Venetismo, primo nemico dell'indipendenza veneta?
Venerdi 23 Aprile 2010 alle 03:39Ora mi chiedo: perché lo ha fatto? Non poteva starsene zitto? Perché invece, proprio nei primi giorni di insediamento della nuova giunta regionale a guida leghista, questo assessore, che forse assieme al neo-presidente, rappresenta l'emblema del cosiddetto "venetismo", ha sentito la necessità di scrivere quelle righe che sono l'ennesima sberla in faccia a chi ritiene che invece l'unica possibilità di avere un futuro sia nell'indipendenza veneta? Perché invece egli ha deciso di farlo proprio pochi giorni prima della più importante Festa Nazionale Veneta, che è San Marco?
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I matti da legare siamo noi
Martedi 6 Aprile 2010 alle 20:36Pnv, Partito Nasional Veneto   Â
Oggi il Gazzettino pubblica un'intervista al ministro leghista Calderoli che apparirebbe inquietante, o esilarante, a seconda dei punti di vista e se non fosse una fotografia reale della ricetta politica verde padana, che tutto unisce e tutto conserva.
Il ministro bergamasco ripropone il solito ritornello a veneti e friulani: nessuno osi dividere ciò che il padre Umberto ha unito, il cosiddetto nord, altresì noto come Padania, che altro non è se non il cemento dell'Italia unita.
In un delirio di onnipotenza, ma anche di realpolitik, il ministro dentista con i denti marci non esita nemmeno a bacchettare Luca Zaia, il neo-eletto (a furor di Popolo Veneto) presidente del Veneto, reo di aver diviso le "truppe celtiche" federaliste che tutte assieme dovrebbero scendere a Roma a farla capitolare.
Nei confronti dei friulani passa poi senza mezzi termini alle minacce il simpatico ministro, che sarebbe anche un mattacchione da lega-re, se non fosse al governo e se non si esprimesse senza timore contro il nostro interesse politico nazionale veneto.
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Gianluca Busato
Segretario Pnv
Continua a leggereSoldi rubati dall'Italia al Veneto nell'era Zaia
Martedi 30 Marzo 2010 alle 11:44Pnv                          Â
giorno 1
Da oggi contiamo i soldi che l'Italia ruba ai Veneti, a partire dal giorno dell'elezione di Luca Zaia a presidente del Veneto.
 giorni passati dall'elezione di Zaia: 1
 soldi rubati dall'Italia al Veneto: € 54.794.520,55
Nel farlo, auguriamo a lui e a tutta la squadra di governo del Veneto un in bocca al lupo!
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Stato italiano e Veneto autonomo
Sabato 27 Marzo 2010 alle 11:23Cladio Ghiotto
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Riceviamo da Claudio Ghiotto (candidato consigliere Partito Nasional Veneto-PANTO) e pubblichiamo
Il Partito Nasional Veneto nasce dalla convinzione che lo stato italiano è non riformabile, e non vi sia spazio per alcuna modifica tale da riconoscere al Veneto le sue giuste aspirazioni autonomiste.
Abbiamo quindi preso con decisione una diversa strada: quella dell'indipendenza.
Con l'unico obiettivo di portare i Veneti a votare un referendum con osservatori internazionali per l'indipendenza del Veneto, il PNV ha incorporato nello statuto principi di garanzia del rispetto della libertà della persona e della non discriminazione, non ha inoltre una propria filosofia politica ritenendo che in questo stadio sia necessario aggregare tutti i Veneti, a prescindere dalla loro inclinazione politica.
Lo stato italiano sottrae ai Veneti 20 miliardi di tasse ogni anno, ed altri 34 sono attribuiti con seri dubbi di metodo, inoltre non rispetta nemmeno i suoi stessi ordinamenti visto che tollera l'aggiramento di responsi
referendari (per esempio i rimborsi ai partiti) e la pur magra devoluzione che aveva concesso alle regioni, con l'annullamento di diverse leggi regionali, che vanificano ogni buona iniziativa e ci stanno lentamente
meridionalizzando!
Alla base di tutto ciò risulta urgente ottenere la nostra indipendenza, che non sarà concessa da Roma ma sarà stabilita dal voto dei Veneti in forza del diritto internazionale all'autodeterminazione dei popoli. Trattati che la stessa Repubblica italiana ha sottoscritto, e dove si afferma che nessun popolo può vedersi sottratte le sue risorse: il Veneto da sempre è stato una mera colonia italiana, è ora di smetterla.
