La Socomec chiede la "censura" preventiva addirittura su Federico Faggin e Il Giornale di Vicenza la applica alla Marlane dimenticando l'innominabile Marzotto
Venerdi 29 Settembre 2017 alle 10:45 | 0 commenti
Mentre un'azienda vicentina, la Socomec, dopo la nostra registrazione (avevamo precisato da ingegnere elettronico e da giornalsita) al suo evento di oggi, in cui Federico Faggin, il padre vicentino del microprocessore, parlerà a Isola Vicentina di innovazione e consapevolezza umana col patrocinio del Comune, ci ha chiesto di consegnare una preview per l'approvazione preventiva del nostro eventuale articolo su cotanti segreti ("sa - ci è stato detto - il GdV la volta precedente ha riportato frasi inesatte..."), e mentre Il Giornale di Vicenza di oggi torna al suo standard dando la notizia di ieri sul sequestro dello stabilimento della Marlane Marzotto ma omettendo accuratamente l'innominabile Marzotto, ecco la nostra nuova corrispondenza, senza approvazioni preventive da novello MinCulPop in salsa vicentina e senza censure di favore verso gli innominabili "benefattori" del benemerito clan familiare valdagnese.
Il direttore
Praia a Mare. Nostro servizio esclusivo
di Andrea Polizzo
A distanza di otto anni tornano i sigilli sull'ex area industriale Marlane Marzotto di Praia a Mare, in provincia di Cosenza.
Ieri mattina i carabinieri del Noe hanno sequestrato lo stabilimento che un tempo ospitava la produzione tessile ed al centro da oltre un decennio di un caso giudiziario per via dei tumori che hanno colpito, e in molti casi ucciso, gli operai che vi hanno lavorato.
I militari hanno agito su mandato del procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni. Giunto da poco alla guida dell'ufficio di procura, si è ritrovato subito sulla scrivania nuove querele presentate da ex lavoratori ammalati (9) e dai congiunti di quelli deceduti (29). Per questo motivo si lavora al cosiddetto "Marlane Marzotto bis". Un nuovo procedimento nel quale risultano indagate 7 persone, ex dirigenti Marzotto e Marlane.
In merito il Gip di Paola ha istruito l'esame probatorio concedendo nuove perizie ambientali che si dovranno effettuare proprio nello stabilimento, ora nuovamente sequestrato. Ci sono sette indagati per i quali il Gip dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio.
Quanto alle persone offese, risulta anche che il giudice abbia ricevuto una richiesta di integrazione dopo che aveva già avviato l'incidente probatorio. Si parla di almeno altre 4 persone decedute per tumore.
Va però precisato che, complessivamente, si tratta di "nuove posizioni" da distinguere da quelle che sono state oggetto del primo processo Marlane Marzotto. In questo caso i decessi superavano quota cento e tutte le parti civili sono state risarcite durante il procedimento, al termine di una trattativa tra le stesse e gli allora responsabili civili: Marzotto ed Eni.
Per il Marlane Marzotto 1, è di solo qualche giorno fa la notizia dell'assoluzione di tutti gli imputati nell'appello alla sentenza di primo grado per le morti bianche tra le tute blu e l'inquinamento dei terreni circostanti la fabbrica.
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