Resoconto dell'incontro con i sindaci
Giovedi 10 Dicembre 2009 alle 18:27On. Daniela Sbrollini
Come preannunciato nei giorni scorsi, questa mattina ho incontrato l'ANCI e i Sindaci che in gran numero hanno manifestato e portato le loro opinioni sino a Roma.
Sono riuscita ad incontrare alcuni Amministratori della nostra Regione ribadendo con loro alcuni concetti chiave relativi alle giuste richieste che i Comuni avanzano nei confronti del Governo.
Un Governo che, ancora una volta, si dimostra sordo nei confronti dei Comuni che soffrono tremendamente per la difficile situazione finanziarie e per le continue difficoltà che devono superare per erogare i servizi ai loro cittadini.
I nostri emendamenti erano tesi ad accogliere queste richieste, con la modifica del Patto di Stabilità e con lo stralcio dal conteggio dello stesso dei settori sociali e della sicurezza.
L'atteggiamento della maggioranza e del Governo che di fatto ha blindato il testo, e si prepara ad annunciare il voto di fiducia, è un grave gesto di arroganza e di incapacità di ascolto nei confronti degli enti locali che con diversi colori politici d'appartenenza chiedono le giuste risorse per dare ai cittadini servizi di qualità .
La nostra battaglia continuerà in questi giorni tentando ogni strada per raggiungere risultati con modifiche in sede di discussione parlamentare della legge finanziaria.
On. Daniela Sbrollini
Continua a leggereAss. Lago domani a Roma con i sindaci
Mercoledi 9 Dicembre 2009 alle 20:37Comune di Vicenza
Federalismo fiscale, sarà l'assessore Lago a rappresentare domani a Roma il Comune di Vicenza all'interno del movimento dei sindaci del Nord
Sarà l'assessore al bilancio Umberto Lago e non il sindaco Achille Variati a rappresentare domani a Roma l'amministrazione comunale all'appuntamento che si son dati i sindaci del Nord per chiedere al Governo interventi urgenti in tema di federalismo fiscale.
"Domani pomeriggio è in programma un'importante seduta consiliare sul Pat - spiega il sindaco - e mi sembra giusto essere presente in sala Bernarda. Abbiamo quindi già avvisato il presidente Chiamparino che a rappresentare l'amministrazione comunale di Vicenza sarà l'assessore Lago".
"Le questioni principali da affrontare con il Governo sono note - ricorda Variati -: era stato detto che ci avrebbero versato la quota dell'Ici sulla prima casa che non riscuotiamo più, ma ciò ancora non è avvenuto per intero. E in secondo luogo chiediamo variazioni, e non l'annullamento, del patto di stabilità per mettere i Comuni virtuosi, come lo è Vicenza, nelle condizioni di continuare a fare opere pubbliche con i propri soldi e con il proprio indebitamento e di poter pagare i fornitori, aiutando così anche la nostra economia".
Sbrollini: "A Roma con i sindaci"
Giovedi 3 Dicembre 2009 alle 16:41On. Daniela Sbrollini
On. DANIELA SBROLLINI (PD): "Sarò con i Sindaci il 9 Dicembre a Roma"
Concordo pienamente con lo spirito che anima la protesta di molti Sindaci Veneti; Sindaci che il 9 Dicembre saranno a Roma per chiedere un colloquio con il Presidente Fini e con esponenti del Governo.
Sarò con loro, come fatto nelle precedenti occasioni, per esprimere la mia vicinanza alle richieste degli enti locali, e il mio impegno nei confronti dei cittadini rappresentati dai diversi Sindaci.
La data del 9 Dicembre assume un significato particolare proprio perché si tratta del primo giorno di discussione, per l'aula di Montecitorio, della Legge Finanziaria.
Proprio nei giorni scorsi, sia io che altri colleghi del PD, abbiamo presentato alcuni emendamenti che contengono le rivendicazioni che i Sindaci Veneti sollevano da tempo.
Si tratta di rivedere il "Patto di Stabilità " che così com'è strutturato, si presenta come un impedimento sostanziale anche per quei Comuni virtuosi penalizzati ingiustamente.
Gli emendamenti presentati mirano a non conteggiare le spese sociali (che i Comuni normalmente sostengono) come uscite incidenti nel Patto, oppure per risolvere la questione dei rimborsi ICI e IRPEF.
Mi auguro quindi che la presenza dei Sindaci sia forte e determinata e che con loro ci sia la presenza dei Parlamentari.
