Categorie: Economia&Aziende
Martedi 13 Giugno 2017 alle 11:17
Mentre a Milano, quando scriviamo, si sta svolgendo il Cda della
Banca Popolare di Vicenza (domani è previsto quello di
Veneto Banca) di cui si paventano le dimissioni in caso di una mancata decisione da parte di Stato e privati, chiamati a immettere circa 6.4 miliardi nei due istituti per evitare le "risoluzione" (fallimento), il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan comunica che "l
a soluzione e' ormai prossima e che le interlocuzioni con le istituzioni europee sono incoraggianti". Nella sua nota il ministro ribadisce che "
la soluzione non contemplerà alcuna forma di bail-in e che obbligazionisti senior e depositanti saranno in ogni caso pienamente garantiti".
Continua a leggere
Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 11 Giugno 2017 alle 11:05
Vi proponiamo l'analisi odierna di Stefano Righi su Il Corriere della Sera delle vie sempre più strette per il salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Righi nelle premesse concorda nella sostanza con la nostra valutazione, mentre nelle conclusioni, accennando ai costi di sistema in caso di risoluzione, sembra propendere, pragmaticamente per un salvataggio, per il quale noi, però, da Vicenza, non vediamo prospettive migliori di un intervento diretto e non dispersivo sulle tre figure di possibili danneggiati: i dipendenti, i soci e i clieti affidati. Ecco comunque l'interessante articolo del collega per fare i dovuti ragionamenti.
Il salvataggio di Popolare di Vicenza e Veneto Banca è sempre più nella mani di Intesa Sanpaolo e Unicredit. Sono le big del sistema creditizio nazionale a farsi carico, in queste ore, della ricerca degli 1,25 miliardi di euro da versare - prima del contributo pubblico - per evitare il fallimento delle due ex popolari.
Continua a leggere
Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 22:20
Sull'accordo di fatto raggiunto con la Commissione per la Concorrenza della Ue per la "
ricapitalizazione precauzionale" da parte dello Stato di
Mps riferisce Radiocor precisando che il ministro
Pier Carlo Padoan ha affermato che «
formalmente ci saranno altri passaggi nelle prossime settimane ma quanto concordato avrà almeno due conseguenze positive: metterà sul mercato una banca forte e stabile, sostenibile che darà una mano allo sviluppo italiano nei prossimi anni e darà ulteriormente di fiducia alla soluzione dei problemi bancari che molto spesso sono stati esagerati e che gli accordi di oggi ridimensionano ulteriormente». Se la commissaria
Margrethe Vestager ha dichiarato che l'accordo con Padoan «
è un passo avanti per Mps e il settore bancario italiano», la notizia, arrivata mentre era in corso la riunione del consiglio di amministrazione di
Banca Popolare di Vicenza, ha parzialmente rinfrancato l'Ad
Fabrizio Viola.
Continua a leggere
Categorie: Fatti
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 09:50
Il titolo della serie tv sarebbe "Governatori disperati". Ignazio Visco abbandona il testo delle sue Considerazioni finali e parla a braccio. Si difende dall'accusa di non aver fermato lo sgretolamento del sistema del credito durante il suo mandato di governatore della Banca d'Italia, con argomenti deboli come questo: "I casi di cattiva gestione, se non di vero e proprio malaffare, si ripetono purtroppo con una certa regolarità , indipendentemente da chi sta al governo o guida la
Banca d'Italia". Il significato è chiaro, mentre le banche si sfasciavano io stavo qui, ma lì c'era il dottor
Matteo Renzi.
Continua a leggere
Categorie: Fatti
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 09:45
La frase è sibillina ma dirompente per i destinatari a cui è indirizzata: "
Nella gestione delle crisi bancarie e nella tutela della stabilità finanziaria - spiega
Ignazio Visco nelle sue considerazioni finali riferendosi alle regole europee -
la frammentazione dei poteri tra un numero elevato di autorità finisce talvolta col rendere difficile l'individuazione delle misure da prendere, rallenta azioni che, per essere efficaci, richiederebbero invece estrema rapidità ". L'estrema rapidità di cui parla il governatore di Bankitalia è quella richiesta per la gestione della crisi delle due banche popolari venete. Il messaggio è per la Commissione europea: una richiesta implicita di non ritardare ulteriormente la risoluzione di una crisi che spaventa governo e
Banca d'Italia. "
Non ci sono alternative al salvataggio statale", spiega in serata
Matteo Renzi, evitando promesse che equivarrebbero a prendersi la responsabilità degli esiti.
