Finanziamento baciate, Tribunale Venezia: nel giudizio nei confronti di una delle banche venete poi in l.c.a. riassunzione nei confronti di Intesa Sanpaolo e chiamata in causa di SGA
Domenica 16 Settembre 2018 alle 11:39 
				
			
			
			Si riporta (Unijuris) daTribunale di Venezia, Sez. Spec. per Materia d'Impresa, 06 giugno 2018 - G.I. Alessandra Ramon.
Nel giudizio, promosso da un azionista di una delle banche venete successivamente assoggettate, ai sensi del decreto-legge n. 99 del 25 giugno 2017, convertito con modificazioni dalla legge 31 luglio 2017, n. 121, a liquidazione coatta amministrativa (giudizio volto al riconoscimento della nullità della concessione di un prestito finalizzato, in violazione dell'art. 2358 c.c. all'acquisto di azioni della stessa finanziatrice), va disposta, al fine di accertare in contradditorio fra tutte le parti, in via pregiudiziale, quale risulti essere il soggetto passivamente legittimato alla lite, la chiamata in causa, essendo la riassunzione precedentemente già avvenuta nei confronti di Banca Intesa, quale cessionaria, ai sensi dell'art. 3 di quello stesso decreto, dell'azienda, anche di S.G.A. S.p.a., quale società -veicolo cessionaria, ai sensi dell'art. 5, dei crediti deteriorati di quella banca, a maggior ragione avendo la causa verosimilmente ad oggetto crediti in sofferenza. (Pierluigi Ferrini)
Continua a leggereGianni Zonin è... "troppo forte": la sua ex azienda annuncia successi il giorno dell'azione di responsabilità e lui fa shopping a Milano dopo la messa in liquidazione della ex BPVi. Ma Bankitalia controlla tutto, ora. O no...?
Domenica 2 Luglio 2017 alle 11:35 Gianni Zonin così ingenuo da farsi vedere in Via Montenapoleone a fare acquisti con la moglie Silvana due giorni dopo la messa in liquidazione coatta amministrativa della sua "ex" BPVi? Difficile crederlo. Piuttosto può essere visto, ce lo suggerisce un lettore, come un ulteriore messaggio  a chi potrebbe creargli danni, e in effetti non gliene crea (Istituzioni varie, tra cui Bankitalia?, e magistratura, soprattutto ). "Non ho timori di voi, e state attenti che, se mi succede qualcosa di sgradito, sono vivo e vegeto..." sembrerebbe voler dire quella passeggiata in Via Montenapoleone che non poteva passare inosservata perchè quella è la via dello shopping della gente "in" con tanto di fotografi professionisti appostati a cui ormai si aggiungono tutti i passanti smartphone dotati.			
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			Gianni Zonin così ingenuo da farsi vedere in Via Montenapoleone a fare acquisti con la moglie Silvana due giorni dopo la messa in liquidazione coatta amministrativa della sua "ex" BPVi? Difficile crederlo. Piuttosto può essere visto, ce lo suggerisce un lettore, come un ulteriore messaggio  a chi potrebbe creargli danni, e in effetti non gliene crea (Istituzioni varie, tra cui Bankitalia?, e magistratura, soprattutto ). "Non ho timori di voi, e state attenti che, se mi succede qualcosa di sgradito, sono vivo e vegeto..." sembrerebbe voler dire quella passeggiata in Via Montenapoleone che non poteva passare inosservata perchè quella è la via dello shopping della gente "in" con tanto di fotografi professionisti appostati a cui ormai si aggiungono tutti i passanti smartphone dotati.			
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			Gianni Zonin contro Bpvi, Sorato e Giustini. La Nuova Venezia: possibile riunificazione con azione di responsabilità. E su VicenzaPiu.com arriva una rubrica "sorpresa" per i lettori...
