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Aim-Agsm, la sesta più grande multiutility in Italia pensa alla quotazione

Di Rassegna Stampa Venerdi 17 Febbraio 2017 alle 08:52 | 0 commenti

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Mentre nei giorni scorsi sono arrivati i primi via libera da sindacati e minoranze, il nuovo colosso veneto delle multiutility, quello che sta nascendo tra Verona e Vicenza, guarda già alla quotazione. A fine anno è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra i vertici di Agsm (Verona) e Aim (Vicenza), che daranno vita a una nuova realtà industriale con un fatturato da oltre un miliardo di euro, un margine operativo lordo di oltre 130 milioni e 2.250 dipendenti. La sesta multiutility per dimensioni in Italia. L’accordo preliminare è stato sottoscritto a Palazzo Trissino dal sindaco di Vicenza Achille Variati e quello di Verona Flavio Tosi, l’amministratore unico di Aim Paolo Colla e il presidente di Agsm Fabio Venturi.

 Le due ex municipalizzate proseguono ora nell’iter che dovrebbe concludersi nella prossima primavera: entro maggio è previsto l’ok delle assemblee dei soci”. Intanto lo sguardo si allarga: Ci piacerebbe aggregare anche altre realtà del territorio veneto del Padovano, ma non solo – ha dichiarato a Mf-Milano Finanza il sindaco di Verona Flavio Tosi – pensiamo a Mantova e Trento, per esempio. Se questo avverrà prima o dopo la quotazione in Borsa, lo vedremo strada facendo. Certo, prima sarebbe meglio». Brillo ricorda che “I proventi della quotazione verranno destinati in gran parte agli investimenti della nuova realtà aggregata, a beneficio della società risultante dalla fusione e del territorio. Anche il presidente di Agsm Venturi guarda alle aggregazioni. «Con Dolomiti energia, per esempio, ho sempre pensato che fosse un arrivederci, non un addio». Le due multiutiliy stanno lavorando agli aspetti organizzativi all’Ipo assieme agli advisor, Banca Imi per Agsm e Unicredit per Aim. In particolare è all’esame il delicato meccanismo dei concambi, per garantire adeguata rappresentanza a tutti i soci negli organi amministrativi e di controllo. Alla fusione stanno lavorando anche Kpmg (advisor industriale) e gli studi legali Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partner per Aim e Gitti and Partners per Agsm. Anche dopo la quotazione la maggioranza resterà comunque saldamente in mano pubblica (continuando a remunerare “adeguatamente” i soci pubblici), mentre la società per ora manterrà entrambi i marchi, che userà a seconda delle realtà dove è più conosciuta. Una strada, quella della quotazione, indicata anche dalla Legge Madia sul riordino delle partecipate. Anche se è stata parzialmente bocciata dalla Consulta, la parte dedicata alle partecipate pubbliche resterebbe (secondo molti giuristi) ancora valida. Le aree di business nelle quali operano i due gruppi veneti sono la vendita di energia, il ciclo integrato dei rifiuti, la produzione e distribuzione di energia e calore, i servizi alle amministrazioni comunali”. Da notare è però che ”le due società hanno pesi differenti. In attesa dei numeri del bilancio 2016, il fatturato 2015 di Agsm è stato di 747,9 milioni contro i 264,2 milioni di Aim Vicenza. L’ebitda (il margine operativo lordo) è 81,8 milioni per Verona contro 51,4 milioni per Vicenza; mentre l’utile netto di Verona è di 14,4 milioni, per Vicenza sono stati 7,4. «Le regole di governance sono chiare, le decisioni strategiche verranno prese sempre insieme – ha spiegato il sindaco di Vicenza Variati a Mf – La concretezza che ci lega con Tosi, al di là dei percorsi politici differenti, ci porta a pensare che le nostre due aziende, una volta unite, potranno aumentare gli investimenti, riducendo i costi e garantendosi una dotazione finanziaria ancora più importante». E Variati assicura che la fusione non comporterà alcun licenziamento, anzi «aprirà a nuove assunzioni e per questo l’operazione è stata accolta positivamente anche dai sindacati».
Di Nicola Brillo, da La Tribuna di Treviso


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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