Alle prossime elezioni chi voterà per il PNV darà triplo valore al suo voto:
1. facendosi parte in causa del risarcimento che chiederemo all'Italia;
2. per mettere in consiglio regionale un partito che farà forti pressioni per salvaguardare SOLO il Veneto;
3. per contribuire a darci la rappresentatività necessaria per presentarci nelle sedi internazionali
(OCSE, ONU).
Claudio Ghiotto (candidato consigliere Partito Nasional Veneto-PANTO)
Continua a leggereIl Pnv di Panto censurato dai media veneti
Venerdi 26 Marzo 2010 alle 15:45
Riceviamo da Sabrina Tessari, candidata del Pnv e sua responsabile della comunicazione, e pubblichiamo.
Sicuramente un giornalista, nonchè direttore come Lei, avrà compreso che non siamo assolutamente razzisti, xenofobi o qualt'altro, anzi. Credo abbia visto il nostro statuto. Chi lavora e vive in Veneto è Veneto, anche lo straniero inserito. L'anno scorso nel nostro gruppo c'era anche Angela Cristina Silva de Oliveira tragicamente scomparsa con l'Air France lo scorso anno, era brasiliana, una persona eccezionale, colta, sensibile. Abbiamo scritto insieme parte del programma presentato per le elezioni provinciali di Venezia: una grave perdita.
Ricordiamoci inoltre che siamo un popolo di emigranti da sempre, e presto prevedo nuove ondate migratorie verso migliori lidi.
La nostra soluzione è semplicemente dettata dal vuoto che ci propinano da anni e dall'impossibilità oramai di vivere dignitosamente, liberi in un paese democratico.
Esempio, che sicuramente visto il suo mestiere, conosce meglio di noi:
Ieri a San Donà di Piave (VE) abbiamo organizzato un incontro con la cittadinanza. Da lunedì La Nuova Venezia, Il Gazzetino di Venezia, Il Corriere Veneto e La Tribuna di Treviso erano a conoscenza di ciò. Risultato? Nemmeno due righe informative sull'incontro. Libertà di espressione? Comunicazione?
Per quanto riguarda la mia amica caduta ... nessuna comunicazione dai giornali sul fatto che fosse una nostra collega ... ed il suo nome è stato continuamente riportato sui giornali nelle liste sulle quali era candidata, che dire? Non ci sono parole.
Che tristezza.
Un saluto
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Il Bilancio partecipativo
Giovedi 25 Marzo 2010 alle 20:48
Abbiamo chiesto ai candidati alle prossime regionali di presentare un qualche punto forte del loro programma.
Sul n. 187 del 20 marzo a pag. 6 (scarica il numero cliccando qui) ci sono le risposte (clicca sui nomi) di Giuseppe Bortolussi, Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto, di Roberto Ciambetti della Lega Nord, di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle e di Sabrina Tessari del Pnv.
Riportiamo di seguito l'intervento di di Sabrina Tessari del Pnv sul bilancio partecipativo, mentre domani nel n. 188 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro, ci saranno altri interventi a partire da quello di Luca Zaia.
di Sabrina Tessari Candidata al Consiglio Regionale Veneto PNV Partito Nasional Veneto
Il Bilancio partecipativo
Efficienza e sviluppo della democrazia locale.
Esso è uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione sulle decisioni e sugli obiettivi locali e sulla distribuzione degli investimenti, superando le tradizionali forme solo "consultive" e creando un ponte tra la democrazia diretta e quella rappresentativa.
Si deve quindi poter ricostruire nel tempo e in maniera collettiva il concetto di bene comune, trasformando le tensioni sociali in progetto condiviso all'interno di spazi gestiti dalla società civile, siglati da una interazione dialogica con le istituzioni.
Tra i suoi obiettivi: la crescita etica delle istituzioni, l'aumento del senso civico degli abitanti e della loro capacità di leggere in modo maturo la complessa profondità del territorio, ma anche il riequilibrio delle distorsioni generate dalla società di mercato, a maggior ragione in un momento in cui congiunture negative internazionali si stanno diffondendo a macchia di leopardo su tutti gli aspetti sociali.
L'estensione quindi del "diritto alla città " a tutti coloro che la abitano e la vivono e la diffusione di un senso di solidarietà che permea l'equa distribuzione delle risorse pubbliche. Trasparenza è uno dei nostri motti.