Io sarò con i Sindaci dando il giusto appoggio ad una battaglia che rappresenta il vero federalismo, quello che non sa di demagogia e slogan ma che pone al centro i veri bisogni dei Cittadini.
Mi delude la posizione dell'ANCI Veneto; atteggiamento che risulta incomprensibile in questo momento di grande difficoltà ; situazione più volte sottolineata da Comuni di diverso colore politico e dalla stessa Associazione.
Mi auguro che quanto prima le giuste rivendicazioni dei territori siano ascoltate e accolte; evitando così di lasciar cadere giuste richieste come troppe volte è già accaduto nel corso di questa legislatura.
on. Daniela Sbrollini
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Dalla Via a Padova con i sindaci del Nord
Mercoledi 2 Dicembre 2009 alle 18:59Comune di Schio
Dalla Via (Schio) con i Sindaci del Nord a Padova: "I Comuni stanno sempre peggio. Servono risposte concrete e risorse certe"
"Torniamo a Roma con la fascia tricolore per chiedere che le nostre richieste siano ascoltate. Non possiamo aspettare oltre. Non c'è altro tempo da perdere perché la situazione dei Comuni è sempre più drammatica e a pagare saranno i cittadini. A Roma chiediamo risposte concrete e risorse certe sulla stabilizzazione dei trasferimenti ai Comuni e sul Patto di stabilità ".
E' questo il commento del Sindaco di Schio Luigi Dalla Via al termine dell'incontro dei primi cittadini del Nord organizzato questa mattina a Padova: incontro che si è chiuso con la decisione dei Sindaci di tornare a Roma con una manifestazione mercoledì 9 dicembre.
"Dal Governo pretendiamo di essere presi in considerazione, seriamente. Noi sindaci siamo gli amministratori pubblici più vicini ai cittadini, ma da Roma siamo sempre più lontani, non solo per la distanza geografica, ma perché ci sentiamo trascurati, ignorati, anche se stiamo solo chiedendo di metterci in condizione di fare il nostro lavoro al servizio dei cittadini - continua Dalla Via -. Anno dopo anno la situazione dei Comuni continua a peggiorare. È inaccettabile: ci troviamo di fronte a tagli sempre più pesanti dei trasferimenti e regna l'incertezza sui rimborsi per il minor gettito dell'Ici. E i vincoli del Patto di stabilità impediscono di utilizzare le risorse che sono in cassa, punendo in primo luogo Comuni virtuosi come il nostro. Come si possono pianificare investimenti e servizi ai cittadini senza avere certezze sulle risorse a disposizione? Abbiamo bisogno di risposte concrete e non di annunci di riforme federaliste che saranno realizzate chissà quando".
Continua a leggereLa lettera dell'Anciveneto ai sindaci
Mercoledi 2 Dicembre 2009 alle 18:47ANCI Veneto
COMUNI ALL'OSSO PER IL PATTO DI STABILITA', LA LETTERA DELL'ANCIVENETO AI SINDACI
In essa il presidente Dal Negro chiede di rivedere i criteri d'indebitamento. Con proposte nuove e concrete per il reperimento delle risorse.
Ai Comuni mancano le risorse primarie, la possibilità di fare investimenti e di amministrare la spesa corrente. Anciveneto è passata così all'azione, con il suo presidente Giorgio Dal Negro. Il quale ha inviato una lettera a tutti i sindaci, dove spiega la posizione dell'Associazione Regionale dei Comuni e nuove proposte. afferma Dal Negro .