Domenica 11 Giugno 2017 alle 10:32 Mentre tra domani e dopodomani (ci scusiamo pe l'indeterminazione ma il lavoro è enorme) inizierà su VicenzaPiu.com, giorno per giorno, una rubrica "sorpresa" per i nostri lettori per ricostruire e far conoscere con trasparenza i contenziosi in atto, Sabrina Tomè su La Nuova Venezia fa un resoconto di quella che definisce "la prima udienza di una lunga serie", apertasi "in sordina" il 24 maggio: giorno in cui " in tribunale civile a Venezia si è aperta la causa avviata dall'ex "numero uno" della BPVi Gianni Zonin contro la banca, "in prevenzione"; a dicembre l'imprenditore aveva depositato un atto di citazione (qui ve lo riproponiamo integralmente e in esclusiva, ndr) per l'accertamento della correttezza della sua attività di presidente dal 1996 fino al 2015.			
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			Mentre tra domani e dopodomani (ci scusiamo pe l'indeterminazione ma il lavoro è enorme) inizierà su VicenzaPiu.com, giorno per giorno, una rubrica "sorpresa" per i nostri lettori per ricostruire e far conoscere con trasparenza i contenziosi in atto, Sabrina Tomè su La Nuova Venezia fa un resoconto di quella che definisce "la prima udienza di una lunga serie", apertasi "in sordina" il 24 maggio: giorno in cui " in tribunale civile a Venezia si è aperta la causa avviata dall'ex "numero uno" della BPVi Gianni Zonin contro la banca, "in prevenzione"; a dicembre l'imprenditore aveva depositato un atto di citazione (qui ve lo riproponiamo integralmente e in esclusiva, ndr) per l'accertamento della correttezza della sua attività di presidente dal 1996 fino al 2015.			
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			Pedemontana, per Sis e Luca Zaia si tratta di una mina vagante da 7,5 milioni
Lunedi 8 Agosto 2016 alle 10:53 Il vecchio gruppo Cpv-Cps pretende il rimborso del progetto e del piano  finanziario e ha chiesto al tribunale di Venezia un decreto ingiuntivo  ma nessuno vuole pagare. Scrive Renzo Mazzaro su "Il Mattino di Padova"  di oggi: "Le grandi manovre sul mercato finanziario internazionale per  trovare il miliardo e mezzo che manca alla Pedemontana veneta,  nascondono le miserie della contabilità ordinaria. Non solo i soldi che  mancano per gli stipendi ai contoterzisti o per indennizzare gli  agricoltori espropriati. C'è un decreto ingiuntivo per 7,5 milioni di  euro chiesto al tribunale di Venezia nei confronti del concessionario  Sis e della Regione Veneto, perché paghino il progetto preliminare e il  piano economico finanziario, di proprietà del gruppo che aveva promosso  il project ma poi ha perso l'aggiudicazione.			
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			Il vecchio gruppo Cpv-Cps pretende il rimborso del progetto e del piano  finanziario e ha chiesto al tribunale di Venezia un decreto ingiuntivo  ma nessuno vuole pagare. Scrive Renzo Mazzaro su "Il Mattino di Padova"  di oggi: "Le grandi manovre sul mercato finanziario internazionale per  trovare il miliardo e mezzo che manca alla Pedemontana veneta,  nascondono le miserie della contabilità ordinaria. Non solo i soldi che  mancano per gli stipendi ai contoterzisti o per indennizzare gli  agricoltori espropriati. C'è un decreto ingiuntivo per 7,5 milioni di  euro chiesto al tribunale di Venezia nei confronti del concessionario  Sis e della Regione Veneto, perché paghino il progetto preliminare e il  piano economico finanziario, di proprietà del gruppo che aveva promosso  il project ma poi ha perso l'aggiudicazione.			
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			Tribunale di Venezia rinvia alla Corte Costituzionale contenzioso Tesoreria unica
Sabato 24 Marzo 2012 alle 22:49 Regione Veneto  -  Assessore regionale al bilancio: "decisione che rinvia tutto alla consulta, un passo indietro mi auguro per farne due in avanti".
