Dopo gli osanna a Pietro Marzotto l'altra medaglia tocca a... Quirino Traforti
Sabato 28 Aprile 2018 alle 13:40
Avete letto e sentito gli articoli e i servizi in ricordo di Pietro Marzotto dopo la sua morte? Avete notato come si scrive e si afferma della grandezza del "conte"? E di come si fa capire della sua democraticità del suo essere "liberale" ma, tutto sommato, di sinistra? E avete capito che tutti gli osanna e le lodi sono, di fatto, un riconoscimento alla Marzotto in quanto impresa "vicina ai lavoratori"? Un'azienda "democratica", paternalista, certo, ma che ha fatto tanto bene alla comunità . Scuole, servizi, mecenatismo...
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È morto Pietro Marzotto: scusatemi ma non riesco a commuovermi
Venerdi 27 Aprile 2018 alle 00:24
È morto Pietro Marzotto e, di fronte a eventi drammatici, si tende sempre a esprimere "sentite condoglianze" e commuoversi. Scusate, ma non ci riesco. E non per colpa di Pietro Marzotto e per il suo "essere padrone". Per il suo "essere dall'altra parte della barricata" rispetto alla mia "scelta di vita". Anche per un avversario si può avere pietas. No. La questione è più profonda. Pietro Marzotto è morto e, adesso, tutta l'informazione ne darà notizia. Si leggeranno necrologi di personaggi importanti e famosi, italiani e non solo.
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DifendiAmo Madre Terra il 22 contro i Pfas, Usb Vicenza aderisce ma oltre a Miteni considera responsabili RiMar, Marzotto, concerie, industrie orafe e chimiche
Sabato 21 Aprile 2018 alle 18:33

Le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati di USB da sempre presenti nel movimento Zero Pfas partecipano alla manifestazione popolare DifendiAmo Madre Terra del 22 a Trissino contro la Miteni e le aziende che producono nocività e morte nei luoghi di lavoro e nel territorio. Le produzioni inquinanti, i morti sul lavoro sono una costante del meccanismo di produzione delle merci secondo la logica in cui prevale il profitto di pochi a danno dei diritti e della dignità e integrità fisica di operai e abitanti del territorio.
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A Valdagno cinquanta anni fa il 19 aprile 1968 Gaetano Marzotto...
Venerdi 20 Aprile 2018 alle 09:45
Il 19 aprile 1968, a Valdagno venne abbattuta la statua di Gaetano Marzotto. I quasi seimila lavoratori di Valdagno e Maglio erano scesi in sciopero e lottavano per opporsi alle condizioni imposte dall'azienda. Condizioni che peggioravano salario, salute e posti di lavoro. Di quella lotta si scrisse: "l'unità operaia-popolare ha spezzato il sistema feudale di Marzotto e ha fondato un sistema di forze nuove che ha visto legati i commercianti, gli studenti e i contadini alla classe sfruttata dei lavoratori della fabbrica; la città nuova, la Valdagno democratica nasce lì".
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Intervista esclusiva all'Ad Miteni dopo i dati Arpav e prima della manifestazione del 22 aprile. Antonio Nardone: "siamo minoranza..."
Giovedi 19 Aprile 2018 alle 22:38
Dopo la diffusione dei dati dell'Arpav, che imputa alla Miteni solo l'1% di immissioni contenenti Pfas all'uscita del collettore Arica, e alla vigilia della manifestazione annunciato per domenica 22 aprile "intorno" alla Miteni abbiamo intervistato al riguardo Antonio Nardone, amministratore dlegato dell'azienda di Trissino. Qui vi proponiamo il video e di seguito la sua trascrizione integrale. Il "linguaggio" del video e quello delle parole può aiutare a orientarsi un po' di più.
Continua a leggereMarlane Marzotto e la verità vera su tanti, troppi morti: i primi 107
Sabato 10 Marzo 2018 alle 19:39
Nella campagna elettorale appena trascorsa si sono sentite promesse di ogni genere. Quello che è rimasto ai margini di uno scenario dominato da una propaganda molto prossima al "voto di scambio" (dal reddito di cittadinanza alla flat tax) è la situazione delle condizioni del lavoro e in particolare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Solo qualche lista, silenziata dai media e risultata fortemente minoritaria (come Potere al Popolo!) ha tentato di dire qualcosa in merito. Mosche bianche nel silenzio generale.
