Variati contrario al testamento biologico
Martedi 29 Settembre 2009 alle 16:26 | non commentabile
Comune di Vicenza
Il sindaco Variati sul testamento biologico: "Personalmente sono contrario. Come sindaco rispetto l'invito del consiglio comunale, ma dovrò approfondire la materia"
In riferimento alla discussione e approvazione in consiglio comunale della mozione sull' "istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari - testamento biologico", il sindaco Achille Variati precisa di non essere stato in aula per un impegno precedentemente preso e non per aver voluto evitare il voto, peraltro non esplicitamente previsto per la seduta di ieri.
A questo proposito, chiarendo pubblicamente la sua posizione non avendo potuto farlo ai microfoni consiliari, dichiara: "Il voto di ieri sera è di natura culturale più che politica. E' un invito al sindaco che non ha una conseguenza di natura amministrativa, tanto più che una normativa nazionale sull'argomento ancora non c'è. Gli schieramenti in ambiti come questo poco contano, perchè valgono soprattutto le convinzioni personali e i riferimenti valoriali. Ieri non ho potuto esprimermi in consiglio comunale perchè ero assente. Lo faccio oggi, chiarendo che, per quelle che sono le mie convizioni, non esiste un diritto a morire perché la vita nessuno se l'è data e dunque nessuno ne è padrone. Il dono della vita è inviolabile e indisponibile. Queste sono le mie convinzioni e se fossi stato presente in aula avrei votato contro la mozione. Da sindaco, tuttavia, mi muovo nella laicità della mia posizione: il consiglio comunale a maggioranza mi invita ad istituire un registro su questa materia e io, dovendo considerare questa posizione, farò una serie di approfondimenti tecnici, giuridici e amministrativi. Non intendo tuttavia emettere alcun provvedimento che abbia solo un valore simbolico e che non sia assolutamete chiaro nelle sue conseguenze per i cittadini. Ora non ho le idee chiare, avrò bisogno di studiare la materia, anche perchè i confini tra il rifiuto dell'accanimento terapeutico e l'eutanasia passiva sono francamente molto sottili".