Per molte associazioni dei consumatori, che tutelano i risparmiatori delle banche venete, ci sono state fin troppe "distrazioni" da parte delle autorità , che avrebbero dovuto controllare la gestione e i bilanci delle banche risolte, ed in particolare della Banca Popolare di Vicenza, ora in liquidazione coatta amministrativa. In questi giorni, dopo il "teatrino" avvenuto presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, con il giochetto dello "scarica barile" degli obblighi di vigilanza e controllo, sono emersi concreti sospetti, sulle eventuali responsabilità dei controllori degli istituti di credito, nello specifico della Consob, di Bankitalia e del "colosso" KPMG, multinazionale olandese, che è tra le quattro società di revisione, che al mondo si spartiscono la grande parte del mercato.
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Questi giorni di vacanza sono stati utili per un esame della situazione per le iniziative iniziate e per quelle da rilanciare. 1) è imminente l'indicazione della data per presentare la domanda di ammissione al passivo di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca in LCA. 2) nei giorni prossimi sapremo se sono state accolte le domande di costituzione di parte civile offesa verso Consoli, Zonin e compari, in particolare quelle di chi ha aderito alla transazione del 15%. 3) Lettera di contestazione a Banca d'Italia e Consob. E' agli atti della Commissione d'inchiesta parlamentare che l'azione di controllo e di tutela dei risparmiatori non stata adeguata.
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Adiconsum Veneto ha avviato la raccolta di adesioni dei risparmiatori per attivare le procedure giudiziarie contro la società di revisione di Banca Popolare di Vicenza, KpmgSpa, e «attualmente le persone che hanno aderito sono oltre 100, un numero ritenuto già sufficiente per l'avvio dell'iniziativa legale» Lo rende noto la stessa associazione dei consumatori riferibile alla Cisl la quale ha anche annunciato, per il prossimo 16 gennaio, una nuova assemblea a Vicenza, aperta ai risparmiatori «con lo scopo di incrementare il numero di quanti ritengono utile percorrere questa strada per il recupero dei loro risparmi».
Stamattina, dalle 9.30 circa a oltre le 14, si è svolta presso il palasport di Via Cavalieri di Vittorio Veneto a Vicenza una gremitissima assemblea generale che l'associazione "Noi che credevamo nella BPVi" aveva convocato per dare informazioni sulle modalità di insinuazione al passivo della Banca Popolare di Vicenza (e di Veneto Banca) in Liquidazione coatta amministrativa (LCA) e sulle alternative percorribili oltre che per fare il punto, con i per ora disponibili documenti dell'inchiesta sulla BPVi di Gianni Zonin. , sulle cause e sulle responsabilità politiche e delle autorità di controllo e vigilanza, in primis Bankitalia. che verrà chiamata in causa legalmente, insieme a Consob e società di revisione KPMG (per Veneto Banca era la PricewaterhouseCoopers, per rispondere dei danni economici e non solo dei soci dell'Istituto vicentino.
Aumentano i costi ma l'efficienza continua a calare. Il sistema bancario italiano sconta ancora il cosiddetto turnaround, ovvero il percorso di ristrutturazione intrapreso dal settore. A districarsi tra spese di varia natura, risorse e sportelli è stata Kpmg che ha pubblicato un report dal titolo "Bilanci dei gruppi bancari italiani: trend e prospettive" relativo all'esercizio 2016. "Nonostante gli sforzi di efficientamento delle strutture e delle risorse in ottica di riduzione dei costi - si legge nel documento -, per il secondo anno consecutivo peggiorano gli indicatori di efficienza del campione di gruppi bancari utilizzato" ovvero i 21 gruppi che rappresentano circa il 65% del sistema bancario italiano in termini di totale attivo consolidato.
