No alibi: Berlusconi punisca i responsabili!
Giovedi 4 Marzo 2010 alle 23:19Destra Libertaria   Â
La Segreteria Nazionale di Destra Libertaria,
premesso e sottolineato che i Coordinamenti Regionali del PDL non si sono mai riuniti per approvare le liste dei candidati regionali, come previsto nello statuto;
nel tentativo di salvaguardare la dignità e i diritti dell'elettorato del Popolo della Libertà ,
invita il Presidente Berlusconi ad individuare e a sanzionare i responsabili che hanno causato l'esclusione delle liste nelle regioni Lazio e Lombardia.
Per Info: Luciano Buonocore 3356637605
(Membro Direzione Nazionale PdL, Fondatore PdL, Segretario Nazionale Destra Libertaria)
Salta il piano casa ed il condono edilizio
Mercoledi 3 Febbraio 2010 alle 13:49
Gli emendamenti al decreto legge Milleproroghe, sul condono edilizio e sul piano casa sono stati dichiarati inammissibili in commissione Affari costituzionali del Senato. Lo ha annunciato Carlo Vizzini, presidente della Commissione spiegando che le proposte riguardano questioni "non omogenee alla materia e prive dei requisiti di necessità e urgenza".
In altre parole è stato rilevato che questa decisione è giunta anche per evitare "la trasformazione di un decreto legge in una sorta di omnibus con ingresso libero".
Va quindi ricordato in proposito che negli ultimi giorni dell'anno la maggioranza aveva inserito nel puzzle del Milleproroghe proprio le due normative.
In particolare, il centrodestra si era occupato del piano casa, voluto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che tanto fatica ad essere varato e applicato in molte Regioni. E la proposta di modifica prevedeva che le "misure per il rilancio dell'economia attraverso l'attività edilizia (frutto dell'intesa con le Regioni dell'aprile scorso), possano prevedere con paletti temporali, interventi di trasformazione edilizia e territoriale, in particolare mediante il riconoscimento di forme di incentivazione volumetrica e di semplificazione, anche in deroga alle norme e agli strumenti di pianificazione vigenti in materia territoriale e urbanistica".
Ma oggi la scure delle inammissibilità ha, comunque, quasi dimezzato le proposte di modifica presentate dai gruppi parlamentari al dl Milleproroghe. Il presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama ha infatti spiegato che sono stati ritenuti "inammissibili oltre 300 emendamenti dei circa 650 presentati e questo nel rispetto delle direttive rigorosissime date dal presidente del Senato".
Tra gli emendamento non ammessi c'è anche la norma per Eutelia. Mentre è rientrata nel dl la proroga degli sfratti.
Quanto ai tempi, Carlo Vizzini ha precisato che si resta in attesa del parere della Commissione Bilancio sulle coperture. "Speriamo - ha detto - di avviare mercoledì in notturna le sedute che porteranno all'approvazione entro la fine della settimana, in modo da trasmettere il decreto in aula per la settimana prossima. Ovviamente il termine per la presentazione degli emendamenti per l'aula è stato prorogato".
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Zaia e Galan, amici ... nemici
Domenica 24 Gennaio 2010 alle 01:13Redazione di VicenzaPiù  Â
Zaia: ''Il Veneto sarà il laboratorio del federalismo fiscale''
Galan: ''Lascio un Veneto di imprenditori coraggiosi e sindaci non conformisti''
Doppio e quasi contemporaneo intervento ieri, sabato a Venezia e a Tessera del precedente Governatore e del contrastato candidato del centro destra.
Ecco i contenuti, in sintesi, dei 2 interventi.
Luca Zaia, il ministro dell'Agricoltura ed esponente della Lega Nord, candidato Governatore del Veneto dal centrodestra, ieri, in occasione della presentazione del candidato sindaco di Venezia, il collega di governo Renato Brunetta (Pdl)Â ha dichiarato:
"Lo slogan 'prima il Veneto' significa che questa regione dovrà essere la prima sul fronte del federalismo fiscale, dovrà diventare il laboratorio del federalismo nel nostro Paese", aggiungendo che "prima il Veneto vuol dire applicare subito i decreti sul federalismo fiscale. Ma dire che prima vengono i veneti è scritto nella Costituzione non è lo 'Zaia pensiero' e non prevede discriminazioni, sta a dire che i cittadini veneti, anche gli immigrati regolari che hanno la cittadinanza italiana, avranno tutti gli stessi diritti e gli stessi servizi. Noi siamo per l'integrazione degli immigrati in regola", quasi a voler smorzare le polemiche seguite a sue prevedenti dichiarazioni in cui si poteva supporre una componente discriminatoria nei confronti dei 'non veneti' in senso più lato.
