Pfas: gli interventi decisi di Laura Puppato, Andrea Zanoni e Enrico Cappelletti
Giovedi 9 Febbraio 2017 alle 21:53 | 2 commenti
Dopo le dichiarazioni dell'assessore Francesca Bottacin pubblichiamo in sequenza gli interventi sui Pfas di Laura Puppato, che invia due note, Andrea Zanoni e Enrico Cappelletti.
Pfas, Laura Puppato: "Ok a relazione su Pfas. Agire subito per combattere inquinamento"
"La commissione d'inchiesta sulle Ecomafie ha approvato all'unanimità la relazione sui Pfas (sostanza perfluoro acriliche) che hanno inquinato per anni il territorio di Padova, Vicenza e Verona. E' stato un lavoro lungo e approfondito che si è avvalso di decine di audizioni e della collaborazione di specialisti nel settore giuridico, scientifico e sanitario. Sono state determinate con chiarezza indubitabile sia le responsabilità che gli obblighi che dovranno essere assunti con la massima urgenza". Lo afferma in una nota la senatrice Laura Puppato, capogruppo Pd in commissione d'inchiesta Ecomafie.
"Nel testo si è stabilito che nelle zone colpite - spiega - vi è una percentuale superiore all'11% di mortalità tra i residenti rispetto alla base statistica generale, con particolare riguardo a patologie dell'apparato endocrino e cardiovascolare. Così come si è avuta evidenza del passaggio in placenta e della modifica morfologica degli spermatozoi. Va sottolineato - prosegue - che la persistenza ambientale delle molecole e la tendenza ad accumularsi nell'organismo per esposizioni prolungate, rappresentano i maggiori fattori di preoccupazione sanitaria, alla luce della presenza di queste sostanze nelle acque potabili e negli alimenti. La relazione evidenzia che le barriere idrauliche finora messe a punto dall'azienda Miteni, responsabile del 98% degli scarichi inquinanti, non riescono a trattenere le sostanze perfluoroacriliche in quantità sufficiente. Le stesse vanno quindi ad inquinare anche le falde acquifere di valle. Risulta necessario l'intervento immediato della provincia di Vicenza per supplire alle carenze della Regione fissando limiti più bassi allo scarico in fognatura e modificando l'autorizzazione Aia, in conformità ai valori di concentrazione di Pfas suggeriti dall'Istituto superiore di Sanità . Nella relazione si conferma infine che la regione Veneto ha la piena potestà normativa per fissare parametri e limiti alle molecole inquinanti e pericolose. Tutto questo lavoro porta all'evidenza delle istituzioni e della magistratura la necessità di agire tempestivamente per impedire la prosecuzione di un inquinamento dannoso per la salute e per l'ambiente. Il livello di persistenza dei Pfas - conclude Puppato - induce a chiedere la chiusura delle lavorazioni di perfluoroacrilici nell'azienda Miteni e la sostituzione degli impianti acquidottistici".
Ambiente - Zanoni (PD) "Pfas, dalla Commissione parlamentare d'inchiesta denunce chiare. Zaia pensi innanzitutto alla salute dei suoi cittadini"
"Anche la Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti denuncia i rischi per la salute legati ai Pfas, chiamando direttamente in causa la Regione Veneto, che non avrebbe compiuto quanto dovuto. La relazione parla chiaro e la Giunta regionale deve ora agire prontamente in quanto si è già perso fin troppo tempo".
Lo afferma, in una nota, il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni che commenta così "la relazione approvata ieri a Roma sulla contaminazione delle acque potabili, a partire dal 2013, avvenuta in vari comuni delle province di Vicenza, Padova e Verona".
"Nel documento - spiega il vicepresidente della commissione Ambiente - si evidenzia come nell'area interessata si registri una mortalità in eccesso rispetto alla media e che nei confronti della ‘Miteni' di Trissino sarebbe configurabile il reato di avvelenamento di acque destinate all'alimentazione. Ma la Commissione parlamentare chiama in causa anche la Regione, che aveva l'onere di fissare i limiti dello scarico, cosa che il Governatore Zaia e l'Assessore all'Ambiente Bottacin si sono guardati bene dal fare. Sull'intera vicenda il comportamento della Giunta regionale è quindi da censurare: basti pensare al report in cui si parla di ‘effetti anche mortali' che ha spinto Legambiente a presentare un esposto alla Procura di Verona, con il Presidente che ha dichiarato di non saperne niente, facendo una pessima figura".
