Quirinale contro i Pm di Palermo. Il punto è se lo Stato era contro la mafia
Martedi 17 Luglio 2012 alle 08:42 | 1 commenti
Siamo sconcertati e preoccupati dal conflitto istituzionale tra Quirinale e PM di Palermo dopo l'iniziativa del Presidente della Repubblica Napolitano di sollevare un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale riguardo le intercettazioni sulla questione della presunta trattativa Stato-mafia. A nostro avviso, il punto non è se si può intercettare (indirettamente) o meno conversazioni del Capo dello Stato o se si possono utilizzare tali intercettazioni.
Il punto è il contenuto delle intercettazioni, la loro rilevanza processuale, la necessità di raggiungere la verità in una questione delicata e drammatica come quella sulla quale stanno indagando i PM palermitani. C'è stata o no trattativa tra istituzioni e organizzazioni mafiose?
Qualcuno ha tentato di nascondere qualcosa? Queste sono domande alle quali bisogna rispondere. Ostacolando, di fatto, l'utilizzo di fonti importanti per la conoscenza di cosa è successo non si risolve nulla. Può, anzi, essere inteso come un tentativo di controllare l'operato dei giudici e dell'informazione. In questi casi nessuno può essere al di sopra della legge e si dovrebbe sollecitare la massima trasparenza e rapidità di indagine. In caso contrario si ha la sensazione di scivolare lentamente verso forme di "non democrazia".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.