Oltre alla modifica del Patto sulla questione degli investimenti, vengono pertanto ribadite le linee d'indirizzo:
-cessione, da parte dello Stato, dei beni demaniali con la possibilità ai sindaci di cambiarne la destinazione d'uso
-autorizzazione a pagare le opere realizzate o in fase di realizzazione
-costituzione di un osservatorio regionale assieme alla Regione Veneto sui bilanci dei comuni
Nella lettera vengono incluse nuove proposte operative. Dove Anciveneto il principale mezzo per raggiungere gli obiettivi fissati:
-un servizio per la conoscenza e l'accesso ai finanziamenti dell'Unione Europea
-la promozione e lo sviluppo di una politica energetica e ambientale sostenibile, con indicazioni concrete per il risparmio energetico
-formazione accessibile per tutti i dipendenti pubblici con programmi verificati e catalogati
-accesso alla Cassa Depositi e Prestiti per esigenze comuni e progetti similari. Visto che le singole amministrazioni comunali non possono sostenere i programmi di investimento minimi richiesti dalla cassa, lo possono fare attraverso Anciveneto stessa, a tassi molto bassi e con la sicurezza di ritorno di capitale.Â
60 milioni in cassa e non poterli spendere
Mercoledi 18 Novembre 2009 alle 17:46Provincia di Vicenza
Provincia di Vicenza: oltre 60milioni di euro in cassa e non poterli spendere
La Presidente Marcegaglia definisce "inaccettabile" il debito che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti delle imprese e che di giorno in giorno si aggrava sempre più. Una denuncia forte, senza mezzi termini, che da cittadino e soprattutto da Presidente di una Pubblica Amministrazione non posso che condividere. Lo dico oggi ribadendo una denuncia che più volte la Provincia di Vicenza ha sollevato contro i vincoli di un Patto di Stabilità che se da un lato è nato per monitorare i conti pubblici di enti spendaccioni, dall'altro diventa vincolo insuperabile anche per enti virtuosi che, con bilanci positivi e "soldi in tasca" si trovano non solo a non poter offrire servizi o realizzare opere, ma anche a non onorare impegni presi con i fornitori.
L'abbiamo detto a gran voce, affiancandoci a tanti altri enti locali, e ci siamo fatti promotori noi stessi di uno specifico ordine del giorno che, concordato con l'Associazione Industriali di Vicenza, è stato approvato dal Consiglio Direttivo dell'Urpv (Unione Regionale Province Venete) e spedito ai nostri parlamentari. Di più: sempre su sollecitazione della Provincia di Vicenza, l'Urpv ha elaborato due proposte di emendamento al disegno di legge finanziaria 2010, con la speranza che, almeno a partire dall'anno prossimo, la normativa relativa al patto di stabilità possa essere rivista e migliorata, per evitare quello che ormai si prospetta come un vero e proprio rischio di paralisi amministrativa, con tutte le conseguenze che ciò comporta all'economia locale.
Gli Enti locali sanno bene quanto è stretto il legame tra la pubblica amministrazione e il sistema economico in particolare della piccola e media impresa: un rapporto non solo diretto, per le funzioni e i compiti propri di ogni Ente, ma anche e soprattutto indiretto, in qualità di clienti e fruitori di appalti, servizi e forniture. Per questo sia singolarmente che con l'Unione delle Province e con l'Associazione dei Comuni abbiamo manifestato le nostre perplessità in merito a vincoli e paletti fissati da un patto di stabilità che condividiamo nella filosofia del rigore ma non nella sua indiscriminata applicazione.
La Provincia di Vicenza ha a disposizione oltre 60 milioni di euro in cassa. Teoricamente spendibili, praticamente bloccati. Dallo scorso agosto stiamo liquidando i creditori con il contagocce e, grazie a contenimenti di spese e a sofismi finanziari, siamo riusciti ad ottenere di poter onorare i nostri debiti fino al 50%. Percentuale che speriamo si possa alzare entro fine anno, e che comunque sarà interamente liquidata con l'inizio del nuovo anno contabile. Ma, se qualcosa non cambia, l'anno prossimo ci troveremo nella stessa situazione, con opere che vanno avanti a rilento e risposte date "a metà " alle esigenze della cittadinanza. Lo stesso bilancio del 2010 ci permetterebbe manovre di rilievo in favore del territorio e della popolazione, ma non possiamo permetterci di elaborarlo pensando a "quanto possiamo spendere", quanto piuttosto a "quanto possiamo pagare": parametro che cambia grandemente le previsioni.
Chi e che cosa può cambiare questa situazione? Solo il Governo, ripensando il patto di stabilità e dando indirizzi più precisi e differenziati, perché diversa è la situazione in cui versano i bilanci delle Pubbliche Amministrazioni.
Ma la vera soluzione arriverà solo con la riforma federalista, quando non ci saranno più Enti che rispettano in maniera teutonica le norme per sanare buchi creati da altri Enti che sforano in maniera incredibile ogni tetto di spesa.
Il Presidente
Attilo Schneck
Quero sul piatto di stabilità
Giovedi 29 Ottobre 2009 alle 20:02Matteo Quero
OLTRE LA CRISI: SBLOCCHIAMO IL PATTO DI STABILITA'
La situazione delle piccole e medie imprese del Nord è sempre più difficile, in molti casi disperata. Ma, mentre la locomotiva che fino ad ora ha trascinato l'economia italiana rallenta pericolosamente, chi dovrebbe aiutarla a ritrovare slancio, non fa nulla.
