneto Banca: un'analisi fredda di un salvataggio inutile, se non dannoso. Consob e Bankitalia dove e con chi erano?
Sabato 10 Giugno 2017 alle 23:52 Sarebbe in corso da parte di Intesa e di Unicredit, su sollecitazioni del governo, un tentativo per "raccogliere" insieme alle altre banche di riferimento il miliardo e passa di euro da parte di investitori "privati", la cifra preventiva che Margrethe Vestager vuole sul tavolo come condizione per poi consentire il, presunto, "salvataggio" della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca con la loro "ricapitalizzazione precauzionale" per altri 4 miliardi e "spiccioli" a carico dello Stato. L'operazione appare difficile da attuare, soprattutto per Unicredit, reduce da un mega aumento di capitale da 13 miliardi per impostare la soluzione dei suoi problemi.			
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			Sarebbe in corso da parte di Intesa e di Unicredit, su sollecitazioni del governo, un tentativo per "raccogliere" insieme alle altre banche di riferimento il miliardo e passa di euro da parte di investitori "privati", la cifra preventiva che Margrethe Vestager vuole sul tavolo come condizione per poi consentire il, presunto, "salvataggio" della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca con la loro "ricapitalizzazione precauzionale" per altri 4 miliardi e "spiccioli" a carico dello Stato. L'operazione appare difficile da attuare, soprattutto per Unicredit, reduce da un mega aumento di capitale da 13 miliardi per impostare la soluzione dei suoi problemi.			
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