Il coinvolgimento delle diverse generazioni, è uno dei nostri obiettivi: progetti incentrati anche sull'utilizzo diffuso dei computer e di Internet, mettendo in funzione dei centri Internet, nei quali giovani, donne, anziani possono essere formati all'uso dei mezzi informatici, potendo così poi discutere sul bilancio anche via Internet, con la presenza di un moderatore.
Creare dei Consigli di Quartiere e incontri pubblici su tematiche quali l'educazione, la sicurezza, lo sviluppo delle relazioni sociali, la casa, l'ambiente. La politica vera deve essere parte integrante della vita di ognuno di noi.
Dott.sa Sabrina Tessari
Candidata al Consiglio Regionale Veneto
PNV Partito Nasional Veneto
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Quesiti sul ritorno del nucleare
Giovedi 25 Marzo 2010 alle 20:35
Abbiamo chiesto ai candidati alle prossime regionali di presentare un qualche punto forte del loro programma.
Sul n. 187 del 20 marzo a pag. 6 (scarica il numero cliccando qui) ci sono le risposte (clicca sui nomi) di Sabrina Tessari del Pnv , di Giuseppe Bortolussi, Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto, di Roberto Ciambetti della Lega Nord e di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle.
Riportiamo di seguito l'intervento di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle sul nucleare, mentre domani nel n. 188 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro, ci saranno altri interventi a partire da quello di Luca Zaia.
di Valentina Tisato, Candidata Movimento 5 Stelle
Quesiti sul ritorno del nucleare
E così è arrivato alla Gazzetta nei giorni scorsi il decreto per il nucleare italiano.
Nonostante tutto i "Signori" vanno avanti perché seppur in pochi hanno molti interessi di ritorno. Deve essere così perché non c'è' altra spiegazione .
Non si può prendere in giro la gente dicendo che sarà un'energia pulita , abbondante e a buon mercato e oltretutto che porterà nuovi posti di lavoro.
Intanto rimango sconvolta dalla notizia riportata su www.qualenergia.comÂ
Sono venuti alla luce alcuni documenti riservati delle compagnie nucleari EDF e Arvea: queste compagnie (costruttore e utility) avrebbero studiato modi per migliorare la modulazione di potenza dei reattori ERP (quelli scelti per l'installazione in Italia) per ottimizzare il rendimento economico della centrale.
Piccola controindicazione: le "migliorie potrebbero portare ad una fusione del nucleo e quindi ad una esplosione del reattore". Per l'azienda EDF sarebbero solo scenari ipotetici ma ci si chiede come si faccia ad assumersi rischi molto concreti di incidenti nucleari solo per l'obiettivo di trovare una giustificazione economica.
Ma come fanno alcune persone a volere il ritorno del nucleare?
E' vero che non bisogna fare allarmismi su esplosioni e pericoli , ma il fatto è che non ci serve proprio.
Intanto perché si può agire su altre strade per esempio migliorando l'efficienza energetica con la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico che porterebbe , raggiungendo l'obiettivo di arrivare ad un saldo di energia in pareggio (farne cioè degli edifici a consumo zero) , "ad un risparmio sulla bolletta petrolifera di 450 milioni di euro ogni anno, creando 150mila nuovi posti di lavoro nella sola fase di cantiere e generando un impatto positivo sull'economia di circa 28 miliardi di euro" (www.qualenergia.it).
E poi perché c'è' molto da fare con le energie rinnovabili. Se pensiamo di poter ricoprire ogni capannone industriale, in questo Veneto industrializzato, con pannelli fotovoltaici introdurremmo nel circuito un'energia di molto superiore a quella che potrebbe darci una centrale.
Nonostante tutto, ciò che sento in giro tra la gente comune, al bar, è che, tanto, siamo circondati dalle centrali e quindi farcene una in casa non cambia la situazione se non per il fatto che invece di andare a chiedere energia alla Francia ce l'avremmo a casa nostra.
Peccato che non si consideri che così si rimarrà comunque dipendenti a grandi potenze militari non italiane per le forniture di uranio e plutonio.
Anche la Signora Donazzan (PDL), presente in una riunione studentesca che presentava i vari partiti ha dichiarato di non essere contro le centrali nucleari ma che deve ancora fare le sue analisi costi/benefici. Arriva un po' tardino. Cosa aspetta? Che ci siano enormi sprechi d'acqua pubblica (visibile nel ricarico delle nostre bollette) atta a raffreddare la centrale? (Fonte : Institut Francais de l'Environnement) Aspetta che i casi di leucemia aumentino per quei bambini che cresceranno vicino alla centrale? (fonte : Università di Mogonza)
Aspetta che si decida un sistema redditizio per smaltire le scorie prodotte dalle nostre centrali dismesse, quando ad oggi non esistono soluzioni concrete al problema dello smaltimento?
