I "cervellini" delle riforme costituzionali di Renzi
Venerdi 27 Giugno 2014 alle 01:00Boschi contro Rodotà
Venerdi 4 Aprile 2014 alle 16:50Filippin: riforme improrogabili, ma non manchi la discussione in Senato
Martedi 1 Aprile 2014 alle 16:53Riforme, Zanettin: meglio eliminare del tutto il Senato
Martedi 1 Aprile 2014 alle 10:48Zanettin interviene sulla istituzione della commissione bicamerale per le riforme
Martedi 9 Luglio 2013 alle 17:11Riforma federalismo, Zaia ne discute con Ciambetti e il ministro Quagliariello
Domenica 16 Giugno 2013 alle 20:25Regione Veneto - Il Presidente della Regione Luca Zaia parteciperà domani mattina, nella Sala dello Scrutinio a Palazzo Ducale a Venezia, al convegno “Dallo Statuto alle riforme. Il regionalismo italiano nella stagione delle riformeâ€, promosso dal Consiglio regionale veneto. L’iniziativa viene a cadere giusto ad un anno di distanza dalla promulgazione del nuovo Statuto del Veneto.
Continua a leggereZaia, con Carta dei Veneti via alle riforme
Giovedi 12 Agosto 2010 alle 12:25Filippin: sì a riforme Statuto, no arroganza
Mercoledi 11 Agosto 2010 alle 18:22Giovanni Bertacche: No a riforme rivoluzionarie
Giovedi 22 Aprile 2010 alle 20:37Vorrei ma non posso. Il governo non ha potere. In effetti è vero sulla Carta, nata dalle ceneri di un regime dittatoriale e preoccupata del suo ripetersi. Prova ne è la durata media (undici mesi) dei governi sotto la prima Repubblica. Ma ora le cose sono cambiate e proprio a Costituzione invariata. Perché anche grazie alla riforma elettorale del 2005, che ha previsto l'indicazione del candidato-premier e introdotto il premio di maggioranza che garantisce al vincitore più del 50 per cento dei seggi, i parlamentari sono nominati dalle segreterie politiche e dunque legati a doppio filo al capo dell'esecutivo.
Del resto una maggioranza parlamentare solida e accondiscendente ha dimostrato che quando le convenienze lo richiedono è in grado di approvare qualsiasi provvedimento e anche in tempi rapidissimi.
Continua a leggereQueste riforme s'han da fare
Venerdi 9 Aprile 2010 alle 16:57Vinti, vincitori e ‘pareggianti' alle regionali ora intonano tutti l'inno alle ‘riforme condivise' da fare. Quali riforme e perché, se lo è chiesto anche il presidente Giorgio Napolitano invitando, una volta tanto, alla concretezza delle proposte per il Paese e non per singoli interessi.
Ci piace, quindi, riportare quanto scritto da Michele Serra su La Repubblica di mercoledì 7 aprile nella sua rubrica L'amaca
Michele Serra (La Repubblica)
Credo di aver udito la parola "riforme"già nella mia vita prenatale, nella pancia di mamma, insieme a "Que serà serà " di Doris Day e alle voci di Renato Rascel e Mario Riva. Sono nato, cresciuto, maturato, ormai quasi incanutito sentendo dire che erano in arrivo le riforme. Doris Day, Rascel e Riva nel frattempo sono trapassati, le riforme no, le riforme ancora incombono, ancora le aspettiamo, come in un eterno avvento.
Mi sono sempre chiesto che cosa significhi esattamente, riforme, ma non l'ho ancora capito. Se ogni nuova legge è la riforma di qualcosa di preesistente, allora le riforme si fanno ogni giorno, sono la routine della vita politica, e non si capisce perché se ne parla tanto. Ogni politico è, per definizione, riformista in quanto legislatore: pleonastico, dunque, parlare così solennemente. Se proprio si vuole dare l'idea di essere politicamente molto indaffarati, si trovi infine un neologismo realistico, tarato sul piccolo e medio cabotaggio che l'evo suggerisce. Non so, qualcosa come "leggi toste", "stra-leggi", "leggione". Ma riforme per piacere no, per pietà , danno un'idea di stantio e insieme di vuoto, vuoto come la retorica.