«Sono scomparsi quasi tutti quelli che venivano, ma alcuni amici sono rimasti ed è stato un segno importante»: ha detto anche questo Giancarlo Galan, nella confessione rilasciata al programma radiofonico La Zanzara, quando ha rivelato di pensare spesso al suicidio e di essere frenato solo dall’amore per la figlia (qui il nostro commento di ieri, ndr). Parole che hanno turbato molto quei «pochissimi» (la quantificazione è dello stesso ex Doge) che gli sono rimasti accanto in quest’annus horribilis destinato a continuare ancora, fra la decadenza da deputato e la confisca di Villa Rodella.
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Nel giorno in cui cessa di presiedere la commissione Cultura della Camera, Giancarlo Galan ha un pensiero per chi prende il suo posto — la Pd Flavia Piccoli Nardelli alla quale ha scritto che mai avrebbe pensato che «la nomina di un mio successore mi avrebbe dato tanta gioia» — e una enorme voglia di sfogarsi. Di dire la sua verità , da condannato con patteggiamento nel processo per le tangenti sul Mose per il quale continua a dichiararsi «totalmente innocente: mai preso una lira, mai compiuto un atto, una delibera in cambio di alcuna convenienza».
Con la sostituzione dell’onorevole Giancarlo Galan dalla Presidenza della Commissione Cultura alla Camera passo dopo passo stiamo forse arrivando finalmente a scrivere la parola fine ad una brutta storia, simbolo di un sistema politico con il quale il Veneto non vuole più avere nulla a che fare.
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«O rimango buona buona dove sono e guardo cosa succede, sapendo che al massimo tra 4 anni mi mandano via, oppure vedo di “farmi mandare via†prima, con tanti soldi, dato che so tante cose». Quando la mattina del 12 luglio 2013 viene arrestato Giovanni Mazzacurati, i finanzieri si presentano anche a casa di Nicoletta Doni, responsabile del servizio di Pianificazione e Controllo del Consorzio Venezia Nuova, tra le varie cose sequestrate ci sono anche due agendine: una ha in copertina un quadro di Van Gogh, l’altra uno sfondo azzurro con stelle e pesci.
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Il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa ha preparato un video di denuncia sulla Spv
Il chiaro intervento di Ilario Simonaggio della Filt CGIL Veneto spiega la questione dei finanziamenti pubblici e delle assenze di quelli privati. Chiarisce inoltre la partita dei soldi mancanti sugli espropri, di fatto gli espropriati finanziano l'opera.
Date a Variati quello che è di Variati. Quando si parla di appalti pubblici nel Veneto a molti fischiano ancora le orecchie, soprattutto dopo la pietra spostata del Mose di Venezia che ha rilevato il vermicaio brulicante di un collaudato sistema criminale applicato in tutta la Regione. Non è il caso di Vicenza, per lo meno non della Vicenza dell'era Variati del nuovo millennio, atto primo e atto secondo ancora in corso.
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«Sono completamente estraneo alla vicenda del Mose. E non sono il prestanome di Galan, anche se ormai vengo definito così, quasi per abitudine. Di tutte le persone coinvolte nell’inchiesta conosco solo Giancarlo. E, purtroppo, Baita e Minutillo». Secondo la procura di Venezia, il commercialista padovano Paolo Venuti sarebbe stato il prestanome dell’ex governatore Galan, l’uomo che per anni, nell’ombra, ne avrebbe gestito «il tesoro» accumulato tangente dopo tangente, facendolo sparire in una triangolazione da capogiro tra l’Italia, la Croazia e l’Indonesia.
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Nella sede trevigiana del K3, trasformata per l’occasione in un’enorme sala stampa con tanto di postazioni per la diretta video delle più importanti tv nazionali, Luca Zaia arriva accolto da uno scrosciare di applausi. Alla finestra, nel puro stile mussoliniano che tanto gli piace, c’è l’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini che parla alla folla di giornalisti e lo apostrofa con un ‘figlio mio’, invitandolo a fare ‘pulizia dentro il partito per allontanare le mele marce’.
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E' stato presentato lunedì 25 marzo 2015 in sala Stucchi a palazzo Trissino il libro del giornalista Renzo Mazzaro "Veneto anno zero" (edizioni Laterza), dedicato all’inchiesta Mose il sistema ultratecnologico di dighe per il quale la magistratura ha accusato di corruzione politici e imprenditori veneti. Erano presenti l'autore, il sindaco Achille Variati e il maestro di musica Bepi De Marzi (nella foto un momento della presentazione).
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