"Da anni - ricorda l'esponente dei Democratici - denuncio quello che è il più grande inquinamento dell'acqua e degli alimenti mai avvenuto in Veneto. Già nel luglio 2013, a Strasburgo, presentai una dettagliata interrogazione sui Pfas al Commissario europeo all'Ambiente, mentre lo scorso ottobre ho effettuato un esposto al Tribunale di Vicenza affinché venissero svolti accertamenti sull'utilizzo dell'acqua da pozzi contaminati in allevamenti di tacchini e polli, poi immessi nella grande distribuzione".
"Auspico - conclude Andrea Zanoni - che la Commissione d'inchiesta regionale, che verrà istituita a breve, come deciso ieri con voto unanime in Prima Commissione consiliare permanente, possa svolgere adeguatamente le proprie funzioni, ma la Regione non può limitarsi a dire di essere parte lesa. Zaia pensi meno alla sua campagna elettorale permanente, fatta con i soldi dei veneti, e all'inutile referendum sull'autonomia, e si preoccupi piuttosto della salute dei suoi cittadini".
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Pfas, Laura Puppato: "Irridere la relazione della Commissione Ecomafie non solleverà Bottacin e la giunta dalle proprie responsabilità "
"Le dichiarazioni dell'Assessore Francesca Bottacin alla relazione della Commissione Ecomafie sull'inquinamento di Pfas è un segnale lampante dell'incapacità di gestire una competenza delicata come l'ambiente. La commissione ha basato il proprio lavoro su relazioni scientifiche e tecniche e non ha fini politici, i dati non mentono, al contrario dell'assessore". Lo dice Laura Puppato, capogruppo PD in Commissione Ecomafie, in una nota. "Su una decina di relazione inviate alle diverse regioni, è la prima volta che riceviamo una risposta del genere, imbarazzante perché completamente priva di contenuto, tanto da lasciare il dubbio che l'Assessore abbia letto la relazione o meno - ha detto ancora la senatrice - ad ogni modo è sbagliato affermare che la Regione non potesse fissare dei limiti, dato che la Regione Lombardia, già con la delibera di giunta regionale n. 6/17252 del 1996, ante titolo V, ha fissato gli standard di qualità del suolo, dell'acqua di falda e di scarico.
La Regione Veneto, quindi, aveva gli strumenti per agire e fissare i limiti a prescindere dal quadro nazionale. A dirlo esplicitamente, comunque, non è la Commissione Ecomafie, ma il Direttore Mantoan, a capo delle ULSS venete, che in una nota del 17 novembre 2016, protocollo n. 450099, indirizzata all'assessore alla sanità , all'agricoltura, all'ambiente e alla provincia di Vicenza, chiedeva ai 'suddetti soggetti istituzionalmente competenti la tempestiva adozione di tutti i provvedimenti urgenti a tutela della salute della popolazione volti alla rimozione della fonte di contaminazione ivi comprese le opportune variazioni degli strumenti pianificatori di competenza', ora l'Assessore non vorrà mica venirci a dire che Mantoan è politicamente schierato contro la Lega Nord". "Faccio notare che, proprio alla provincia di Vicenza, ci si riferisce come istituzione fondamentale, dato che non ci furono le adeguate misure prese nel passaggio alla gestione consortile, invito Bottacin a riprendere in mano la relazione e a leggerla con calma, provando a lasciare da parte l'eterna campagna elettorale in cui la Lega ha incastrato il Veneto, ma cercando di prendere provvedimenti immediati per tutelare il territorio veneto e la salute di chi lo abita" ha concluso.