L'attuale governatore del Veneto, Giancarlo Galan (Pdl), al convegno organizzato all'Alenia di Tessera da Confindustria Venezia e Unindustria Treviso sul futuro dei mercati nel 2010 ha, quasi in contemporanea stilato, dopo aver rinunciato a malincuore alla nuova candidatura e sia pure con la promessa da parte di Silvio Berlusconi di un importante ruolo ministeriale dopo le regionali, un quasi ‘testamento' politico della sua azione da Governatore della regione per 3 mandati consecutivi: "Il Veneto che verrà non potrà che essere il Veneto dell'innovazione continua, dei cambiamenti, di coloro che sanno di essere degli apripista, degli sperimentatori a tutto campo e questo a loro rischio e pericolo ...Il Veneto che lascio da presidente della Regione è il Veneto degli imprenditori coraggiosi e dei sindaci non conformisti ... Il Veneto degli imprenditori capaci di far compiere balzi in avanti sul piano culturale alle proprie aziende e quindi forti al punto di poter vincere le sfide dell'economia globalizzata. E accanto a questo Veneto, c'e' quello di tanti giovani politici e amministratori che non si limitano a coltivare il proprio orticello - ha aggiunto Galan con qualche chiaro sottinteso -, ma che, nel rompere le regole, sanno guardare 'oltre il giardino', oltre i limiti del più pericoloso e ottuso localismo. Questo Veneto, tra l'altro avra' sempre più bisogno di fare affidamento sulla cultura, su tutto ciò che può favorire e aumentare le possibilità di confrontarsi con le avanguardie creative, tecnologiche, produttive più che avanzate sugli scenari internazionali ... Il Veneto che verrà non potra' che essere il Veneto dell'innovazione continua, dei cambiamenti, di coloro che sanno di essere degli apripista, degli sperimentatori a tutto campo e questo a loro rischio e pericolo - ha concluso Galan -. Rischi e pericoli che a volte ti costringono a fermarti, a prendere fiato, non di sicuro a bloccarti per sempre, perché sarà talmente elevata la tensione raggiunta, sarà talmente forte il sapere accumulato, l'esperienza acquisita, che il cambiamento non potrà che esserci e dare i propri frutti. Tutto cambierà ancora e di più nel prossimo decennio, che vorremmo si concludesse con l'assegnazione a Venezia e al Veneto delle Olimpiadi, a suggello di una delle più straordinarie trasformazioni economiche, sociali e culturali vissute in Europa".
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Il nostro critico: 2009, anno di delusioni
Sabato 9 Gennaio 2010 alle 08:31Articolo pubblicato sul numero 177 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 1 euro e da domani nei punti di distribuzione in città elencati nel box a destra.
Dalle polemiche sul Presidente del Consiglio al "meno peggio" Variati, intervista a Giuliano Corà su dodici mesi avari di soddisfazioni: "Ma la città è meglio della sua classe dirigente"
Insegnante alle scuole elementari, traduttore, autore di articoli e pubblicazioni che spaziano dall'attualità alla letteratura, Giuliano Corà è noto ai nostri lettori soprattutto come critico cinematografico. Questa volta abbiamo pensato di chiedergli qualcosa di diverso, scegliendolo come osservatore per un bilancio sull'anno appena concluso e su quello che si sta aprendo. Cominciando dagli eventi da ricordare del 2009 italiano.
