Quotidiano | Categorie: Lavoro, Fatti

È morto Pietro Marzotto: scusatemi ma non riesco a commuovermi

Di Giorgio Langella Venerdi 27 Aprile 2018 alle 00:24 | 3 commenti

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È morto Pietro Marzotto e, di fronte a eventi drammatici, si tende sempre a esprimere "sentite condoglianze" e commuoversi. Scusate, ma non ci riesco. E non per colpa di Pietro Marzotto e per il suo "essere padrone". Per il suo "essere dall'altra parte della barricata" rispetto alla mia "scelta di vita". Anche per un avversario si può avere pietas. No. La questione è più profonda. Pietro Marzotto è morto e, adesso, tutta l'informazione ne darà notizia. Si leggeranno necrologi di personaggi importanti e famosi, italiani e non solo.

Ci saranno le lacrime (non si sa quanto vere) del gotha dell'industria, dell'economia e della finanza. Si scriverà di quanto Pietro Marzotto fosse "illuminato", buono, grande imprenditore. Si scriverà di quando si espresse contro Berlusconi e si farà capire di quanto fosse "democratico" e "vicino alla gente". Sarà, per quanto si scriverà e si leggerà, una grave perdita.

Scusatemi, ma io non riesco a commuovermi. Vedete, il ricordo va ai morti della Marlane Marzotto che sono stati (e sono) dimenticati. Morti inesistenti, cancellati da una sentenza che ha assolto tutti, compreso il conte Pietro Marzotto. Di fronte all'indifferenza che c'è stata in decenni rispetto a chi moriva negli stabilimenti che erano di proprietà della Marzotto (e non mi riferisco solamente alla Marlane) io non riesco ad essere indifferente. Di fronte alle dichiarazioni del "conte" Pietro Marzotto che si dichiarava "disgustato" di come era stato trattato durante il primo processo Marlane Marzotto non riesco a restare indifferente. Di fronte alla mancanza di qualsiasi sentimento e, neppure, di un labile ricordo (questo traspariva dalle sue dichiarazioni) per gli oltre cento lavoratori morti a Praia a Mare, io non riesco a rimanere indifferente. E, anche per questo, non verserò una lacrima per la morte di Pietro Marzotto.

Vedete, non è odio o invidia di classe. Semplicemente io sono offeso dalla mancanza di giustizia per i morti della Marlane. Sono offeso dal fatto che che non si è "riusciti" a individuare nessun responsabile per la morte di decine di lavoratrici e lavoratori. Non sono disgustato, no. Sono offeso dal fatto che i maggiori organi di informazione nazionali parlano delle questioni relative alla Marzotto solo quando le notizie sono "positive", rassicuranti e oscurano le altre. Non sono disgustato, sono offeso dal fatto che non ci sia (e non ci sarà) trattamento neppure paragonabile tra la morte del "conte" Pietro Marzotto e quella di chi è morto di cancro alla Marlane o di mesotelioma negli stabilimenti vicentini della Marzotto. Eppure tutti sono "persone" che dovrebbero avere gli stessi diritti. Anche il diritto al ricordo. Ma così non è. Pietro Marzotto era ricco e famoso. Chi è morto alla Marlane (e non solo) era "soltanto" un lavoratore, magari "ignorante", certamente più povero del "conte".

Ecco perché non posso essere indifferente di fronte alla morte di Pietro Marzotto e perché non riesco a commuovermi o a sentirne l'assenza.

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Commenti

Inviato Venerdi 27 Aprile 2018 alle 13:32

Nessuno è obbligato a commuoversi! Comunque .....era ricco e famoso....Fine. Dovresti leggere attentamente la Livella di Antonio Principe de Curtis in arte Totò. Almeno dopo morti lasciateci in pace. Siamo tutti uguali e sepolti. Amen.
Inviato Venerdi 27 Aprile 2018 alle 15:48

Eh troppo comodo Parolin, proprio per questo maledetto democristianesimo che lei interpreta non avremo mai giustizia su questa terra. Anche se morto, uno rimane stronzo uguale. Non mi riferisco a Marzotto.
Inviato Sabato 28 Aprile 2018 alle 14:15

Egregio, proprio non ci siamo, io scrivo quello che penso e faccio quello che dico, senza nessuna comodità o restando in poltrona a GUARDARE. Magari ci fossero ancora i Democristiani o i Liberali del fine '800. Saremmo meno...str... tutti. Ma almeno da morti vediamo di FINIRLA una volta per tutti.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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