Il caso Eluana Englaro
Venerdi 21 Maggio 2010 alle 14:21di Sara Isabella Patuzzo*Â Â
La storiaÂ
Eluana Englaro si trovava in stato vegetativo permanente da ormai 17 anni. Fin da subito il padre Beppino si è fatto portavoce della volontà , che Eluana aveva espresso in precedenza, di non voler essere tenuta in vita in modo artificiale se mai si fosse trovata in una situazione simile, come purtroppo le è accaduto. Questa volontà di Eluana è stata accertata da una legittima inchiesta, avendo voluto Beppino far rispettare i desideri della figlia passando per la via del sistema giudiziario.
I processi sono durati molti anni, fino alla sentenza definitiva della Corte d'Appello di Milano (9 luglio 2008) che ha dato ragione a Beppino Englaro, autorizzando la sospensione dei trattamenti per Eluana.
Continua a leggereTestamento biologico o ideologico?
Venerdi 7 Maggio 2010 alle 00:07di Sara Patuzzo (nella foto)*Â
Il 26 marzo il Senato della Repubblica ha approvato il disegno di legge Calabrò sul testamento biologico, intitolato "Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento".
Il disegno di legge è stato blindato dalla maggioranza, che non ha accolto nessun emendamento proposto dall'opposizione.
Il testo, poi trasmesso alla Camera dei Deputati il 31 marzo 2009, è tutt'oggi in fase di discussione parlamentare.
Continua a leggereTestamento biologico e diritti civili, il 22
Sabato 20 Marzo 2010 alle 00:58
Lunedì 22 marzo 2010 alle ore 18 presso i Chiostri di Santa Corona si svolgerà un Convegno pubblico sul tema:
"Testamento biologico e diritti civili oggi in Italia"
Parteciperanno all'incontro:
Felice Casson - Senatore della Repubblica
Daniela Sbrollini - Deputato al Parlamento
Claudio Rizzato - Consigliere Regionale
Coordinatore dell'incontro:
Luigi Creazzo - responsabile Diritti e Nuova cittadinanza del PD Veneto
Il Convegno, organizzato dall'Associazione Olof Palme - il gruppo di esponenti del Partito Democratico vicentino più legati alle esperienze politiche e di governo delle grandi socialdemocrazie nordiche e alle idealità del Socialismo europeo - intende fare il punto sulla controversa questione del testamento biologico proprio in questi giorni in discussione presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
La vicenda Englaro, nella sua drammaticità e disumanità , deve essere di insegnamento. L'Associazione Olof Palme ricorda che già la Corte Costituzionale ha scolpito con parole nette in una sentenza del 1989 che "il principio supremo della laicità dello Stato è uno dei profili della forma di Stato delineata dalla Carta Costituzionale".
Laicità significa che nessuna convinzione religiosa o morale può venire imposta per legge da un gruppo di persone - ancorché esteso - alla totalità dei cittadini. E questo vale soprattutto per le tematiche relative alla parte finale della vita così come per altre questioni relative ai "diritti civili": dalle "Unioni di fatto" alla lotta alle discriminazioni delle persone omosessuali, dalla procreazione assistita alla ricerca sulle cellule staminali etc. Sul testamento biologico occorre una buona legge e una buona legge è una disciplina che preservi la libertà di scelta del cittadino e il suo diritto all'autodeterminazione. Il morire - come ha affermato giustamente Umberto Veronesi - fa parte del corpus fondamentale dei diritti individuali e non può essere in alcun modo e per nessuna ragione espropriato.
Nella proposta di legge confezionata dal Centro-Destra la DAT - Dichiarazione Anticipata di Trattamento - è priva di carattere vincolante per il medico ed esclude nei casi di stato vegetativo permanente l'interruzione della nutrizione e dell'idratazione artificiali in quanto forme di sostegno vitale anziché di trattamento terapeutico. Si tratta di una impostazione totalmente contraria all'art. 32 della Costituzione italiana così come alla Convenzione di Oviedo ratificata dall'Italia nonché a numerose pronunce giurisprudenziali che sanciscono tassativamente che nessun cittadino può essere sottoposto a trattamenti sanitari senza il suo consenso debitamente informato. Sulla propria vita decide solo chi la vive e nessun altro. Occorre dunque battersi affinché la legge che il Parlamento voterà non sia contraria ai principi costituzionali e non assecondi situazioni disumane di intensificazione intollerabile delle sofferenze dei malati terminali in stato vegetativo permanente.
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Testamento biologico:Variati contro dg Ulss
Mercoledi 9 Dicembre 2009 alle 22:21
Testamento biologico, il sindaco Variati contro i dg delle Ulss vicentine che si sono dichiarati a favore: "Le loro affermazioni hanno un sapore ragionieristico"
Al sindaco di Vicenza Achille Variati non sono piaciute le affermazioni dei direttori generali delle quattro Ulss vicentine riportate sulla stampa locale a proposito del loro appoggio all'introduzione del testamento biologico: "Hanno un sapore ragionieristico - ha aggiunto Variati -. Il silenzio dei dg sarebbe stato più apprezzato".