Continua a leggereCitylights riflette sull'aggressione al premier
Martedi 5 Gennaio 2010 alle 12:43Comune di Vicenza
Citylights, il mensile del Comune di Vicenza riflette sull'aggressione a Berlusconi. In copertina un collage di souvenir: "Immagini di bellezza contro il fanatismo"
Una copertina in stile anni '50, dietro il grande titolo "Da Vicenza con amore", per riflettere sull'aggressione di dicembre al presidente del Consiglio. La prima uscita del 2010 di Citylights, mensile edito dal Comune di Vicenza, dedica la cover, l'editoriale e l'articolo principale di doppia pagina a una riflessione critica sull'atto con cui si è chiuso il 2009 italiano.
Proponendo, come spiega l'editoriale, «Un collage di cartoline, ninnoli e immagini d'altri tempi per augurare, nel nome della bellezza di simboli e monumenti d'Italia e d'Europa, pronta guarigione a un Paese che si è preso una brutta malattia: il fanatismo. Souvenir "leggeri", gentili, inoffensivi, amorevolmente conservati come in questa copertina quasi anni '50, contro il souvenir pesante, aggressivo, mortifero che ha brutalmente colpito il presidente del Consiglio dei Ministri». Una scelta per riaffermare il valore "alto" dei simboli d'Italia e d'Europa: «Da uno di quei simboli, la riproduzione del Duomo di Milano, il presidente del Consiglio è stato colpito. Ma quei monumenti sono monumenti a ben altro: storia, identità , bellezza, orgoglio. Valori positivi di comunità e nazioni. E così vanno celebrati. A tutti un buon 2010: da Vicenza, splendida città d'Europa, con amore».
All'interno Citylights offre una riflessione - nel pezzo principale - sulla lunga storia di attentati alla vita dei "principi", sulle caratteristiche delle figure degli attentatori, sul significato e le conseguenze delle aggressioni ai leader: eventi "traumatici" per popoli e nazioni, che drammatizzano la storia.
Doppia pagina anche per un "regalo" inedito ai lettori vicentini: la riproduzione di una splendida tavola dei Commentari di C. Giulio Cesare, illustrati da un giovanissimo Andrea Palladio, per gentile concessione del Cisa che ha appena completato la digitalizzazione dell'opera del 1575.
Il messaggio del Presidente Napolitano
Venerdi 1 Gennaio 2010 alle 18:12Redazione di VicenzaPiù         Â
Contro la crisi coraggio e riforme
Nel 2010 a rischio soprattutto l'occupazione
Forti richiami nel messaggio di fine anno di Giorgio Napolitano, il quarto del Settennato, che ha ricordato come l'Italia non è ancora fuori dalla crisi economica anche se ha provato, pur non abbastanza, a trasformare le difficoltà in una occasione per creare un Paese più forte. Un insieme di coraggio, riforme economiche e sociali, equità , più cura per chi subisce i danni più gravi, cioè i ceti deboli e il Mezzogiorno, è quello che occorre, insieme alle riforme istituzionali e della giustizia, che "non possono essere ancora tenute in sospeso, bloccate da un clima di sospetto" e alla riforma del fisco e degli ammortizzatori sociali.
Il presidente della Repubblica ha parlato 19 minuti, 4 più dell'anno scorso, invitando con severità ad avere fiducia e speranza nelle capacità di maggiore unione del Paese per reagire alle difficoltà , tra cui quelle dei giovani, dei ricercatori, di quelli che cercano lavoro o occasioni formative, perché "non possiamo permetterci - ha detto il Capo dello Stato - che si scoraggino".
Sul disagio sociale vissuto da famiglie, donne e lavoratori, nel 2010, secondo il Presidente, è soprattutto a rischio ulteriore l'occupazione con centinaia di migliaia di lavoratori che, con "tutele deboli o inesistenti", hanno già perso l'occupazione.
Napolitano, dopo aver denunciato le condizioni dei detenuti che vivono in carceri che è un eufemismo definire non adeguate, ha spesso fatto riferimento alla Solidarietà , di cui l'Italia è ricca, come si è visto nell'assistenza ai terremotati abruzzesi, nella vicinanza ai familiari dei caduti in Afghanistan, nel volontariato, ma che deve ispirare anche l'accoglienza ai lavoratori immigrati e ai rifugiati in fuga da guerre e persecuzioni.