Sul caso è intervenuto anche senatore Enrico Cappelletti del M5S: "E' evidente che i governi nazionale e regionale non hanno fatto nulla per tutelare la salute dei cittadini. L'emergenza è rimasta troppo a lungo sottovalutata. La Regione, ritenuta dalla Commissione parlamentare responsabile per non aver imposto limiti di concentrazioni sugli scarichi, ci accusava addirittura di procurato allarme. Ora non ci possiamo più premettere di perdere tempo. Occorre innanzitutto sottoporre i lavoratori attuali e pregressi della Miteni a screening sanitario. Inoltre se corrisponde al vero che il Direttore della sanità veneta Mantoan si è sottoposto a 5 sedute di plasmaferesi, qualora tale trattamento sia risultato efficace, perché non renderlo accessibile a tutti i cittadini veneti? I cittadini, a lungo e falsamente rassicurati della non pericolosità di queste sostanze, hanno diritto di sapere i risultati di tale trattamento ed eventualmente scegliere di sottoporsi" conclude Cappelletti.
Pfas: Cappelletti (M5S), considerazioni sulla relazione della Commissione parlamentare ecomafie
"Nella relazione sulla contaminazione da Pfas approvata ieri dalla Commissione ecomafie del Parlamento si afferma a chiare lettere che la fonte dell'inquinamento è l'azienda Miteni di Trissino, a carico della quale sarebbero configurabili i reati di omessa bonifica ed inquinamento ambientale. La Commissione ha altresì confermato l'elevata pericolosità di queste sostanze per la salute della popolazione esposta. Ormai non ci sono più scuse, occorre fare ciò che il Movimento 5 stelle chiede da anni: deve essere disposta la chiusura delle fonti dell'inquinamento, sullo stabilimento bisogna procedere al più presto con interventi di messa in sicurezza e di bonifica ed i responsabili di questo disastro devono risarcire tutti i danni provocati, ambientali e alla salute dei cittadini" lo afferma il Senatore Enrico Cappelletti del M5S
"E' evidente - continua il senatore pentastellato - che i governi nazionale e regionale non hanno fatto nulla per tutelare la salute dei cittadini. L'emergenza è rimasta troppo a lungo sottovalutata. La Regione, ritenuta dalla Commissione parlamentare responsabile per non aver imposto limiti di concentrazioni sugli scarichi, ci accusava addirittura di procurato allarme. Ora non ci possiamo più premettere di perdere tempo. Occorre innanzitutto sottoporre i lavoratori attuali e pregressi della Miteni a screening sanitario. Inoltre se corrisponde al vero che il Direttore della sanità veneta Mantoan si è sottoposto a 5 sedute di plasmaferesi, qualora tale trattamento sia risultato efficace, perché non renderlo accessibile a tutti i cittadini veneti? I cittadini, a lungo e falsamente rassicurati della non pericolosità di queste sostanze, hanno diritto di sapere i risultati di tale trattamento ed eventualmente scegliere di sottoporsi" conclude CappellettiÂ
Non ci si può sentire tranquilli perché non interessa direttamente noi; vista la vastità dei terreni agricoli interessati (circa 300.000 persone), questo inquinamento già da molto è entrato nella catena alimentare poiché l’acqua (con valori sino a 50÷100 volte il limite stabilito negli USA) viene usata per i prodotti agricoli (verdure, mele, pere, uova, etc.) che finiscono nei supermercati di Verona e Vicenza!!!
Purtroppo credo che questo gravissimo inquinamento sia solo la punta dell’isberg di una storia molto peggiore.
L’elemento chimico essenziale dei PFAS è il FLUORO; l’Azienda MITENI (MITSUBISHI + ENI) che da decenni sta inquinando la zona, “è un punto di riferimento nell’industria per la chimica del fluoro e i prodotti intermedi per l’agricoltura e la farmaceutica” (come recita la stessa Azienda nel suo Sito ufficiale).
Il FLUORO viene utilizzato in moltissimi campi; prodotti chimici, in agricoltura, in farmaceutica, nell’abbigliamento, nelle pentole in teflon per la cucina, etc.
