Porta Santa Croce: un edificio copre l'unico reperto medievale di Vicenza e il torrione è ancora inagibile. E le altre opere incompiute?
Giovedi 7 Dicembre 2017 alle 22:36Sindaco di Ferrara Tagliani va in Commissione banche e accusa Bankitalia e... Zonin: dopo Palazzo Repeta a Vicenza fece comprare sua sede di Ferrara, Palazzo Giglioli Varano. E ufficializzò interesse per Carife a casa sua...
Domenica 12 Novembre 2017 alle 19:10Il sindaco di Ferrara e presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, ha inviato alla Commissione banche del Senato nella quale, chiedendo di essere sentito in audizione assieme alle associazioni dei risparmiatori, ribadisce le proprie convinzioni sui fatti che avrebbero danneggiato la Carife e i suoi azionisti per opera di Banca d'Italia e segnala due "anomalie" per la Banca Popolare di Vicenza che, dopo aver acquistato palazzo Repeta, la sua ex sede di Vicenza, tramite la sua Immobiliare Stampa, avrebbe fatto acquistare da una società "riconducibile" alla BPVi, non meglio specificata, la sede di Bankitalia locale in piazza Tasso 1 (Palazzo Giglioli Varano) e il cui presidente, Gianni Zonin, avrebbe convocato presso la sua abitazione la stampa ferrarese per comunicare in maniera irrituale la proposta di acquisto della Cassa di Risparmio di Ferrara senza che nessuno dei soggetti preposti obiettasse alcunché...
Continua a leggereMattarella non confermi Ignazio Visco come Governatore della Banca d'Italia
Domenica 3 Settembre 2017 alle 13:44Intesa dia a un euro al Comune di Vicenza Palazzo Thiene, no la sede della ex BPVi, meglio Palazzo Repeta. Peccato siano della LCA: l'insostenibile leggerezza dell'essere ... politici
Mercoledi 30 Agosto 2017 alle 23:37Rebus "palazzi storici" per Intesa SanPaolo e... Comune di Vicenza: che fare con il "tesoro" della Banca Popolare di Vicenza tra cui Palazzo Thiene e Palazzo Repeta?
Venerdi 7 Luglio 2017 alle 19:27Io sto con Vincenzo Consoli, purchè si scrolli di dosso la cacca dei piccioni viaggiatori
Giovedi 11 Maggio 2017 alle 01:13Pubblicato il 9 maggio alle 23.52, aggiornato l'11 maggio alle 1.13. Fino al recente passato sono stati in pochi ma ancora oggi non sono in molti a volere leggere tra le righe (e che righe!) che Banca d'Italia avesse coperto gran parte delle magagne di Banca Popolare di Vicenza anche grazie ai buoni rapporti che Gianni Zonin aveva instaurato con palazzo Koch grazie a una tela di rapporti di alto livello, da Andrea Monorchio, l'ex ragioniere generale dello Stato nominato nel 2011 suo vice dal re del vino, fino a Gianandrea Falchi, ex capo della segreteria particolare di Bankitalia quando governatore era Mario Draghi, divenuto nel 2013 capo delle relazioni istituzionali della BPVi, per non parlare delle filiali aperte ogni altro giorno a Roma per "impiegare" postulanti locali sponsorizzati o, addirittura, provenienti dal "sistema".
Continua a leggereBPVI cerca di vendere le sedi di Roma e di Milano. CorSera: a Vicenza sarà difficile liberarsi di Palazzo Repeta ex Bankitalia
Giovedi 10 Novembre 2016 alle 10:49Banca d'Italia per i suoi uffici da 300 mq a Vicenza nel palazzo di Giuseppe Zanetti paga un affitto record: 202.000 euro annui. Non può dire a chi e forse non sa che per catasto sono "beni comuni non censibili". Perchè?
Giovedi 8 Settembre 2016 alle 14:29Banca d'Italia ridà a rate a Vicenza quanto ricevuto da BPVi per palazzo Repeta: affitto record dei suoi uffici per 202.000 euro annui. A Giuseppe Zanetti, vip Fiamm di Dolcetta?
Venerdi 29 Luglio 2016 alle 19:13A Vicenza di questi tempi dire "banca" porta a reazioni nette, più immediate se si specifica "Banca Popolare di Vicenza", comunque vivide se si fa riferimento a "Banca d'Italia". Per la prima denominazione si passa, infatti, dal fastidio di un cittadino comune che non abbia investito in azioni della fu Popolare di Gianni Zonin (dell'ex presidente perchè con i suoi vertici l'ha gestita come se fosse sua e non di 118.000 soci) ma che vede il territorio rinsecchirsi per le risorse immani finite in... mani sbagliate (Giorgio Meletti de Il Fatto Quotidiano ci ricorda, infatti, che i soldi non svaniscono ma cambiano solo tasche) fino al dolore profondo percettibile anche semplicemente guardando negli occhi uno delle decine di migliaia di soci che hanno visto svuotarsi la loro "musìna" (salvadanaio) di azioni, passate da 62,50 euro a 10 centesimi, per giunta non monetizzabili in Borsa.
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