Il sindaco di Vicenza - che aveva già espresso la propria personale contrarietà al biotestamento - ha inoltre fatto sapere che arriveranno a breve i risultati degli approfondimenti di cui ha incaricato una commissione tecnica con particolare riferimento agli aspetti giuridici, regolamentari, organizzativi ed economici che vengono interessati dall'introduzione di un registro pubblico per i testamenti biologici.
Una commissione per il Comune di Vicenza
Martedi 20 Ottobre 2009 alle 21:55Comune di Vicenza
Testamento biologico: il sindaco nomina una commissione tecnica
Il sindaco ha costituto una commissione tecnica di esperti comunali con il compito di proporre le procedure per "l'istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari - testamento biologico". La commissione sarà presieduta dal direttore generale del Comune, Simone Vetrano e sarà composta da funzionari dei settori anagrafe, servizi sociali e avvocatura.
"Ho voluto così dar seguito - dichiara Variati - alla recente mozione votata dal consiglio comunale, anche se ritengo che, in assenza di normativa, non sarà semplice individuare le strade concretamente percorribili. Quando i tecnici mi avranno fornito tutti gli elementi necessari, deciderò in che modo procedere".
Testamento laico
Mercoledi 30 Settembre 2009 alle 18:41L'altro giorno il consiglio comunale di Vicenza ha votato una mozione per la creazione di un registro sul quale i cittadini possano lasciare le proprie disposizioni in materia di testamento biologico: una sorta di sportello in cui conservare, a futura memoria, le dichiarazioni su quali trattamenti si è disposti ad accettare in caso di malattia grave e quali, invece, si intende rifiutare.
A parte il fatto che la fattibilità dell'iniziativa è tutta da verificare, visto che la materia non è di competenza comunale e che una legge specifica ancora non c'è, quello che colpisce è un altro punto. Più di qualcuno, tra i consiglieri, si è detto contrario alla mozione in quanto cattolico. A cominciare dal sindaco Variati, che non era presente al dibattito in consiglio ma ha voluto comunque precisare la propria posizione. "Non esiste un diritto a morire perché la vita nessuno se l'è data e dunque nessuno ne è padrone", ha spiegato. "Il dono della vita è inviolabile e indisponibile", ha aggiunto subito dopo, esplicitando che lui avrebbe votato no alla mozione.
La posizione della Chiesa sull'argomento la conosciamo tutti. E dunque la posizione del cattolico Variati (e di altri, come il pidiellino Meridio), non è certo una sorpresa. Ma, da cattolico, io mi domando se si possa passare con tanta facilità dal piano delle convinzioni personali a quello delle iniziative politiche. Mi spiego: posso concordare con Variati sul fatto che la vita sia un dono inviolabile, ma non credo che questo possa essere imposto a qualcuno per legge. E non vedo contraddizione tra l'essere cattolici e il votare a favore di un provvedimento che lascia a ciascuno libertà di scelta su una delle materie più private e personali che ci possano essere. Così come non vedo contraddizione, tanto per fare un esempio, tra l'essere cattolici - e quindi essere "privatamente" contrari al divorzio - ed essere favorevoli all'esistenza di una legge che consenta il divorzio.
Variati contrario al testamento biologico
Martedi 29 Settembre 2009 alle 16:26Comune di Vicenza
Il sindaco Variati sul testamento biologico: "Personalmente sono contrario. Come sindaco rispetto l'invito del consiglio comunale, ma dovrò approfondire la materia"
In riferimento alla discussione e approvazione in consiglio comunale della mozione sull' "istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari - testamento biologico", il sindaco Achille Variati precisa di non essere stato in aula per un impegno precedentemente preso e non per aver voluto evitare il voto, peraltro non esplicitamente previsto per la seduta di ieri.
A questo proposito, chiarendo pubblicamente la sua posizione non avendo potuto farlo ai microfoni consiliari, dichiara: "Il voto di ieri sera è di natura culturale più che politica. E' un invito al sindaco che non ha una conseguenza di natura amministrativa, tanto più che una normativa nazionale sull'argomento ancora non c'è. Gli schieramenti in ambiti come questo poco contano, perchè valgono soprattutto le convinzioni personali e i riferimenti valoriali. Ieri non ho potuto esprimermi in consiglio comunale perchè ero assente. Lo faccio oggi, chiarendo che, per quelle che sono le mie convizioni, non esiste un diritto a morire perché la vita nessuno se l'è data e dunque nessuno ne è padrone. Il dono della vita è inviolabile e indisponibile. Queste sono le mie convinzioni e se fossi stato presente in aula avrei votato contro la mozione. Da sindaco, tuttavia, mi muovo nella laicità della mia posizione: il consiglio comunale a maggioranza mi invita ad istituire un registro su questa materia e io, dovendo considerare questa posizione, farò una serie di approfondimenti tecnici, giuridici e amministrativi. Non intendo tuttavia emettere alcun provvedimento che abbia solo un valore simbolico e che non sia assolutamete chiaro nelle sue conseguenze per i cittadini. Ora non ho le idee chiare, avrò bisogno di studiare la materia, anche perchè i confini tra il rifiuto dell'accanimento terapeutico e l'eutanasia passiva sono francamente molto sottili".