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Sentenza Marlane Marzotto: l'inquinamento c'è stato e di estrema pericolosità ma non c'è colpevole perché è passato troppo tempo
Sabato 3 Marzo 2018 alle 17:00
Teresa, figlia di uno dei morti della Marlane (a cui è dedicato "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante", ndr), mi ha segnalato un articolo relativo alle motivazioni della sentenza d'appello del processo Marlane Marzotto emessa il 25 settembre 2017. Tutti assolti, ma le motivazioni contengono affermazioni e parti (citate nell'articolo) sconvolgenti. Praticamente l'inquinamento c'è stato ed è stato di estrema pericolosità . (così si spiegherebbero gli oltre cento morti da patologie tumorali, mi viene da pensare). In parte, però, è stato tutto prescritto. La sentenza, quindi, è di assoluzione per prescrizione o perché il fatto non sussiste.
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Marzotto: le due galassie della diaspora
Domenica 29 Ottobre 2017 alle 22:25
Si è consumata a cavallo degli anni 2000 la divisione all'interno di una delle (poche) grandi famiglie imprenditoriali venete, i Marzotto. Nel 2004 il conte Pietro, che aveva guidato il gruppo per 25 anni, in disaccordo con la linea degli altri fratelli, lascia ogni partecipazione (ripeterà più volte: «Sono stato buttato fuori»). Già qualche tempo prima c'erano state le prime "discussioni" in famiglia sulla cessione della catena alberghiera Jolly agli spagnoli di Nh. Nel 2007 i fratelli si dividono definitivamente: una parte dei Marzotto con Zignago, un'altra parte della famiglia rilancia l'antica industria tessile vicentina. La Marzotto Group è oggi leader nei segmenti lana, lino, cotone, velluto (con Redaelli), seta (con Ratti).
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"Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante", a Schio presentato il libro di Giorgio Langella per VicenzaPiù che ha squarciato il silenzio su tanti morti: ora almeno se ne parla...
Sabato 30 Settembre 2017 alle 14:10
Nessuno potrà ridare la vita a Praia a Mare agli oltre 100 morti o la salute alle decine di colpiti da tumore dopo aver lavorato per anni nella ex fabbrica dei veleni prima di Rivetti, poi della Lanerossi - Eni e, infine, della Marzotto e i cui responsabili non sono stati... individuati nel processo Marlane Marzotto, in cui tutti gli imputati, a partire da Pietro Marzotto, sono andati assolti per un complesso di motivazioni. E nessuno potrà cancellare le altre 29 morti e la decina di nuovi tumori sotto esame nelle indagini appena (ri)aperte e denominate per semplicità Marlane Marzotto bis che hanno portato anche (finalmente?) al sequestro dello stabilimento dismesso con le sue scorie dal 2004.
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La Socomec chiede la "censura" preventiva addirittura su Federico Faggin e Il Giornale di Vicenza la applica alla Marlane dimenticando l'innominabile Marzotto
Venerdi 29 Settembre 2017 alle 10:45
Mentre un'azienda vicentina, la Socomec, dopo la nostra registrazione (avevamo precisato da ingegnere elettronico e da giornalsita) al suo evento di oggi, in cui Federico Faggin, il padre vicentino del microprocessore, parlerà a Isola Vicentina di innovazione e consapevolezza umana col patrocinio del Comune, ci ha chiesto di consegnare una preview per l'approvazione preventiva del nostro eventuale articolo su cotanti segreti ("sa - ci è stato detto - il GdV la volta precedente ha riportato frasi inesatte..."), e mentre Il Giornale di Vicenza di oggi torna al suo standard dando la notizia di ieri sul sequestro dello stabilimento della Marlane Marzotto ma omettendo accuratamente l'innominabile Marzotto, ecco la nostra nuova corrispondenza, senza approvazioni preventive da novello MinCulPop in salsa vicentina e senza censure di favore verso gli innominabili "benefattori" del benemerito clan familiare valdagnese.
Il direttore
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