Di contro crescono e si moltiplicano i siti internet , blog, forum sulle energie rinnovabili.. C'è' chi vuole fare biomassa con il letame dei suoi allevamenti. Si spera che questi portatori sani non arrivino solo sulla rete, ma contagino l'informazione di ogni giorno, la gente comune.
Io mi batterò perché queste energie pulite vincano sul nucleare e perché la nostra Regione, e lo Stato inizi con incentivi e finanziamenti adeguati in questa direzione di energia sostenibile.
Valentina Tisato, Candidata Movimento 5 Stelle
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Evitare che crisi economica diventi sociale
Giovedi 25 Marzo 2010 alle 20:14Roberto Ciambetti, VicenzaPiù n. 187      Â
Abbiamo chiesto ai candidati alle prossime regionali di presentare un qualche punto forte del loro programma.
Sul n. 187 del 20 marzo a pag. 6 (scarica il numero cliccando qui) ci sono le risposte (clicca sui nomi) di Sabrina Tessari del Pnv , di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle, di Giuseppe Bortolussi, Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto, e di Roberto Ciambetti della Lega Nord.
Riportiamo di seguito l'intervento di Roberto Ciambetti della Lega Nord sulla crisi economica e sociale, mentre domani nel n. 188 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro, ci saranno altri interventi a partire da quello di Luca Zaia.
di Roberto Ciambetti, capolista Lega Nord elezioni regionali
Da fare subito, possibilmente tutti uniti: evitare che la crisi economica collassi in crisi sociale
Il nuovo Consiglio regionale dovrà affrontare assieme al nuovo presidente della Regione, chiunque egli sia, l'emergenza lavoro e intervenire con azioni concrete a sostegno della piccola e media impresa e dei lavoratori e tutelare chi ha perso il lavoro, combattendo il dumping sociale e la concorrenza sleale. Piccoli imprenditori, il popolo delle partite Iva, le famiglie vivono momenti di profonde e dure ristrettezze e tutti hanno una crescente difficoltà ad accedere al credito bancario; troppe banche non svolgono in questi mesi la loro funzione sociale, che non è solo quella di generare profitti, bensì di avere un ruolo positivo nel tessuto socio-economico: anche le banche devono rinunciare a lauti profitti e contribuire a salvare il nostro tessuto sociale ed economico. La Regione deve attivare, da subito, una cabina di regia operativa coordinandosi con le rappresentanze sindacali dei lavoratori e le associazioni di categoria, le fondazioni bancarie, Veneto Sviluppo e Veneto Lavoro, per finanziare iniziative immediate di sostegno all'impresa e ai lavoratori con progetti mirati il cui finanziamento è ammesso anche dall'Unione Europea, mentre per alcune aree svantaggiate, penso ad alcuni ambiti montani nel Vicentino, ritengo sia necessario attivare la cosiddetta fiscalità di vantaggio; contestualmente il Consiglio regionale può approvare in tempi brevi la mia proposta, fatta propria dall'intera Lega Nord, di uno Statuto del Lavoro Autonomo., già depositata, che tuteli chi è imprenditore di sé stesso, i lavoratori autonomi e chi ha contratti di lavoro atipici. Questi mesi sono tanto duri quanto difficili e necessitano di interventi veri: siamo come quel maratoneta che sa di essere a pochi chilometri dall'arrivo che non vede ancora, ma sente nei muscoli e nella testa la fatica estrema di una gara durissima. Non c'è tempo da perdere, la situazione si sta aggravando: la crisi economica può collassare in crisi sociale. E una crisi sociale sarebbe devastante.
Roberto Ciambetti
Capogruppo regionale
Liga Veneta-Lega Nord
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No al nucleare e Sanità diffusa nel territorio
Giovedi 25 Marzo 2010 alle 19:52Sul n. 187 del 20 marzo a pag. 6 (scarica il numero cliccando qui) ci sono le risposte (clicca sui nomi) di Roberto Ciambetti della Lega Nord , di Sabrina Tessari del Pnv , di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle e di Giuseppe Bortolussi, Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto.