Le esigenze di maggior sicurezza "non possono far abbassare la guardia contro razzismo e xenofobia, né possono esser fraintese e prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni". Ne va della "qualità civile della vita" nel nostro paese, per cui "é necessario che si riscoprano e riaffermino valori troppo largamente ignorati e negati negli ultimi tempi: rispetto dei propri doveri, sobrietà negli stili di vita, attenzione e fraternità verso gli altri, rifiuto intransigente della violenza".
In parallelo ai temi sociali il Presidente ha affrontato quelli della politica: "Abbiamo vissuto mesi molto agitati sul piano politico" ma non c'è stata paralisi completa per la reazione della società , perciò "guardiamo con più fiducia di un anno fa" alla crisi e alla possibilità di realizzare le riforme non più rinviabili. Quella del fisco è "assolutamente cruciale, non si può fare con rattoppi, ma con analisi e una proposta d'insieme" e insieme si deve affrontare "il problema durissimo del debito pubblico".
Quelle della Costituzione e della giustizia servono per "un più efficace funzionamento dello Stato e non possono essere bloccate da un clima di sospetto fra le forze politiche e da opposte pregiudiziali", anche se è necessario seguire le procedure previste dalla stessa Costituzione ed è "essenziale" che ci sia un "rinnovato ancoraggio" ai principi nazionali e che "siano sempre garantiti equilibri fondamentali tra governo e Parlamento, tra potere esecutivo e legislativo e istituzioni di garanzia, e che ci siano regole in cui debbano riconoscersi gli schieramenti sia di governo sia di opposizione".
Napolitano, dopo, aver rinnovato la condanna dell'aggressione a Silvio Berlusconi e l'impegno ad operare per "attenuare le tensioni", ha detto: "E' mio dovere. Come lo è realizzare una maggiore unità della nazione: un impegno che richiede ancora tempo e pazienza, ma da cui non desisterò".
"I cittadini italiani in tempi difficili come quelli attuali - ha concluso - hanno bisogno di maggiore serenità e a questo bisogno devono corrispondere tutti coloro che hanno responsabilità elevate nella politica e nella società . Serenità e speranza che sento di potervi trasmettere oggi con il mio augurio per il 2010".
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Toffanin: Berlusconi nonno di un vicentino
Mercoledi 30 Dicembre 2009 alle 13:29
Il settimanale Chi, da oggi in edicola, anticipa in esclusiva che Silvio Berlusconi diventerà di nuovo nonno e nonno di un ‘vicentino' grazie a Silvia Toffanin, giornalista professionista di Marostica nel Bassanese, ex letterina, conduttrice di Verissimo su canale 5 e dal 2001 compagna di Pier Silvio, vicepresidente Mediaset e primo figlio maschio del premier.
Silvia (nome predestinato?) vive con Piersivio (certo che districarsi tra i vari Silvio e similari non è facile per il ... cronista, n.d.r.) da 1 anno e ora, come scrive il settimanale ben informato della famiglia Berlusconi, è al quarto mese di gravidanza.
La notizia è stata finora top secret per tutti meno che la famiglia e gli amici più vicini per una scelta di stile, come spiega il settimanale.
E', infatti, noto che la coppia ha sempre vissuto il più possibile lontano dai clamori della ribalta per gli aspetti del loro rapporto..
Su facebook fan inconsapevoli del premier
Martedi 15 Dicembre 2009 alle 17:51Adico
ADICO: sono milioni gli utenti di Facebook a sostenere, a loro insaputa, Berlusconi
"Centinaia di migliaia gli utenti di Facebook si sono trovati, a loro insaputa, iscritti a pagine che manifestano solidarietà e vicinanza a Silvio Berlusconi" fanno sapere dalla segreteria dell'ADICO.
Il caso più significativo riguarda il social network a cui due milioni di persone avevano aderito ad una campagna per il terremoto in Abruzzo e che, da un momento all'altro si sono trovati "iscritti" a una pagina completamente diversa "Solidarietà a Silvio Berlusconi" o quella di "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia".
Intanto gli utenti di Facebook non ci stanno ed invitano gli altri a lasciare il social network.
