Sistema Arzignano: il problema è Roma
Martedi 23 Marzo 2010 alle 11:37 | 0 commenti
Claudio Ghiotto, Pnv    Â
Senza dubbio Arzignano, sta vivendo una delle sue peggiori crisi. Non solo da un punto di vista di immagine dovuto agli scandali sull'evasione IVA, ma anche per ragioni collegate al corso del mercato.
La principale fonte di reddito della vallata, la concia, ha subito una contrazione dovuta a diversi
motivi.
Da una parte la concentrazione in alcune grosse imprese che ha limitato lo sviluppo di imprese concorrenti, contraendo le opportunità di differenziazione dell'offerta, perdendo quindi opportunità nei segmenti di mercato mondiale.
Dall'altra il fatto che, come tutti i paesi esportatori, anche l'economia arzignanese ha sofferto della crisi mondiale.
Qualcuno pensa che la questione dello scandalo fiscale che sta riempiendo le pagine della cronaca abbia contribuito a creare squilibri di mercato, in cui le imprese che pagavano regolarmente l'IVA si vedevano svantaggiate da quelle che non solo la evadevano ma addirittura ne fruivano il credito. Però, senza voler giustificare l'evasione IVA, questa condotta criminale ha in un certo senso evidenziato il fatto che le imprese sono in realtà soprattutto svantaggiate dall'essere sottoposte alla pressione fiscale e dalla burocrazia italiana.
Non solo. Ha evidenziato anche la pratica concussoria degli addetti della Guardia di Finanza italiana, una cosa che se parli nei bar o in confidenza con gli artigiani della zona non è affatto una sorpresa!
Ma stiamo attenti, questa è solo la coda, la testa si trova molto in alto, a Roma.
Tra gli agenti, quelli disonesti trovano comodo disporre di leggi contraddittorie e premeditatamente vessatorie per disporre a discrezione controlli fiscali, che seppure non conducessero ad alcuna irregolarità , per la stessa azione del condurli crea un grave disagio economico.
Ma tutti ben sanno che sono tutti ricattabili perché non vi è norma che non permetta di rilevare irregolarità , solo per la complessità ed i costi necessari a seguirla con diligenza, se non addirittura per norme che ne contraddicono altre.
Chi si avvantaggia di tutto questo? Perché dal centralismo romano arriva questa impostazione della legge?
Parlare di pressapochismo sarebbe troppo superficiale. In realtà c'è premeditazione, poiché nella melma chi conosce i trucchi, chi conosce le persone giuste, trova vantaggio rispetto agli altri.
La Sindrome di Arzignano è solo un piccolo spaccato di una realtà molto più grave, di un sistema e di governi che sono essi stessi criminogeni: non possono chiedere ai cittadini di rispettare leggi quando loro per primi sprecano il danaro e lo rubano approvandosi le leggi che sono a loro favore,
come il rimborso elettorale (beffa al referendum che aveva abolito il finanziamento pubblico ai partiti), ed alle innumerevoli altre ruberie e nepotismi.
Questo è il sistema, che noi non crediamo riformabile, e lo lasciamo volentieri all'Italia.
A casa nostra, il Veneto, invochiamo la ricostruzione di uno stato fondato su meccanismi che riducano drasticamente questi rischi, attraverso lo strumento della democrazia diretta e la piena autonomia dei comuni.
Una cosa che non arriverà mai da Roma ma che i Veneti, se lo vogliono, possono avere votandoci, dandoci così la necessaria rappresentatività per presentarci agli organi internazionali e per poter indire un referendum con osservatori internazionali per l'indipendenza del Veneto.
Claudio Ghiotto
candidato consigliere Partito Nasional Veneto-PANTO
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