Riportiamo di seguito l'intervento del candidato governatore del centrosinistra sul nucleare e uno ulteriore sulla Sanità , mentre domani nel n. 188 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro, ci saranno altri interventi a partire da quello di Luca Zaia.
di Giuseppe Bortolussi
Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto
No al nucleare
No al nucleare, il Veneto non ne ha bisogno.
La mancata approvazione del Piano Energetico Regionale in materia di fonti rinnovabili da parte di Pdl e Lega è l'ennesima dimostrazione di una mancanza di programmazione e di strategia per il Veneto.
Il mio "no" al nucleare non è una questione ideologica, ma ragionata.
Le fonti di energia non sono inesauribili e hanno costi elevati. Ridurre i consumi e l'impatto delle emissioni inquinanti è possibile: al primo posto c'è il risparmio energetico, una vera e propria sfida per il futuro.
Continua a leggereSistema Arzignano: il problema è Roma
Martedi 23 Marzo 2010 alle 11:37
Senza dubbio Arzignano, sta vivendo una delle sue peggiori crisi. Non solo da un punto di vista di immagine dovuto agli scandali sull'evasione IVA, ma anche per ragioni collegate al corso del mercato.
La principale fonte di reddito della vallata, la concia, ha subito una contrazione dovuta a diversi
motivi.
Da una parte la concentrazione in alcune grosse imprese che ha limitato lo sviluppo di imprese concorrenti, contraendo le opportunità di differenziazione dell'offerta, perdendo quindi opportunità nei segmenti di mercato mondiale.
Dall'altra il fatto che, come tutti i paesi esportatori, anche l'economia arzignanese ha sofferto della crisi mondiale.
Qualcuno pensa che la questione dello scandalo fiscale che sta riempiendo le pagine della cronaca abbia contribuito a creare squilibri di mercato, in cui le imprese che pagavano regolarmente l'IVA si vedevano svantaggiate da quelle che non solo la evadevano ma addirittura ne fruivano il credito. Però, senza voler giustificare l'evasione IVA, questa condotta criminale ha in un certo senso evidenziato il fatto che le imprese sono in realtà soprattutto svantaggiate dall'essere sottoposte alla pressione fiscale e dalla burocrazia italiana.
Non solo. Ha evidenziato anche la pratica concussoria degli addetti della Guardia di Finanza italiana, una cosa che se parli nei bar o in confidenza con gli artigiani della zona non è affatto una sorpresa!
Ma stiamo attenti, questa è solo la coda, la testa si trova molto in alto, a Roma.
Tra gli agenti, quelli disonesti trovano comodo disporre di leggi contraddittorie e premeditatamente vessatorie per disporre a discrezione controlli fiscali, che seppure non conducessero ad alcuna irregolarità , per la stessa azione del condurli crea un grave disagio economico.
Ma tutti ben sanno che sono tutti ricattabili perché non vi è norma che non permetta di rilevare irregolarità , solo per la complessità ed i costi necessari a seguirla con diligenza, se non addirittura per norme che ne contraddicono altre.
Chi si avvantaggia di tutto questo? Perché dal centralismo romano arriva questa impostazione della legge?
Parlare di pressapochismo sarebbe troppo superficiale. In realtà c'è premeditazione, poiché nella melma chi conosce i trucchi, chi conosce le persone giuste, trova vantaggio rispetto agli altri.
La Sindrome di Arzignano è solo un piccolo spaccato di una realtà molto più grave, di un sistema e di governi che sono essi stessi criminogeni: non possono chiedere ai cittadini di rispettare leggi quando loro per primi sprecano il danaro e lo rubano approvandosi le leggi che sono a loro favore,
come il rimborso elettorale (beffa al referendum che aveva abolito il finanziamento pubblico ai partiti), ed alle innumerevoli altre ruberie e nepotismi.
Questo è il sistema, che noi non crediamo riformabile, e lo lasciamo volentieri all'Italia.
A casa nostra, il Veneto, invochiamo la ricostruzione di uno stato fondato su meccanismi che riducano drasticamente questi rischi, attraverso lo strumento della democrazia diretta e la piena autonomia dei comuni.
Una cosa che non arriverà mai da Roma ma che i Veneti, se lo vogliono, possono avere votandoci, dandoci così la necessaria rappresentatività per presentarci agli organi internazionali e per poter indire un referendum con osservatori internazionali per l'indipendenza del Veneto.
Claudio Ghiotto
candidato consigliere Partito Nasional Veneto-PANTO