Citylights riflette sull'aggressione al premier
Martedi 5 Gennaio 2010 alle 12:43 | non commentabile
Comune di Vicenza
Citylights, il mensile del Comune di Vicenza riflette sull'aggressione a Berlusconi. In copertina un collage di souvenir: "Immagini di bellezza contro il fanatismo"
Una copertina in stile anni '50, dietro il grande titolo "Da Vicenza con amore", per riflettere sull'aggressione di dicembre al presidente del Consiglio. La prima uscita del 2010 di Citylights, mensile edito dal Comune di Vicenza, dedica la cover, l'editoriale e l'articolo principale di doppia pagina a una riflessione critica sull'atto con cui si è chiuso il 2009 italiano.
Proponendo, come spiega l'editoriale, «Un collage di cartoline, ninnoli e immagini d'altri tempi per augurare, nel nome della bellezza di simboli e monumenti d'Italia e d'Europa, pronta guarigione a un Paese che si è preso una brutta malattia: il fanatismo. Souvenir "leggeri", gentili, inoffensivi, amorevolmente conservati come in questa copertina quasi anni '50, contro il souvenir pesante, aggressivo, mortifero che ha brutalmente colpito il presidente del Consiglio dei Ministri». Una scelta per riaffermare il valore "alto" dei simboli d'Italia e d'Europa: «Da uno di quei simboli, la riproduzione del Duomo di Milano, il presidente del Consiglio è stato colpito. Ma quei monumenti sono monumenti a ben altro: storia, identità , bellezza, orgoglio. Valori positivi di comunità e nazioni. E così vanno celebrati. A tutti un buon 2010: da Vicenza, splendida città d'Europa, con amore».
All'interno Citylights offre una riflessione - nel pezzo principale - sulla lunga storia di attentati alla vita dei "principi", sulle caratteristiche delle figure degli attentatori, sul significato e le conseguenze delle aggressioni ai leader: eventi "traumatici" per popoli e nazioni, che drammatizzano la storia.
Doppia pagina anche per un "regalo" inedito ai lettori vicentini: la riproduzione di una splendida tavola dei Commentari di C. Giulio Cesare, illustrati da un giovanissimo Andrea Palladio, per gentile concessione del Cisa che ha appena completato la digitalizzazione dell'opera del 1575.