Continua a leggere
Categorie: Banche, Fatti, Economia&Aziende
Martedi 30 Maggio 2017 alle 23:13
"Non si riscontrano allo stato le condizioni per qualsiasi ulteriore investimento nelle vostre banche (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ndr) da parte dei fondi da noi gestiti". Questa la conclusione di una missiva (clicca qui per l'originale, ndr) inviata dal presidente di Questio, Alessandro Penati, ai vertici dei due istituti veneti sull'impegno sondato per sottoscrivere un ulteriore aumento di capitale di circa un milardo richiesto dalla Commissione per la Concorrenza della UE per sbloccare la "ricapitalizzazione precauzionale" per 4.7 miliardi almeno a carico dello Stato.
Continua a leggere
Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 28 Maggio 2017 alle 22:36
Giorgio Barbieri sul
Il Mattino di Padova e su altri quotidiani locali del gruppo Finegil Repubblica propone un'interessante intervista all'imprenditore trevigiano
Bruno Zago, patron del gruppo ProGest, che nel 2016 era a capo a capo dell'associazione dei grandi soci di
Veneto Banca e aveva lanciato la sfida per l'aumento di capitale da un miliardo, il cui flop aveva poi portato
Atlante a impadronirsi della banca a 10 centesimi ad azione, prima di essere "scoraggiato", diciamo così, a portarla a termine insieme ai componenti della sua cordata da quell'Europa che oggi pretende che siano proprio i "privati" a immettere una cifra simile nelle due ex Popolari venete per consentirne poi la "
ricapitalizzazione precauzionale" da parte dello Stato.
Continua a leggere
Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 28 Maggio 2017 alle 01:01
La crisi delle due banche popolari venete rischia di trascinare a picco, oltre a un pezzo dell'economia nazionale, anche il governo e i vertici della Banca d'Italia. La situazione è disperata al tal punto che da ieri si contano due novità di rilievo. Stando a quanto risulta al Fatto,
Paolo Gentiloni ha deciso di intervenire e ha parlato della sorte di
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca con
Angela Merkel durante i colloqui del G7 a Taormina. In sintesi, il premier avrebbe chiesto alla cancelliera di ammorbidire la posizione tedesca - che a Bruxelles conta più di qualunque altra cosa - sulla vicenda nella speranza così di ammorbidire anche la Commissione europea.
Continua a leggere
Categorie: Economia&Aziende
Sabato 27 Maggio 2017 alle 17:29
«
In queste ore prendiamo atto di un atteggiamento sindacale alla "volemosebbene". Molti rappresentanti sindacali della Banca Popolare di Vicenza, finalmente, si sono resi conto che siamo tutti nella stessa sventurata barca. Peccato che questo accada solo molto dopo aver fatto votare la SPA a migliaia di dipendenti-azionisti che oggi, in assemblea soci, non valgono più nulla. Questi ravvedimenti tardivi e, speriamo, non strumentali, non cancellano le responsabilità storiche in questa vicenda»: questo accenno, diremmo giustamente, polemico da parte di "
Noi che credevamo nella BPVi" nei confronti del messaggio romanesco del "
volemosebene" lanciato ora dai bancari della
BPVi, ma anche di
Veneto Banca, accompagna un altro messaggio, tutt'altro che da "volemose bene", quello di
Giuseppe Guzzetti, che vi proponiamo in chiusura di queste riflessioni riportando l'articolo odierno su
Il Mattino di Padova.
Continua a leggere
Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Sabato 27 Maggio 2017 alle 10:30
Il retroscena. Il ministro ha rassicurato Viola, Mion, Carrus e Lanza affermando che il premier italiano e la Cancelliera discuteranno oggi il dossierDelle due ex popolari venete Paolo Gentiloni parlerà oggi con Angela Merkel. Con questa promessa Pier Carlo Padoan avrebbe rassicurato i vertici dei due istituti di credito giunti nella Capitale con le lettere di dimissioni in mano e convinti a lasciare la partita. I top manager e i presidenti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza sarebbero arrivati a Roma l'altro ieri con tutta l'intenzione di abbandonare le rispettive navi. Secondo alcune indiscrezioni non confermate Fabrizio Viola, Gianni Mion, Cristiano Carrus e Massimo Lanza avrebbero manifestato al ministro la decisione di non proseguire oltre in una partita diventata troppo complicata dopo le ulteriori richieste dell'Europa.
Continua a leggere