Una cambiale democratica
Lunedi 26 Ottobre 2009 alle 19:21 | 0 commenti
Forse non ci speravano nemmeno loro. Inutile negare che, all'interno del Partito Democratico, si guardava con un po' di apprensione all'esito delle primarie di ieri. Se l'affluenza fosse stata bassa, sarebbe stata l'ennesima mazzata per un partito che dalla sua fondazione non ha fatto che subire batoste. Invece, in una splendida giornata autunnale, oltre tre milioni di persone hanno perso un po' di tempo per depositare nelle urne la scheda con il nome del loro segretario. A Vicenza sono state quasi 5400, circa 500 in più rispetto a tre anni fa.
C'è da chiedersi chi gliel'abbia fatto fare. In due anni di vita, il Partito Democratico ha ottenuto indubbiamente risultati importanti: riuscire a fare cadere un governo amico (Prodi), perdere clamorosamente le successive elezioni e consegnare così il paese nelle mani dell'odiato Berlusconi con una maggioranza parlamentare quasi bulgara non è cosa da poco. Per il resto, però, non ha lasciato traccia, e ancora oggi non si capisce bene cosa sia.Â
Anche in questa campagna per le primarie di programmi si è parlato poco o nulla: al di là di formule generiche e buone per ogni occasione (il riformismo, il miglioramento della scuola pubblica, del sistema pensionistico, di quello sanitario, ec...), o di espressioni difficilmente comprensibili ai non addetti ai lavori, la posizione del partito sulle tematiche più importanti è rimasta un mistero. Qual è la ricetta del Pd contro la crisi economica? Quale la sua linea di politica estera, ad esempio sui conflitti in Iraq e Afghanistan, o sul "nostro" Dal Molin? Qual è la posizione sulla politica energetica e sul ritorno al nucleare? E sui temi cosiddetti "etici"? O ancora, per restare su un argomento più locale, cosa pensa di fare il Pd alle regionali della prossima primavera? E si potrebbe continuare.
Eppure, nonostante tutto, in oltre tre milioni sono andati a votare. Un gesto della disperazione, forse, dopo un anno e mezzo di Berlusconi ter. Ma pure un segno che attorno al progetto del Pd c'è ancora molta speranza. Gli elettori di centrosinistra hanno consegnato nelle mani di Bersani ( a dalle nostre parti della vicentina Rosanna Filippin) l'ennesima cambiale. Bisognerà vedere se, una buona volta, i politici la pagheranno. E soprattutto come.
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