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Pubblicato il 24 luglio alle 21.03, aggiornato il 25 alle 0.24. A seguito dell’emanazione del D.lg. 99 del 25 giugno 2017 in sede giudiziaria gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca possono avviare le seguenti iniziative legali:
a) chi lamenta la mancata esecuzione di un ordine di vendita di azioni [i cosiddetti scavalcati] può insinuarsi al passivo della liquidazione coatta amministrativa [LCA];
b) chi contesta l’inadempimento dell’intermediario ai relativi  obblighi di correttezza nella prestazione dei servizi di investimento, con particolare riferimento al collocamento di strumenti finanziari a risparmiatori  con un profilo di rischio non adeguato/appropriato [violazione della MiFID] può:
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Il Consiglio dei ministri con l'approvazione del Decreto legge sulla vicenda delle banche venete ha dato avvio di fatto oggi, 25 giugno, alla procedura di liquidazione coatta amministrativa (fallimento, ndr) di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, per cui chi ritiene di vantare crediti nei confronti delle due banche venete avrà 60 giorni di tempo per farlo presente ai commissari al fine di essere inserito nello stato passivo. Infatti, a differenza dei correntisti e degli obbligazionisti il cui credito è certo, liquido ed esigibile, gli azionisti vantano un diritto risarcitorio che deve essere, innanzitutto, rivendicato con le formalità previste e, indi, accertato, o in sede di interlocuzione con i commissari o, in alternativa, giudizialmente. La liquidazione coatta amministrativa è procedura di certo complessa.
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Ieri, 14 giugno 2017, è stato avviato l'iter di notifica dell'atto di citazione per l'azione di responsabilità  che Veneto Banca ha avviato nei confronti degli ex amministratori e dei sindaci che si sono alternati in carica nel periodo della crisi fino al 26 aprile 2014. "È stato un lavoro preciso, dettagliato e approfondito - ha commentato Massimo Lanza, Presidente di Veneto Banca -: una necessaria risposta a quell'esigenza di giustizia che i territori richiedevano". Intanto ieri sono anche stati diffusi dei numeri che tracciano il quadro delle perdite. Ai 2 due miliardi circa dell'analoga azione intrapresa, non senza iniziali riluttanze e ritardi da parte dei primi cda ancora targati Gianni Zonin, dalla Banca Popolare di Vicenza contro 33 tra amministratori e sindaci, il danno, definito "spaventoso", che sarebbe stato causato dagli ex vertici di Veneto Banca all'istituto di Montebelluna è stato quantificato "in circa 2 miliardi e 300 milioni di euro".Â
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Dopo la votazione dell'assemblea degli azionisti BPVi che ha dato il via libera ad un'azione di responsabilità generalizzata verso gli eventuali responsabilidella sua mala gestio nell'era di Gianni Zonin, la Banca Popolare di Vicenza si è solo riservata di avviarla nei confronti della KPMG spa, la sua precedente società di revisione ora "sostituita" da PricewaterhouseCoopers spa /aliasPwC spa) la società di revisione "ingaggiata" da Veneto Banca all'epoca di Vincenzo Consoli, confermata da Cristiano Carrus e anch'essa probabilmente e a maggior ragione, vista la conferma a Montebelluna e la promozione a Vicenza, non toccata ad oggi da azioni legali dall'istituto trevigiano.
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Mentre nei giorni scorsi sono arrivati i primi via libera da sindacati e minoranze, il nuovo colosso veneto delle multiutility, quello che sta nascendo tra Verona e Vicenza, guarda già alla quotazione. A fine anno è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra i vertici di Agsm (Verona) e Aim (Vicenza), che daranno vita a una nuova realtà industriale con un fatturato da oltre un miliardo di euro, un margine operativo lordo di oltre 130 milioni e 2.250 dipendenti. La sesta multiutility per dimensioni in Italia. L’accordo preliminare è stato sottoscritto a Palazzo Trissino dal sindaco di Vicenza Achille Variati e quello di Verona Flavio Tosi, l’amministratore unico di Aim Paolo Colla e il presidente di Agsm Fabio Venturi.
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