Il FLUORO è un elemento molto instabile e aggressivo che viene utilizzato per potenziare le altre sostanze chimiche, farmaci inclusi, avendo la caratteristica di passare facilmente le nostre barriere organiche. Nel passato costituiva un rifiuto tossico industriale pericoloso, scarto derivato dal processo di estrazione dell’alluminio e dalla produzione di uranio arricchito per l’industria nucleare e le bombe nucleari; oggi è anche lo scarto della produzione di fertilizzanti chimici per l’agricoltura.
Da questi processi industriali rimangono grandi quantità di rifiuti tossici di FLUORO, costose e difficili da smaltire.
Il FLUORO si potrebbe definire il veleno dei veleni; i nazisti lo somministravano ai prigionieri lager per instupidirli (danneggiando il loro cervello) e poterli controllare; era usato come arma di guerra letale (gas nervini) e altre nefandezze; veniva usato come veleno per topi e scarafaggi; ha effetti negativi come gas serra; è stato un elemento strategico per la produzione delle prime bombe atomiche; etc. etc.
Importanti industrie chimiche del dopo guerra fecero scarcerare i chimici che avevano aiutato Hitler (espertissimi di fluoro e altri agenti chimici sperimentati sui detenuti dei campi di concentramento); successivamente convinsero alcuni governi che il fluoro fosse un presidio sanitario (per i denti/falso) ed iniziò una strategia di fluorizzazione delle acque potabili e di distribuzione del fluoro, trasformando un rifiuto tossico in una ricchezza!!! Tuttora oggi viene aggiunto FLUORO agli acquedotti di una buona parte del mondo. Poi la stessa industria ha progressivamente introdotto il fluoro nella vita quotidiana delle persone; lo si trova in moltissimi prodotti e incredibilmente viene anche prescritto ai bambini dai pediatri!!!
Il limite massimo consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è di 1.5 milligrammi/litro.
La dose letale per ingestione di fluoro è 16 mg/kg corporeo; per un bambino di 10 kg è pari a 160÷200 mg, per un adulto è pari a 1.500÷5.000 mg (= 5 gr) (dati dichiarati da Siti favorevoli alla fluoriprofilassi.it e fonte Zymafluor). Per intossicazioni croniche i valori sono molto più bassi, vicini a 1 mg/giorno e anche meno.
Per dare un’idea, la dose letale per ingestione di cianuro è 10 mg/kg, di arsenico è 45 mg/kg, di DDT è 45 mg/kg (fonte Ministero della Salute – 2011).
Il FLUORO si trova abbondantemente nei dentifrici delle marche più note e negli integratori di fluoro. Una scatola di integratori “Zymafluor compresse da 1 mg” contiene 100 mg di fluoro; un tubetto di dentifricio “paradontax” della GLAXO-farmaceutica contiene 1.400 ppm di fluoruro pari a 105 mg, dose di fluoro vicina alla dose mortale per un bambino (comunque state tranquilli …. sebbene la confezione non riporti il simbolo del teschio c’è scritto in molto piccolo “minimimizzare l’ingerimento e sputare e non adatto ai bambini”).
Gli stessi Siti pro fluorizzazione invitano a fluorizzare le mamme incinte (con pillole da 1 mg/giorno) già dal sesto mese per poi continuare sul bambino sino all’undicesimo anno di età ma informano anche sulla dose letale e di intossicazione cronica (Fluorite dentaria).
Il problema è che l’avvelenamento cronico da fluoro è subdolo; i sintomi si evidenziano dopo anni/decenni indebolendo il sistema immunitario e provocando le peggiori malattie; in particolare viene colpito il cervello, il sistema neurologico e le ossa. La fluorite (degenerazione dei denti) non è solo un difetto estetico dei denti ma è indicativa di un’intossicazione cronica avanzata da fluoro ben più grave.
Credo che dietro al FLUORO vi sia molto peggio che sbadataggini, ignoranza o errori di valutazione medica.
La storiella fantascientifica raccontata nel film “Batman e il Jocker” dove il cattivo avvelenava l’acqua degli acquedotti per ricavare potere e profitti illimitati, purtroppo appare drammaticamente vera.
Fantascienza !?!? a voi informarvi per valutare e battervi per la vostra salute e quella dei vostri cari …..
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