Zaia, con Carta dei Veneti via alle riforme
Giovedi 12 Agosto 2010 alle 12:25 | 0 commenti
Luca Zaia, Regione Veneto - "Siamo ad uno spartiacque cruciale nella storia del Veneto. Con la proposta di Statuto presentata ieri abbiamo l'occasione di dare al popolo veneto la sua Carta fondamentale, e di fare della nostra regione un avamposto di modernità che abbia come suo faro illuminante il federalismo e le sue radici nell'identità condivisa della nostra comunità .
Si tratta di un passo importante per compiere quel cambio di marcia che avvii una nuova stagione di riforme, indispensabile per l'amministrazione e per il contesto socio-economico e culturale del Veneto."
Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha commentato la proposta del Nuovo Statuto regionale presentata ieri da Lega Nord e Pdl.
"È uno di quei momenti in cui un Governatore può dire di essere orgoglioso della sua squadra. Voglio ringraziare i capigruppo Federico Caner e Dario Bond e, per loro tramite, i gruppi del Consiglio regionale del Veneto, e il presidente della Commissione Statuto Carlo Alberto Tesserin per l'eccellente lavoro svolto nella stesura della bozza della nuova Carta della nostra Regione. E nella nuova fase che si apre oggi confido anche nella piena collaborazione dell'opposizione."
"Prima il Veneto: è evidente nel testo questo principio che ispira la nostra azione politica e che non è affatto sinonimo di egoismo, ma della volontà di riconoscere il valore della nostra identità e di offrire ai territori nuove opportunità di cambiamento. Credo si tratti di una proposta rivoluzionaria, che prende come suo punto di riferimento l'approccio federalista per garantire alla nostra regione un'autonomia reale, moderna e in armonia con il Governo nazionale. E che intende snellire l'amministrazione e il processo decisionale, per poter rispondere al meglio alle istanze della comunità ."
"Spero che la fase di dibattito si concluda al più presto, in modo che la stagione di importanti riforme che intendiamo realizzare possa entrare nella piena operatività . Abbiamo il dovere di cogliere questa occasione storica per il Veneto. Se mi si consente l'accostamento, se fossi la madre dei Gracchi direi agli elettori della mia regione: ‘ecco i miei gioielli'."
Tra i punti principali della proposta di Statuto: il Veneto come territorio che mette in risalto gli aspetti legati all'autonomia e alla storia identitaria, e un orientamento a favore principalmente di tutti coloro che dimostrano un particolare legame con esso; il rafforzamento in senso federale dell'autonomia del Veneto, rivendicando e attuando ulteriori competenze e risorse; il principio di responsabilità per tutelare le generazioni future, riconoscendo senza pregiudizio il loro diritto a disporre di risorse naturali ed economiche adeguate.
E ancora: un'attività amministrativa orientata al risultato, che si svolge in modo semplice, economico e privo di formalità ; il riconoscimento di particolari autonomie alla Provincia di Belluno, ai territori montani ed altre specificità , introducendo il principio di federalismo a geometria variabile per gli enti locali; la creazione del patto di stabilità regionale, con l'adattamento alla specificità del Veneto dei vincoli posti dalla legislazione statale in materia di coordinamento della finanza pubblica.
Poi, la lotta all'evasione fiscale puntando sulla collaborazione tra cittadino e istituzioni e sulla buona fede del contribuente; l'istituzione di decreti legislativi regionali; la nuova denominazione del Presidente della Regione che diventa Governatore della Regione del Veneto; la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 60 a 48 e la limitazione nella formazione di microgruppi consiliari; le funzioni dell'opposizione, di proposta, critica e controllo, con adeguati spazi nelle discussioni dei provvedimenti consiliari e la possibilità di individuare un proprio portavoce.
Infine, l'introduzione della possibilità di porre la fiducia da parte del Governatore per rendere più agevole l'azione di governo e scongiurare l'eccesso di manovre ostruzionistiche.
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