Ocio, il Pd e Chaplin contro le camicie verdi
Domenica 28 Febbraio 2010 alle 17:27Partito Democratico Veneto   Â
Ocio, c'è in ballo il Veneto. Il Pd arruola Chaplin contro le camicie verdi.
Al via gli spot del Partito Democratico e la campagna contro le contraddizioni della Lega.
Sicurezza, nucleare, lavoro, federalismo: la campagna elettorale del Partito Democratico prende di petto le contraddizioni della Lega Nord. Fino agli spot tv, in onda sulle emittenti televisive del Veneto, in cui arruola Charlie Chaplin contro le camicie verdi proposte dal partito di Bossi. E la parola d'ordine è un richiamo netto alla posta in gioco nelle prossime elezioni: "Ocio, c'è in ballo il Veneto".
Negli spot tv Charlot, nei panni di un poliziotto, è costretto a confrontarsi con un grottesco energumeno in camicia verde. "La sicurezza del Veneto - ricorda un cartello in stile film muto - non è una comica da camicie verdi".
Nella versione cartacea della campagna "Ocio!", il PD attua un'operazione di smascheramento delle contraddizioni leghiste su quattro temi, dedicando a ciascuno una cartolina: nucleare, lavoro, federalismo fiscale, integrazione degli stranieri. Per ciascuno, le cartoline mostrano le differenze tra le promesse leghiste e la realtà dei fatti. O tra le scelte fatte dalla Lega a Roma e le prese di posizione assunte in Veneto.
"Agli elettori - spiega Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd - diciamo "Ocio!". Perché? Perché Il Veneto è a un bivio e il 28 e 29 marzo c'è in ballo il futuro del Veneto. Se vince la Lega, il Veneto rischia di prendere una strada pericolosa, chiudendosi in se stesso e nella paura. Invece un'alternativa c'è, quella incarnata da Giuseppe Bortolussi. Ed è una strada che guarda al futuro, per costruire un Veneto protagonista in Italia e in Europa".
Negli spot Tv in onda da alcuni giorni, ad essere prese di mira sono le idee sulla sicurezza della Lega Nord. "E in particolare le ronde - spiega la Filippin - che sono state un grande fallimento della Lega, dato che nemmeno nei suoi comuni è riuscita a realizzarle. Ma che sono un simbolo del modo leghista di fare politica: annunci tanti, contraddizioni molte, fatti pochi. Il Veneto merita di meglio".
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Per vedere gli spot tv della campagna OCIO
Per vedere i materiali di comunicazione del Partito Democratico Veneto
Pd leale e corretto sulla raccolta firme
Sabato 27 Febbraio 2010 alle 22:03Partito Democratico Veneto  Â
Filippin: Pd leale e corretto sulla raccolta firme. Ora la sfida continua
Rosanna Filippin, segretario regionale del Partito Democratico, interviene sul tema della raccolta firme per le elezioni regionali e sul mancato raggiungimento del numero necessario da parte di Liga Veneto Autonomo e Lista Bonino. "La campagna elettorale è una battaglia impegnativa. Ci siamo impegnati lealmente e, naturalmente, nel pieno rispetto delle regole per aiutare la raccolta di firme degli alleati che avevano maggiori difficoltà , convinti che la presenza nella coalizione di forze non organiche al centrosinistra classico fosse un valore aggiunto. Abbiamo fatto tutto il possibile. Purtroppo non è stato sufficiente. Ora però la sfida continua. C'è il futuro del Veneto in ballo: è chi non vuole un Veneto a guida leghista ha solo una scelta da fare. Votare e far votare Giuseppe Bortolussi".
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Veneto svenduto alla Lega, PDL spaccato
Martedi 23 Febbraio 2010 alle 18:25Partito Democratico Vicenza
Filippin: «La spaccatura del Pdl è l'effetto della svendita del Veneto alla Lega Nord. I moderati non tollerano l'estremismo egemonico del Carroccio»
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«Ora anche il gran capo Giancarlo Galan ammette la realtà che tutti hanno davanti agli occhi da tempo. La svendita del Veneto alla Lega Nord ha spaccato il Pdl in Veneto, che ora non riesce a trovare spazio soffocato dall'egemonia leghista, si sfibra in correnti che come unico punto di riferimento hanno questo o quel leader locale del Pdl - commenta il segretario regionale del Partito Democratico Rosanna Filippin dopo la sfuriata di Galan contro le lotte intestine nel Pdl trevigiano -. Le posizioni estremiste ed egemoniche all'interno della coalizione della Lega Nord stanno creando crisi di rigetto fra i moderati del Pdl, che non hanno gradito neppure il metodo della scelta, poiché il candidato Zaia è stato deciso a Milano e Roma, lontano dal Veneto e dagli interessi dei veneti. E' naturale che il mal di pancia all'interno del Pdl veneto affiori. Ora Galan sta cercando di chiudere il recinto, ma i buoi sono già scappati». «Lo ricordo ancora un volta: Bortolussi è il candidato scelto dai veneti, ed ha le carte in regola per fornire una valida alternativa per i moderati veneti contro l'estremismo della Lega» conclude Filippin.