Ogni giorno chiudono decine di piccole imprese con il loro patrimonio di know how che le ha rese protagoniste nel mondo, costrette a lasciare a casa i propri lavoratori che in molti casi in quelle imprese sono cresciuti come in una famiglia. A Vicenza accade nel settore orafo, nella concia, nel tessile, nell'edilizia, ma anche in molti altri settori.
Lo stato di crisi delle piccole e medie aziende del Nord è diventato argomento di dibattito quotidiano anche sulle testate giornalistiche nazionali, che ultimamente dedicano ampio spazio al tema dopo averlo a lungo tenuto chiuso in un cassetto. Soprattutto perché ad aver perso la pazienza per l'immobilismo del Governo sono molti imprenditori che votano Lega e Pdl.
Ma nulla si muove. Le soluzioni proposte per aiutare l'economia fino ad ora sono deludenti: incentivi alla Fiat, ri-nascita della Banca del Mezzogiorno per le piccole e medie imprese del Sud (mentre per quelle del Nord è sempre notte fonda) annunci di mega opere pubbliche come il ponte di Messina.
Altrove, cito la Germania di Angela Merkel, si sta facendo molto per combattere la crisi, con tagli fiscali alle famiglie ma soprattutto alle piccole imprese. In Italia, invece, assistiamo al deprimente spettacolo delle bordate di Silvio Berlusconi che annuncia l'eliminazione dell'Irap, smentite dal suo stesso ministro dell'Economia Giulio Tremonti che gli fa presente che non c'è la copertura economica per farlo. Un giochetto delle parti che non porta a nessun risultato.
E perché non cominciare, invece, da un provvedimento semplice quanto efficace, che aiuterebbe sia le casse degli Enti Locali (Comuni e Province) che la ripresa dell'economia? Parlo della revisione del patto di stabilità , vincolo che sta bloccando gli investimenti degli Enti Locali, in particolare di quelli virtuosi. Il paradosso è che tali Enti, che hanno i soldi, non possono spenderli (vedi Provincia di Vicenza) anche se i conti sono in ordine, e non possono quindi pagare le imprese che hanno effettuato lavori pubblici. Oltre, a non poter dare il via a nuovi appalti. Basterebbe che lo Stato allentasse i vincoli del passo di stabilità per ottenere i classici "due piccioni con una fava", un volano per la ripresa dell'economia e una soluzione per consentire agli Enti Locali di uscire dall'impasse. Altrimenti, la situazione non potrà che peggiorare, con Province e Comuni sempre più bloccati e imprese sempre più in crisi.
Matteo Quero
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Variati nel direttivo nazionale ANCI
Venerdi 23 Ottobre 2009 alle 18:03Comune di VicenzaÂ
Variati, eletto nel direttivo nazionale Anci, ieri da Napolitano con Chiamparino: "Se il patto di stabilità resta così, non riusciremo a rispettarlo già nel consuntivo 2010 "
Variati, eletto proprio ieri nel direttivo nazionale dell'Anci, ha fatto parte della delegazione di sindaci che, guidati da Sergio Chiamparino, sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Preannunciandogli ciò che diremo al Governo - riassume Variati - a nome del consiglio nazionale dell'Anci che rappresenta enti guidati da ogni parte politica, il presidente Chiamparino ha fatto presente a Napolitano che il patto di stabilità non può restare così com'è. Altrimenti fin dalla fine del 2010 la maggior parte dei Comuni italiani, da Nord a Sud, non riusciranno a rispettarlo. E Vicenza è tra questi. Se soltanto una parte dei Comuni propone che il 20 per cento dell'Irpef rimanga nel territorio, tutti indistintamente, come fosse una sorta di massimo comune denominatore, chiedono di rivedere le regole del patto di stabilità ".
"L'ipotesi formulata - riassume il sindaco - è di permettere l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione a chi ce l'ha ed escludere dal conteggio del patto gli investimenti nelle infrastrutture cittadine realizzati con una percentuale di risorse proprie, gli interventi contro l'inquinamento, le opere per le energie rinnovabili, le opere nelle terre terremotate d'Abruzzo. Resta aperto, chiaramente, il tema dell'equità tra Nord e Sud per quanto riguarda i trasferimenti".
"Il Presidente Napolitano - conclude Variati - ha incoraggiato il dialogo e ha auspicato che il sistema delle riforme vada avanti. Ci ha anche detto che se c'è un livello che può realizzare queste riforme lontano dagli scontri politici, è proprio quello dei Comuni".