Dal Molin e Serenissima, Quero: Schneck è passato all'opposizione del governo?
Venerdi 6 Maggio 2011 alle 17:10Ciambetti a Gelmini: basta a dirigenti scolastici che non rispettano leggi e storia veneta
Venerdi 22 Aprile 2011 alle 10:14"Quanto accaduto al liceo "Berto" di Mogliano Veneto è un fatto di gravità estrema: che un dirigente scolastico si appelli a norme fasciste del 1924, sorprende e lascia l'amaro in bocca". Continua a leggere
Identità, il Veneto è Serenissimo. Non leghista
Domenica 11 Ottobre 2009 alle 12:00Potete leggere questo articolo sul numero 166 di VicenzaPiù, da ieri in edicola a 50 centesimi e da oggi in distribuzione gratuita in città oppure scaricabile dal sitoÂ
Dalla polemica di Zanzotto contro la Lega un'occasione per riflettere su cosa vuol dire essere veneti. Cioè né italiani, né padani
Non abbiamo letto mai una riga del poeta Andrea Zanzotto nato a Pieve di Soligo, eppure ci sentiamo veneti almeno quanto lui. Non ne facciamo un vanto, quel che vogliamo dire è che la polemica innescata dalle sua invettiva contro la Lega Nord («È come una peste, quella... ») nel salotto televisivo dell'Infedele racchiude un problema ben più importante della schermaglia politica abilmente pianificata dal trombettiere prodiano Gad Lerner: cosa vuol dire essere veneto.
Chiagnere e fottere
Lungi da noi fare gli avvocati difensori del Carroccio. I leghisti, che vanno avanti da più di vent'anni a protestare col miraggio della "libertà " dei Veneti, sono da quindici anni al governo di questa regione e alla loro terza prova come ministri di un esecutivo a Roma, che evidentemente tanto ladrona per loro non è. A Napoli, quando uno si lamenta ma campa alla grande, si dice che "chiagne e fotte".
Serenissima a rischio svendita, galeotta fu Infracom
Giovedi 1 Ottobre 2009 alle 19:46Il debito della società è alle stelle, e gli enti locali, Provincia di Vicenza in testa, sono stufi di pagarne gli oneri. All'origine c'è il finanziamento del gruppo partecipato dal bresciano Gambari
Serenissima di nome ma non di fatto. I 182 km lungo i quali si snoda la concessione della società autostradale Brescia-Padova sono lastricati di problemi finanziari. Già , perché ormai da anni sulle autostrade italiane corre un groviglio di interessi pubblici e privati che ha perso di vista l'originaria mission per farne oggetti d'investimento, con banche, fondi e imprese che sgomitano per spartirsi la torta d'asfalto.