Continua a leggereBortolussi scelto dai veneti, Lega è lombarda
Lunedi 22 Febbraio 2010 alle 19:51Partito Democratico Veneto  Â
Filippin replica a Ciambetti: "Bortolussi scelto dai veneti. Nella Lega comandano solo i lombardi"
"In Veneto il candidato del centrosinistra è stato scelto dai veneti, ed è quindi naturale che ci sia una campagna del Pd nazionale con il segretario Bersani parallelamente ad una del Pd veneto a sostegno di Bortolussi. La Lega non ha questi problemi: decidono tutto a Roma e Milano, anche per il Veneto, e quindi non hanno bisogno di due manifesti, perché è sempre la Lega Lombarda a comandare, come dimostra il timbro con la scritta "Bossi" sul simbolo della Lega".
Così il segretario regionale del Partito Democratico Rosanna Filippin risponde alle critiche del leghista Ciambetti sui manifesti di Bersani e di Bortolussi in Veneto.
"Assieme alla risposta, rivolgo anche una domanda a Ciambetti - conclude Rosanna Filippin -. Chi comanderà in Veneto in caso di vittoria della Lega? La faccia pulita e patinata da pagine e pagine di spot elettorali travestiti da interviste su pubblicazioni pagate dai contribuenti del candidato-ministro Zaia, oppure la Lega di Gentilini e Borghezio che ogni giorno minacciano pulizie etniche contro chi non la pensa come loro?".
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Filippin: No al nucleare in Veneto
Martedi 9 Febbraio 2010 alle 18:06Partito DemocraticoÂ
«No al nucleare in Veneto. È pericoloso, costoso e presenta troppi problemi irrisolti»
Filippin: «Fra i dirigenti leghisti regna la confusione più assoluta su un tema fondamentale per il futuro del Veneto»
Padova - «Il referendum sul nucleare? Bisognerebbe farlo fra i dirigenti del Carroccio, per capire cosa pensano di un tema così importante per il futuro del Veneto. Per ora regna la confusione più assoluta nelle fila della Lega».
È il commento del segretario regionale del Partito Democratico Rosanna Filippin sullo scontro sul nucleare all'interno della Lega Nord. «La Lega Lombarda con Calderoli spinge per il nucleare, la Lega Veneta con Zaia risponde con un no secco e Gobbo, il segretario veneto del Carroccio, non sapendo più che pesci pigliare, propone il referendum per scaricare la responsabilità sui cittadini - prosegue la Filippin -. In questo modo la Lega conferma ancora una volta la sua doppia faccia, anzi tripla. Ci sarebbe da ridere, se non si stesse parlando di una grave ipoteca sul futuro del nostro territorio, gestita dalla Lega con imbarazzante superficialità ».
«La nostra posizione è nota e rimane ferma: in questo momento la tecnologia nucleare non è sicura, è costosa e presenta gravi problemi irrisolti come lo smaltimento delle scorie - conclude Filippin -. La posizione sul nucleare della Lega, che fino ad ora ha governato in giunta regionale senza riuscire a elaborare un piano energetico, dipende invece dagli umori altalenanti dei suoi leader. Una situazione inquietante, perché sul sì o no al nucleare si gioca il futuro del Veneto, del suo territorio, della sicurezza dei suoi abitanti».
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Bortolussi (Cgia) è il candidato Pd in Veneto
Domenica 24 Gennaio 2010 alle 11:24
Bortolussi, l'uomo della partite Iva, è candidato Pd alla Regione
Il candidato che il Partito Democratico opporrà in Veneto a Luca Zaia è Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre (il mondo delle partite Iva, per intenderci, n.d.r.) e assessore comunale a Venezia nella Giunta Cacciari.
Bortolussi ha prevalso ieri sera a Torri di Quartesolo sull'altra sfidante, Laura Puppato, sindaco di Montebelluna, dopo la votazione svoltasi a Torri di Quartesolo a scrutinio segreto.
