Stretta sugli ascolti e sull'utilizzo dei virgolettati nelle inchieste, La Repubblica: limita la libertà di stampa
Venerdi 8 Settembre 2017 alle 22:52di Liana Milella, da la Repubblica
Mai più intercettazioni tra virgolette nei provvedimenti dei giudici. «Soltanto il contenuto». È scritto così nel decreto legislativo firmato dal Guardasigilli Andrea Orlando, appena inviato in gran segreto ai più importanti procuratori italiani, che fa ripartire il treno della riforma delle intercettazioni. E per la libertà di stampa le notizie appaiono subito decisamente cattive. Ecco il decreto che Repubblica anticipa. Continua a leggere
Cimici di Arzignano, Il GdV sfrutta "l'aiuto" legale di VicenzaPiù. Ma, noblesse oblige, non ci cita
Sabato 24 Maggio 2014 alle 01:58Intercettazioni Usa, Berlato: l'Ue deve tutelare la riservatezza dei cittadini
Mercoledi 23 Ottobre 2013 alle 12:23Monti cancella le intercettazioni per azzerare lo spread: tra lui e B.
Lunedi 20 Agosto 2012 alle 12:28Il Quirinale abitato da due gemelli. Eterozigoti
Giovedi 19 Luglio 2012 alle 16:03Quirinale contro i Pm di Palermo. Il punto è se lo Stato era contro la mafia
Martedi 17 Luglio 2012 alle 08:4228 maggio giornalisti veneti: no a Ddl intercettazioni
Sabato 22 Maggio 2010 alle 01:05Ordine dei giornalisti del Veneto - Ordine dei giornalisti del Veneto, Sindacato e Unione Cronisti hanno organizzato per venerdì 28 maggio, nella sede di Venezia, San Polo 2162, un'assemblea pubblica per affrontare la questione del Disegno di legge Alfano, passato in Commissione giustizia del Senato, che richiamandosi in maniera strumentale ad una privacy fatta su misura solo per i potenti, di fatto sancisce la censura preventiva delle notizie, impedisce ai giornalisti di esercitare il diritto-dovere di cronaca e decreta la cancellazione del diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati.
Continua a leggereManifestazione a Venezia contro Ddl intercettazioni
Martedi 27 Aprile 2010 alle 14:07OdG del Veneto - Il Gruppo Cronisti Veneti, il Sindacato Giornalisti del Veneto e l'Ordine Giornalisti del Veneto hanno promosso per domani mercoledì 28 aprile, alle 10, in campo San Giacometo, Rialto, a Venezia (fermata Actv Rialto Mercato della Linea 1 - di fronte all'ingresso del tribunale) una manifestazione regionale di protesta contro il cosiddetto Ddl sulle intecettazioni, che il collega Gian Antonio Stella ha definito "disegno di legge per l'introduzione della censura".
Continua a leggereDdl Intercettazioni, in piazza il 28 aprile
Domenica 25 Aprile 2010 alle 22:47Riforme da fare: come volevasi dimostrare
Mercoledi 31 Marzo 2010 alle 12:00
di Giorgio langella
Dice Berlusconi: "il voto ha premiato il mio governo, adesso farò le riforme" (dai giornali).
Ma quali sono le riforme che si devono assolutamente fare? Presto detto: quella sulla giustizia e quella sul fisco. La prima è la più importante (per Berlusconi), a partire dalla questione "intercettazioni". Infatti il ministro Alfano ha annunciato ieri in televisione (a Ballarò) che chiederà l'immediata calendarizzazione del ddl intercettazioni al Parlamento. Alfano ha precisato che, con le nuove regole, non si vieteranno le intercettazioni (ci mancherebbe) ma queste saranno permesse solo per "evidenti indizi di colpevolezza" e saranno limitate nel tempo. Ora, se gli indizi di colpevolezza sono evidenti, perché si dovrebbero fare intercettazioni e non arrestare gli indiziati? E poi, le intercettazioni non dovrebbero servire a trovare gli indizi e le prove di reato? È evidente che questo ddl ha la massima priorità ... per il presidente del consiglio.
Per quanto riguarda il fisco l'obiettivo è di limitare la pressione fiscale. Per quali redditi e per chi? La proposta in campo è quella delle due aliquote che, in pratica, favorisce i benestanti a scapito di chi ha redditi bassi. È anche logico pensare che, visti i conti pubblici italiani, i cittadini che vivono di salario o pensione dovranno continuare a versare soldi forse non sotto forme di tasse, ma pagando di più i servizi essenziali (sanità , scuola ecc.).
Ma c'è proprio bisogno di queste "riforme" o quello di cui ci sarebbe necessità è una vera e propria "rivoluzione" del sistema produttivo, di quello bancario, di quello fiscale nel senso di colpire con durezza gli evasori e di ripudiare il ricorso ai vari condoni e scudi fiscali? Una "rivoluzione" che preveda, con l'aumento dei salari e delle pensioni, un benessere diffuso. Non sarebbe meglio e prioritario pensare a rivoluzionare l'attuale mercato del lavoro con l'abolizione del precariato e la garanzia per giovani (e meno giovani) di avere un lavoro sicuro in tutti i sensi? Non sarebbe meglio pensare a un piano del lavoro a livello nazionale che, con l'intervento diretto dello stato, permettesse di mettere in sicurezza l'ambiente e il territorio, di fare le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle reti di comunicazione, di quelle di distribuzione (pensiamo solo a come è ridotta quella dell'acqua), di quelle di trasporto (ferrovie e altro)? Quanti nuovi posti di lavoro si potrebbero creare? E quanti se ne potrebbero mantenere stabilendo regole di contrasto alle delocalizzazioni?
Ma il governo e la maggioranza di destra parlano di necessità delle "riforme istituzionali". Vogliono l'elezione diretta del primo ministro (o del presidente della repubblica) e la baratteranno, internamente al governo stesso tra PDL e Lega, con il "loro" federalismo. Vogliono controllare la magistratura. E soprattutto non vogliono essere controllati. Sono "riforme" che servono a "lorpadroni" per diventare sempre più potenti e ricchi.
Come volevasi dimostrare.
Giorgio Langella (Federazione della sinistra, PdCI, Prc Vicenza)