"Scambiare nome ai gruppi più numerosi in favore del Presidente del Consiglio è un atto illegale e mistificante che non deve ripetersi" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, che continua: "Facebook, MySpace, Badoo, LinkedIn, i social network più frequentati possono trasformarsi in miniere d'oro e pericolose per gli hacke
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Ginato commenta l'accordo PDL-Lega
Venerdi 16 Ottobre 2009 alle 17:51Partito Democratico Vicenza
"Sembra proprio che alla fine, dopo duri proclami e rivendicazioni di autonomia, il Presidente Galan svenderà il Veneto per una poltrona da ministro. Il suo silenzio di fronte alle notizie che arrivano da Roma pone finalmente fine ad un teatrino che è durato anche troppo e conferma che il baratto è avvenuto". Il segretario provinciale del PD Federico Ginato commenta così la notizia che arriva da Roma di un accordo tra Berlusconi e Bossi per candidare un leghista alla guida della Regione.
Ginato stigmatizza l'incoerenza del Governatore che "cestinate le lunghe liste di sostenitori, dimenticato il rifiuto fermo e più volte ripetuto a qualsiasi incarico compensativo, il governatore del Popolo della Libertà , con perfetta incoerenza, si appresta a lasciare la guida della Regione alla Lega. A decidere sono stati Berlusconi e Bossi mentre lui ha ottenuto quello che voleva: uno strapuntino dorato sul quale finire la propria carriera politica". Purtroppo, è una scelta che mostra, ancora una volta, quanto poco contino il Veneto e la sua gente nelle decisioni della maggioranza. Non saranno, infatti, gli iscritti veneti del PDL o della Lega a scegliere il loro candidato, ma un accordo ai vertici che nulla ha a che vedere con la trasparenza di una scelta democratica. Questa è l'autonomia che hanno in mente la destra e la lega, ma non dovevamo essere "padroni a casa nostra"?
Il Partito Democratico percorrerà una strada diversa: chiederà a chi vive e lavora in Veneto, a chi conosce e ama questa terra, di scegliere la persona che ritiene più qualificata per uscire dalla pesante crisi economica che attraversa il paese e guidare lo sviluppo di questa nostra regione troppo a lungo mal governata. Conclude Ginato: "Siamo convinti che identificare un candidato per la guida del Veneto sia una scelta che richiede un po' più di tempo rispetto a quello dedicato ad una cena a due."
Il fantasma della crescita
Venerdi 16 Ottobre 2009 alle 17:22In anteprima le ciacole di questa settimana, che potrete leggere sul numero 167 di VicenzaPiù in edicola da domani a 50 centesimi e in distribuzione gratuita a partire da domenica
Bene, bene, bene. Berlusconi sembra avercela fatta: da Washington a Bruxelles l'ottimismo e la fiducia sono diventati le nuove parole d'ordine. Il peggio è passato, la ripresa sta per arrivare, la produzione è in crescita, sarà dura ma l'economia si sta rimettendo in moto. Noi da un paio di settimane abbiamo ripreso a fare il giro del mondo del lavoro, nelle campagne come nelle industrie. E le sensazioni che abbiamo raccolto vanno nella direzione opposta: qualche segnale incoraggiante c'è, ma chi era in cassa integrazione o in mobilità c'è ancora, altri stanno per finirci, e molti stanno per terminare gli ammortizzatori sociali. Cosa succederà nei prossimi due o tre mesi, in realtà , nessuno si azzarda a dirlo.
Pare di assistere ad una di quelle situazioni tipiche dei lunghi viaggi in famiglia, con il bambino che, stanco di starsene legato ai sedili posteriori dell'auto, chiede ai genitori quanto manca, e questi che rispondono invariabilmente dieci minuti, anche quando la meta dista ancora un centinaio di chilometri. Così ce ne stiamo tutti ad aspettare che qualcosa si muova, chissà dove e chissà quando. La cosa peggiore, però, è che se anche la ripresa arrivasse, in questi due anni non è stato fatto nulla per trovare dei correttivi e per evitare di ritrovarci, tra un po' di tempo, nella stessa situazione. Solo qualche operazione di maquillage - un po' di controlli in più sulla finanza, una spruzzata di green economy -, e poi basta. Aspettiamo tutti di risalire su un treno lanciato a folle velocità , e nessuno che si chieda se ne valga la pena. Se non fosse una situazione tragica verrebbe quasi da riderci su.