Bortolussi ha ottenuto 39 voti, Puppato 29, 2 gli astenuti.
Nel suo interevento d'apertura dell'esecutivo che ha preceduto il voto, la segretaria regionale del Pd Rosanna Filippin aveva ufficializzato l'impossibilità di un accordo con l'Udc per un candidato comune dopo che la votazione era stata spostata da giovedì scorso proprio per permettere al Pd "una riflessione conclusiva che consentisse di proporre al centrosinistra una candidatura autorevole".
Dopo l'investitura ufficiale Giuseppe Bortolussi ha dichiarato: "Adesso l'unica possibilità che abbiamo per farcela è di lavorare uniti. Anche se per qualcuno si tratta di una partita impossibile per il centrosinistra, io dico che queste sono proprio le sfide che piacciono a me".
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Paolo Franco: Il centrosinistra e le regionali
Sabato 9 Gennaio 2010 alle 15:40Paolo Franco   Â
Veneto, regionali: Paolo Franco (LN), nel centrosinistra dei due forni si annaspa
"Finché si trattava di pontificare sulla scelta dell'alleanza Lega-PdL tra Zaia e Galan, gli esponenti regionali di PD, UDC e cespugli vari, si sbizzarrivano in consigli e sentenze draconiane, prodighi di indicazioni indispensabili alla salubrità sociale e politica del Veneto, soprattutto in chiave anti-Lega. Ora, Filippin, De Poli, Calearo & C., alle prese con la ricerca di una condivisa e seria proposta politica da presentare al popolo del centrosinistra Veneto, annaspano senza idee né candidati".
Così il segretario provinciale di Vicenza della Lega Nord-Liga Veneta sen. Paolo Franco secondo il quale in questo "centrosinistra dei due forni, questi cosiddetti politici si seppelliscono l'un l'altro esclusivamente accomunati dal livore anti leghista. La strada di un'altra loro sonora sconfitta - rileva il sen. Paolo Franco - è proprio scritta! Prevedo che il loro elettorato, di fronte a questo vuoto, preferirà indirizzarsi verso le grandi capacità che Luca Zaia ha dimostrato negli anni di lavoro politico a favore della propria gente".
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Lanzarin (Lega) in polemica con Filippin (Pd)
Giovedi 3 Dicembre 2009 alle 18:59
Nella mattinata di ieri si sono riuniti a Padova sindaci ed amministratori per concordare delle azioni comuni da intraprendere per manifestare all'Esecutivo il grande malcontento e la difficoltà nel mantenere il bilancio all'interno del Patto di stabilità soprattutto dopo l'eliminazione dell'ICI sulla prima casa.
Tra i presenti anche Rosanna Filippin fresca coordinatrice del PD Veneto che forse sulla scia dell'entusiasmo per la nuova carica e la voglia di bella mostra, non si è risparmiata nel dare una stoccata alla Lega dichiarando in riferimento al gruppo di amministratori che stanno guidano la protesta: «Si tratta di sindaci coraggiosi, portatori di richieste legittime. La Lega impari dal loro esempio. Sono amministratori locali che hanno il coraggio di andare a battere i pugni a Roma per difendere i loro Comuni. I leghisti dovrebbero imparare da questi amministratori cos'è il vero federalismo.»
Una sortita del tutto gratuita e priva di ogni caposaldo.
«È un'affermazione molto forte quella di Filippin - dichiara l'on. Manuela Lanzarin nella veste di deputato, di sindaco leghista e di componente del direttivo regionale dell'ANCI - Con l'incontro di ieri questi amministratori vogliono riprendere il percorso compiuto dalle proteste di alcuni mesi addietro sotto l'etichetta di ‘sindaci del 20%'. Un'azione sprovvista di ogni fondamento e per di più strumentale, di cui l'ANCI ha preso totalmente le distanze. La stessa ANCI ha contattato direttamente i ministri preposti Calderoli e Tremonti al fine di individuare delle soluzioni sulla non facile situazione che attanaglia le amministrazioni locali. Si sta discutendo sui primi Decreti attuativi come quello relativo al Demanio che prenderà il via con la fine dell'anno. Azioni quindi concrete e non aria fritta come le marce su Roma.
