Sul caso Pfas un fatto, che nessuno sottolinea perchè tragicamente tipico in questa Italia in dissoluzione se non nei proclami che ci dispensano "ogni altro giorno" i premier rottamandi e post Dalema alla Matteo Renzi, i governatori di regione scivolosi e post Galan alla Luca Zaia e i sindaci e presidenti di provincia "ignoranti" (del flop BPVi, del fumo di Matteo Quero e dei silenzi omertosi di Antonio Bortoli) e post Hüllweck e Schneck alla Achille Variati, è l'assenza di una voce forte e attendibile, quella delle Istituzioni, che dicono, blaterano e si rimbalzano le responsabilità , se ne hanno, o amplificano i timori della gente, se ce ne fosse motivo. Premier, governatori e presidenti di provincia non fanno nulla o non fanno abbastanza in base a dati scientifici e a leggi certe per evitare o gestire i problemi, se ci sono, per smentirli, se non ci sono, per zittire, se sbagliano, o dar voce, se hanno ragione, ai loro colleghi politici, esperti in tutto, dalla finanza all'inquinamento, ma, comunque, sempre in ritardo sui fatti e sempre all'inseguimento della pancia della gente.
Caso Pfas, la consigliere regionale Cristina Guarda (Amp) solleva un nuovo problema, come si legge in una nota: "Nell'ultimo mese l'Ulss 8 Berica ha inviato agli allevatori che utilizzano acque contenenti valori di Pfas non conformi ai parametri del Ministero della Salute, una circolare con la quale li si invita a trovare una soluzione, da soli, al problema e di comunicarlo all'ente entro 30 giorni. Gli imprenditori dovranno decidere, senza indicazioni o istruzioni dalla regione, se chiudere il pozzo, scavarne un altro, mettere i filtri, allacciarsi all'acquedotto, terebrare il pozzo ecc. Ma mancano le risposte ad alcune domande lecite cui l'agricoltore non può rispondere da solo: dove si trovano falde non inquinate? A quanti metri di profondità non è più inquinata?Continua a leggere
Eliminare o, comunque spostare dalle zone di ricarica della falda, le «fonti» di inquinamento dell’acqua potabile: la Regione approva la nuova norma tecnica. La modifica al Piano Tutela Acque è stata confermata dalla Commissione ambiente regionale e per la consigliera veneta Cristina Guarda potrebbe riguardare strettamente il Vicentino: «Il riferimento è abbastanza esplicito, per Pfas e Miteni» dichiara l’esponente della Lista Moretti. Mentre l’assessore veneto all’Ambiente, Giampaolo Bottacin, ribadisce che si tratta di un provvedimento generale: «Non riguarda casi specifici, inoltre la Regione non ha poteri di spostare o far chiudere attività ».
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"Secondo gli studi, i Pfas a catena lunga non provocano danni all'uomo, per quelli a catena corta non ci sono dati sufficienti, ma tendo ad escluderlo". La rassicurazione arriva dopo circa un'ora dall'inizio dell'incontro dedicato agli amministratori dell'ovest vicentino, organizzato dalla Miteni a tenutasi nella sede della Confindustria di Montecchio e che verrà proposto in versione integrale (e trasparentemente) su questo sito. A parlare è il professore Angelo Moretto, esperto di fama internazionale di cui presentiamo il curriculum in fondo* e su cui si sono abbattute polemiche da parte di "esperti"... politici, tutte da verificare, per la "colpa", secondo loro e secondo i media che acriticamente le hanno riprese, di aver presentato studi sul complesso caso dell'Ilva. Anche il caso Pfas è complesso e delicato per le implicazioni sanitarie e lavorative per cui riportiamo i contenuti dell'incontro di ieri cercando di attenerci alal cronaca, pubblicando più tardi il video completo, dando spazio, come sempre, a chi volesse confermare o obiettare ma inviando a quell'equilibrio che è indispensabile in questi casi per trovare e percorrere starde risolutive di un problema che, comunque, esiste.
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Cento persone fuori a contestare, solo undici amministratori (fra cui i sindaci di Zermeghedo, Sovizzo e Montorso) dentro la sede di Confindustria di Montecchio Maggiore. Il seminario organizzato ieri sera dalla Miteni, l’azienda di Trissino con 9 dirigenti indagati per l’inquinamento delle falde da Pfas, si risolve in un mezzo flop. Dentro, Angelo Moretto, professore associato di diritto del lavoro all’Università di Milano e già in passato consulente della Miteni, relaziona sulle sostanze perfluoro alchiliche , sostenendo che «la loro tossicità non è provata».
"Si monitora solo la Miteni o vengono monitorate anche le altre realtà inquinanti? Vengono controllati anche altri inquinanti come il cromo esavalente?". A domandarlo, con un'interrogazione a risposta scritta presentata oggi alla Giunta Regionale, sono i consiglieri tosiani Giovanna Negro, Stefano Casali, Andrea Bassi e Maurizio Conte. "Da mesi la problematica dell'inquinamento derivante dai Pfas è all'attenzione della pubblica amministrazione - scrivono i tosiani - e preoccupa i veneti, dal momento che ad oggi ancora non ci sono precise indicazioni sulle conseguenze per la salute derivanti da questa forma di inquinamento. Documenti pubblicati da Arpav, ma anche da soggetti terzi, indicano che non c'è solo la Miteni spa con lo scarico del collettore Arca al depuratore di Trissino ad aver negli anni scaricato Pfas, ma ‘contributi minori' vengono dagli scarichi dei depuratori di Arzignano, Montebello Vicentino e Lonigo, più in generale del Bacino del Brenta".Continua a leggere
Dopo le dichiarazioni dell'assessore Francesca Bottacin pubblichiamo in sequenza gli interventi sui Pfas di Laura Puppato, che invia due note, Andrea Zanoni e Enrico Cappelletti.
Pfas, Laura Puppato: "Ok a relazione su Pfas. Agire subito per combattere inquinamento"
"La commissione d'inchiesta sulle Ecomafie ha approvato all'unanimità la relazione sui Pfas (sostanza perfluoro acriliche) che hanno inquinato per anni il territorio di Padova, Vicenza e Verona. E' stato un lavoro lungo e approfondito che si è avvalso di decine di audizioni e della collaborazione di specialisti nel settore giuridico, scientifico e sanitario. Sono state determinate con chiarezza indubitabile sia le responsabilità che gli obblighi che dovranno essere assunti con la massima urgenza". Lo afferma in una nota la senatrice Laura Puppato, capogruppo Pd in commissione d'inchiesta Ecomafie.
"Voglio ringraziare il Ministero della Salute, dice in una nota l'onorevole Daniela Sbrollini, in particolare il Sottosegretario Davide Faraone, per la tempestività nella risposta a questa interrogazione. Il Governo intero ha preso a cuore la questione dell'inquinamento in Veneto dovuto ai PFAS in seguito alle diverse sollecitazioni venute dai parlamentari veneti. L'Istituto Superiore di Sanità è l'organo preposto per il Ministero della Salute e si è attivato immediatamente per il monitoraggio delle condizioni attuali sul territorio. Oltre alle indagini già effettuate intende approfondire insieme alla Regione Veneto i potenziali rischi che potrebbero emergere in futuro per la salute pubblica.Continua a leggere