				
			
			
			Regione Veneto  -  Assessore regionale al bilancio: "decisione che rinvia tutto alla consulta, un passo indietro mi auguro per farne due in avanti"."Rispetto fino in fondo la giustizia e la decisione del Tribunale di Venezia che rinvia alla Corte Costituzionale il contenzioso rispetto alla tesoreria unica. Un piccolo passo indietro perché, come si legge nella sentenza, la questione riguarda Stato e Regione. Mi auguro che a questo piccolo passo indietro ne corrispondano due in avanti nel momento in cui si esprimerà la Consulta".
Continua a leggereTesoreria unica, Zaia: incomprensibile scelta Unicredit, valutiamo rescissione contratto
Mercoledi 29 Febbraio 2012 alle 19:41 Luca Zaia, Regione Veneto   -    "Apprendo in questo momento e  con vivo stupore della scelta di Unicredit di aderire alle richieste del  Governo Monti. Una scelta assolutamente non condivisibile". Così il  presidente Luca Zaia interviene sulla decisione del tesoriere regionale,  Unicredit Banca, di ignorare la diffida della Regione del Veneto a  trasferire alla tesoreria unica nazionale le proprie risorse in  giacenza. "Siamo di fronte a un vero e proprio esproprio centralista - prosegue Zaia - attuato da un Governo che sta calpestando ogni minima regola costituzionale riguardante il federalismo e l'autonomia".			
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			Luca Zaia, Regione Veneto   -    "Apprendo in questo momento e  con vivo stupore della scelta di Unicredit di aderire alle richieste del  Governo Monti. Una scelta assolutamente non condivisibile". Così il  presidente Luca Zaia interviene sulla decisione del tesoriere regionale,  Unicredit Banca, di ignorare la diffida della Regione del Veneto a  trasferire alla tesoreria unica nazionale le proprie risorse in  giacenza. "Siamo di fronte a un vero e proprio esproprio centralista - prosegue Zaia - attuato da un Governo che sta calpestando ogni minima regola costituzionale riguardante il federalismo e l'autonomia".			
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			Tesoreria unica enti locali: la Regione ricorre ai tribunali
Lunedi 27 Febbraio 2012 alle 14:35 Regione Veneto - Impugnazione avanti la Corte Costituzionale, ricorso al Tribunale di Venezia ed ora anche diffida all'Unicredit Banca di trasferire le proprie risorse alla tesoreria unica nazionale: la Regione del Veneto si muove su tutti i fronti possibili per impedire quella che il presidente Luca Zaia definisce "una appropriazione indebita dello Stato a danno delle Regioni e degli Enti locali". La nota questione riguarda l'applicazione dell'articolo 35 del decreto legge dello scorso 24 gennaio che prevede l'estensione del regime di tesoreria unica a tutti gli enti territoriali e l'obbligo di versare entro dopodomani, mercoledì 29 febbraio, il 50 per cento delle disponibilità liquide esigibili depositate presso le proprie tesorerie a quella unica statale al 24 gennaio scorso.			
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			Regione Veneto - Impugnazione avanti la Corte Costituzionale, ricorso al Tribunale di Venezia ed ora anche diffida all'Unicredit Banca di trasferire le proprie risorse alla tesoreria unica nazionale: la Regione del Veneto si muove su tutti i fronti possibili per impedire quella che il presidente Luca Zaia definisce "una appropriazione indebita dello Stato a danno delle Regioni e degli Enti locali". La nota questione riguarda l'applicazione dell'articolo 35 del decreto legge dello scorso 24 gennaio che prevede l'estensione del regime di tesoreria unica a tutti gli enti territoriali e l'obbligo di versare entro dopodomani, mercoledì 29 febbraio, il 50 per cento delle disponibilità liquide esigibili depositate presso le proprie tesorerie a quella unica statale al 24 gennaio scorso.			
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