Voglio rispondere a Rosanna Filippin che i sindaci della Lega non devono imparare niente perché da sempre e lo dimostrano con i fatti ed i relativi consensi, sono i più vicini al territorio, alle sue esigenze ed alla gente. Questi sindaci sono quelli che portano avanti da sempre e non mossi dalla ricerca di consensi elettorali, riforme importanti come il federalismo fiscale. La sottoscritta, in linea con le decisioni nazionali, si sta facendo portavoce attivamente nell'ANCI regionale per portare a livello centrale le istanza della base. Questa è la strada da seguire per trovare soluzioni e risposte ai nostri problemi, ma soprattutto per recuperare le risorse per i nostri territori decidendo poi noi su come e dove destinarle. Sarà così che si vedranno i sindaci di serie A e di serie B, ovvero chi saprà bene amministrare. I sindaci della Lega su questo non hanno nulla da imparare.
Troppo facile è etichettare a volte i sindaci della Lega come esibizionisti e fuori dal coro per poi criticarli quando si muovono compatti con il resto dei sindaci del nord (come il recente incontro con gli amministratori di Lombardia e Piemonte ndr) per portare avanti concretamente le richieste del territorio.»
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Una cambiale democratica
Lunedi 26 Ottobre 2009 alle 19:21Forse non ci speravano nemmeno loro. Inutile negare che, all'interno del Partito Democratico, si guardava con un po' di apprensione all'esito delle primarie di ieri. Se l'affluenza fosse stata bassa, sarebbe stata l'ennesima mazzata per un partito che dalla sua fondazione non ha fatto che subire batoste. Invece, in una splendida giornata autunnale, oltre tre milioni di persone hanno perso un po' di tempo per depositare nelle urne la scheda con il nome del loro segretario. A Vicenza sono state quasi 5400, circa 500 in più rispetto a tre anni fa.
C'è da chiedersi chi gliel'abbia fatto fare. In due anni di vita, il Partito Democratico ha ottenuto indubbiamente risultati importanti: riuscire a fare cadere un governo amico (Prodi), perdere clamorosamente le successive elezioni e consegnare così il paese nelle mani dell'odiato Berlusconi con una maggioranza parlamentare quasi bulgara non è cosa da poco. Per il resto, però, non ha lasciato traccia, e ancora oggi non si capisce bene cosa sia.Â
Pd, a Vicenza in testa Bersani
Lunedi 21 Settembre 2009 alle 14:37Rosanna Filippin
Congressi Pd: a Vicenza in testa la mozione Bersani
Filippin: «C'è voglia di partecipazione. Ottima premessa per tornare a vincere»
Vicenza - Ottima affluenza alle urne per gli iscritti vicentini del Partito Democratico chiamati a scegliere tra le mozioni Bersani, Franceschini e Marino. A livello provinciale, hanno votato sinora circa sei iscritti su dieci, segnando un 60,1% di affluenza alle urne contro il 38,5% registrato nelle convenzioni di circolo su tutto il territorio nazionale. Nei circoli vicentini dove si è votato, su 841 aventi diritto, si sono recati alle urne in 506, e fino ad ora prevale la mozione Bersani con il 47,4% delle preferenze (240 voti). A seguire, le mozioni Franceschini (194 voti pari al 38,3% delle preferenze) e Marino (72 voti, pari al 14,2% delle preferenze).
«Il risultato - commenta Rosanna Filippin, candidata alla segreteria regionale per la mozione Bersani - è parziale ma incoraggiante, soprattutto per l'affluenza degli iscritti al voto, di gran lunga superiore alla media nazionale. Questa voglia di partecipazione è un ottimo viatico in vista delle primarie del 25 ottobre e dei prossimi appuntamenti elettorali, a Vicenza e in Veneto. Lo slancio di questi giorni è il primo passo per tornare a vincere. A partire dalle prossime regionali».
Fino ad ora si è votato in venti circoli: Roana, Asiago, Conco, Lusiana, Malo, Dueville, Sandrigo-Bressanvido-Pozzoleone, Sovizzo, Monticello Conte Otto, Torri di Quartesolo, Bolzano Vicentino, Altavilla Vicentina, Canal di Brenta (Campolongo, San Nazario, Valstagna), Chiampo, Isola Vicentina, Montecchio Precalcino, Arcugnano, Sarego, Bassano del Grappa e Santorso.
Fra i risultati più significativi raggiunti dalla mozione Bersani nel Vicentino, sono da segnalare quelli ottenuti a Bassano Del Grappa (Bersani: 59; Franceschini: 16; Marino: 15), Altavilla (Bersani: 30; Franceschini: 5; Marino: 4) e Chiampo (Bersani: 18; Franceschini: 0; Marino: 0).
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